AVIS ha lanciato la piattaforma attraverso la quale i medici specializzandi possono dichiarare l’interesse a collaborare anche in forma retribuita per le attività trasfusionali
I criteri che definiranno l’impiego degli specializzandi nei centri di raccolta iniziano ad acquisire profili sempre più definiti.
AVIS Nazionale, infatti, ha stretto un accordo con le due più importanti sigle nel mondo medico come ANAAO Assomed (il sindacato dei medici ospedalieri) e l’associazione ALS Liberi Specializzandi. Questa intesa va in continuità con l’approvazione da parte della Camera dei Deputati degli emendamenti al cosiddetto decreto Milleproroghe che garantiscono ai medici in formazione specialistica la possibilità di prestare la propria collaborazione con le associazioni non più solo in forma volontaria e gratuita, ma anche in forma occasionale con contratto libero-professionale.
Con l’obiettivo di dare seguito a questo importante passo in avanti che può fornire una risposta concreta alla carenza di personale sanitario in ambito trasfusionale, AVIS ha lanciato una piattaforma online attraverso la quale i medici già in formazione e coloro che inizieranno il loro percorso formativo a fine 2024 possono manifestare il proprio interesse. Si tratta di un modo per manifestare la disponibilità degli specializzandi a collaborare con le AVIS che fanno raccolta di sangue ed emocomponenti. La piattaforma coinvolge le sedi Regionali che hanno manifestato la volontà di promuovere e beneficiare di questa opportunità e che contribuiscono a circa l’85% dell’intera raccolta associativa nazionale: Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto.
Comunicare la propria disponibilità è semplicissimo. Una volta effettuato l’accesso da questo link, andranno inseriti i dati personali e la regione di interesse per svolgere l’attività sanitaria richiesta. A quel punto, una volta accettata l’informativa per il trattamento dei dati personali, sarà possibile inviare il modulo.
Come ha dichiarato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «siamo molto lieti di essere riusciti a dare concretezza a questo progetto. Raccogliere le disponibilità dei medici specializzandi significa andare incontro alle esigenze dei vari centri trasfusionali, troppe volte in difficoltà per la carenza di personale sanitario. Aggiungo anche che è significativo che un passo del genere venga annunciato proprio in un periodo dell’anno tradizionalmente critico come l’estate per volumi di sangue ed emocomponenti raccolti. Mi auguro che questa collaborazione, per la quale ringrazio nuovamente ANAAO Assomed e ALS Liberi Specializzandi, fornisca una spinta decisiva per consolidare ancora di più l’autosufficienza nazionale di globuli rossi e per aiutarci a centrare, quanto prima, quella di farmaci plasmaderivati».
«Questo accordo rappresenta un passo avanti importante – dichiara Pierino di Silverio, Segretario Nazionale ANAAO Assomed – perché è la naturale conseguenza di una normativa da noi fortemente auspicata ed ottenuta, ovvero la retribuzione dei medici specializzandi che, in quanto professionisti che erogano salute, devono essere retribuiti quando compiono qualsiasi atto medico. Si lavora gratuitamente non in forma obbligata, ma solo e soltanto se si decide autonomamente di farlo come attività di volontariato. Insieme ad AVIS ed ALS organizzeremo per settembre 2024 una serie di webinar e un vademecum in cui sarà illustrata nel dettaglio l’attività del medico specializzando nei centri di raccolta, con i suoi obblighi legali e assicurativi. Sono certo che migliaia di professionisti risponderanno a questa richiesta di disponibilità e non possiamo che plaudere ad AVIS per voler assumere medici specializzandi».
«Davanti ad un inquadramento formativo fermo al 1999, in cui i medici specializzandi sono retribuiti 1650€ al mese e sono costretti a subire decine di incompatibilità lavorative, questa opportunità ha una triplice finalità: formativa, lavorativa e retributiva – dichiara Massimo Minerva, Presidente Nazionale ALS – Lo specializzando, quando termina il proprio turno, ha tutto il diritto di poter compiere attività lavorative in cui viene richiesta la sola laurea in medicina. Quanto previsto dal decreto Milleproroghe e dagli emendamenti approvati, rappresenta il preludio del grande successo di questa iniziativa per la quale ringraziamo AVIS anche per la lungimiranza mostrata».