“Stranieri”, il nuovo album dei Fiori di Cadillac, è disponibile su tutte le piattaforme digitali. Il disco, composto da 11 canzoni, esce per Boc Music Group
“Stranieri”, il nuovo album dei Fiori di Cadillac, è disponibile su tutte le piattaforme digitali (https://links.altafonte.com/jd26vjk). Il disco, composto da 11 canzoni, esce per Boc Music Group con distribuzione Altafonte.
Il duo salernitano composto da Luigi Salvio (voce, piano, chitarra, basso, synth) e Valerio Vicinanza (batteria, drum machine, synth) si muove sulla scia della tradizione più innovativa del pop d’autore italiano. Le loro canzoni sono intimiste, ispirate sia dalla realtà che li circonda sia da fatti individuali emozionanti, e a movimentarle ci sono spesso inserti elettronici.
Per la produzione musicale dei brani i due artisti hanno collaborato con il torinese Frank Sativa, che ha curato la direzione artistica dell’album. Scritto e registrato a Salerno, “Stranieri” è frutto di circa due anni di lavoro e rappresenta l’esigenza del gruppo di vivere di musica nonostante le difficoltà che può avere una band indipendente che, per giunta, ha pubblicato il suo album precedente all’inizio della pandemia: la canzone che chiude questo nuovo disco, “Vivere di musica”, è ispirata proprio ai trascorsi tormentati dei loro ultimi anni, raccontati per esteso a fine 2023 con un monologo pubblicato sulle piattaforme digitali.
“Oltre ai nostri ragionamenti sul concetto di vivere di musica, a noi caro – raccontano i Fiori di Cadillac – a ispirare questo disco, a partire dal titolo, è stato il concetto di stranieri, inteso come quelle persone che non si riconoscono più, magari perché si sono annullate o perché sono state costrette ad andar via dal proprio paese per inseguire i sogni altrove o perché sono sfiancati da una relazione sfilacciata. Non a caso a dare il nome alla nostra band sono stati i pazzi di Cadillac Sur Garonne, quegli ‘ammalati’ di diversità, non capiti, non tutelati, quei ‘pazzi’, rifiuti della società post-bellica francese, di cui nessuno aveva più memoria, dissolti nelle dimenticanze del mondo esterno all’istituto in cui erano rinchiusi. Mai come in queste 11 canzoni abbiamo ripreso questa suggestione”.