Ius soli e Ius Scholae: fibrillazioni nella maggioranza e l’opposizione attacca


Polemiche nel centrodestra su Ius soli e Ius Scholae. A innescarle è un post sui social con cui la Lega attacca frontalmente Forza Italia

classi separate alunni stranieri

Polemiche nel centrodestra sulla concessione della cittadinanza e in particolare sullo ius soli e ius scholae. A innescarle è un post sui social con cui la Lega attacca frontalmente Forza Italia: “La legge sulla cittadinanza va benissimo così, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre 230mila cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di Ius Soli o scorciatoie“, scrive il partito di Salvini postando una foto che ritrae il leader azzurro Antonio Tajani vicino alla segretaria Dem Elly Schlein e che rilancia un articolo di ‘Repubblica’ dal titolo ‘Il Pd rilancia lo ius soli. Fi apre un varco a destra’. Forza Italia respinge però questa narrazione, si dice “coerente” sul tema e ricorda che la posizione del partito sullo ius scholae, cioè il riconoscimento della cittadinanza dopo 10 anni di studi in Italia, è “storica”.

Nel dibattito si inserisce il leader di Azione, Carlo Calenda: “Il sostegno di Forza Italia a una normativa sullo Ius Scholae è un’ottima notizia. Fondamentale cercare una convergenza su questa proposta. Facciamolo presto @pdnetwork?”, scrive su X.

Anche per la deputata di Italia Viva Isabella De Monte “si può e si deve ripartire da ius scholae e ius culturae. La decisione di Forza Italia di lavorare in Parlamento per questi due provvedimenti va nella giusta direzione. Il tema della cittadinanza va profondamente riformato, ma non seguendo le posizioni della Lega”.

PIÙ EUROPA: “CHE LA LEGA SI DICA CONTRARIA NON È UNA NOTIZIA”

Secondo il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, che “in Italia si sia riaperto il dibattito sulla cittadinanza è una buona notiziaChe la Lega si dica contraria allo ius soli, invece, non è una notizia: capita sempre che il partito di Salvini si opponga alle buone riforme. C’è bisogno di una nuova legge sulla cittadinanza perché quella attuale è semplicemente anacronistica: risale ai primi anni 90 e non tiene conto della mutata società italiana e soprattutto dell’inverno demografico che tutta l’Europa sta attraversando. Non stiamo parlando peraltro di nuovi italiani, ma di italiani veri e propri: nati, cresciuti e scolarizzati qui, che però a differenza di tutti gli altri italiani come loro, sono per la burocrazia meno italiani degli altri. Come +Europa stiamo lavorando al referendum per abrogare quelle parti della legge sulla cittadinanza che ad oggi creano cittadini e cittadine di Serie A e di Serie B e siamo aperti al coinvolgimento di altre forze politiche, associazioni e società civile”.