Al via su Rai 5 per Art Night il ciclo che racconta 4 grandi fotografi: Gianni Berengo Gardin, Tina Modotti, Luigi Ghirri e Paola Agosti
Quattro grandi fotografi italiani. Quattro visioni uniche. Quattro storie indimenticabili. Sono Gianni Berengo Gardin, Tina Modotti, Luigi Ghirri e Paola Agosti i protagonisti del ciclo in 4 appuntamenti di “Art Night”, in onda da mercoledì 14 agosto alle 21.15 su Rai 5. Si comincia con Gianni Berengo Gardin, il maestro del reportage, che ha catturato l’anima dell’Italia con uno sguardo autentico e profondo. Il doc “Il ragazzo con la Leica” per la regia di Daniele Cini, prodotto da Claudia Pampinella per Talpa Produzioni in collaborazione con Rai Cultura e con il sostegno del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, racconta sette decenni di storia italiana attraverso le sue immagini.
Una selezione di oltre cento fotografie e di immagini tratte dai più prestigiosi archivi italiani e francesi è il fil rouge di un viaggio fisico e temporale attraverso l’Italia dagli anni ‘50 fino a oggi. Il documentario segue il percorso della stesura dell’autobiografia del grande fotografo che la figlia Susanna Berengo Gardin ha scritto con lui durante il 2020, in occasione dei suoi 90 anni. Amici e testimoni del suo tempo – dall’architetto Renzo Piano al fotografo Ferdinando Scianna, all’editore Roberto Koch – tracciano il ritratto del fotografo e dell’uomo, contribuendo ad arricchirne il profilo e la storia di vita.
Il documentario, oltre a essere il racconto di un viaggio in Italia (più volte interrotto dall’emergenza sanitaria) – intrapreso da Gianni Berengo Gardin insieme alla figlia Susanna, custode del suo immenso archivio -, ricostruisce la genesi dei suoi scatti migliori nei luoghi e nel punto esatto in cui sono stati catturati.
Dai primi scatti veneziani e parigini negli anni ’50 passiamo all’esperienza de “Il Mondo” di Pannunzio e subito dopo al Touring Club Italiano. Dalla collaborazione con l’Olivetti ai suoi primi reportage sociali alla fine dei ’60: i migranti nella Stazione Centrale a Milano e i manicomi in collaborazione con Franco Basaglia. Dall’esperienza di Luzzara con Zavattini nei ’70, fino al sodalizio con Renzo Piano negli anni ’80 nei suoi cantieri, a Genova e nel mondo. Dall’Italia fotografata dal treno con Ferdinando Scianna e Roberto Koch alla “Disperata allegria degli zingari” negli anni ’90, fino alle risaie del Vercellese nel 2000. Infine l’ultima sua grande battaglia civile contro le Grandi Navi ritornando a Venezia, negli anni ’10 di questo millennio.
Durante questo percorso nel tempo sono protagoniste del documentario le fotografie che lo hanno reso famoso: dagli indimenticabili baci sotto i portici di San Marco a Venezia, ai volti riflessi nei finestrini di un vaporetto, agli straordinari gruppi di famiglia contadine.