In giro per le città imperiali del Marocco: i suggerimenti dei tour operator


città imperiali del marocco

Palazzi storici, moschee, edifici coloniali e architetture tradizionali e sontuose sono solo alcuni degli elementi che rendono le città imperiali del Marocco un esempio di cultura e storia a livello mondiale.

Le città imperiali del Marocco sono quattro e ognuna di loro è stata capitale in diverse epoche delle dinastie del Regno:

  • Rabat è la più grande, nonché attuale capitale amministrativa (la capitale commerciale è Casablanca) del Marocco;
  • Marrakech, che è stata capitale in varie epoche e sotto diverse dinastie, oggi è la città turistica più importante e più visitata;
  • Fes, la più antica delle città imperiali, definita anche la città spirituale, capitale nel XV e nel XVII secolo;
  • Meknès, la più piccola delle città imperiali e quella di costruzione più recente, capitale dal 1672 al 1727.

In ognuna delle quattro città imperiali si sono susseguite antiche dinastie che hanno lasciato il segno in queste terre che oggi sono luoghi dalla bellezza unica. Chi vuole visitare il Marocco, si prepari a fare un tuffo nel passato e a tornare a casa con un bagaglio di emozioni ed esperienze ricchissime.

Sebbene il Marocco non abbia avuto un imperatore ma solo dinastie di sultani e re, il motivo per cui si attribuisce il nome di città imperiali alle sue città più importanti lo si deve al fatto di essere state, chi prima e chi dopo nel corso dei secoli, località di residenza dei sovrani.

Fortunatamente questi regnanti non si sono limitati a viverle come semplice residenza, ma hanno contribuito ad accrescere il loro fascino e il loro prestigio realizzando importanti interventi architettonici. Oggi queste quattro città dalla storia millenaria sono tutte Patrimonio Unesco, ognuna delle quali, a vario titolo, è simbolo di unicità e autenticità.

Chi sceglie di partire in tour con Lisa Florian di inmaroccoconlisa.it, mediatrice culturale ed esperta sul Marocco, riuscirà a visitare tutte e quattro le giornate in una settimana di vacanza. Ecco una panoramica di cosa fare e cosa vedere nelle città imperiali del Marocco in base ai suggerimenti dei tour operator più preparati.

Rabat

Rabat ha una Medina molto pittoresca, caratterizzata da vicoli stretti e case colorate che si alternano a gallerie d’arte. Si affaccia sull’oceano Atlantico, dunque è famosa anche per le sue spiagge.

Da visitare il Mausoleo di Mohammed V, la tomba reale dove riposa il sultano del Marocco e la sua famiglia, decorata con pietra lavorata e piastrelle di ceramica. E la Muraglia degli Andalusi, costruita nel 1600 in argilla, che protegge la zona meridionale della Medina.

Marrakech

Marrakech, chiamata la “città rossa” per via delle sue caratteristiche costruzioni in argilla sparse per la città, è stata fondata dalla dinastia degli Almoravides. I luoghi da visitare di grande interesse storico sono le Tombe Saadiane, un complesso funerario della dinastia Saadiana, dentro al quale si trovano uno splendido giardino e alcuni mausolei, il bacino della Menara, anche questo caratterizzato da rigogliosi giardini, la Moschea di Koutoubia, emblema spirituale del mondo islamico ed esempio di architettura tipica della dinastia degli Almohadi, la Piazza Jemaa el Fnaa, molto caotica ma affasciante con i suoi mercatini, in cui incontrare la popolazione locale.

Ma il fiore all’occhiello, poco fuori da Marrakech, è l’oasi Palmeraie, il palmeto con 5 km di palme da dattero che si narra sia nato dai noccioli di dattero sputati dai berberi all’epoca in cui fondarono la città.

Fès

Fondata intorno all’VIII secolo, Fès è la capitale artistica e culturale perché ha conservato perfettamente le bellezze architettoniche del passato. Fra queste, le rovine di Volubilis, sito archeologico Patrimonio dell’Umanità Unesco, e i resti della città dell’antico avamposto romano (II-III secolo D.C.) con le terme, il foro, l’arco trionfale e splendidi mosaici antichissimi.

Inoltre, si trovano a Fès antichissime gallerie d’arte e la prima università religiosa del mondo islamico, l’Università al-Qarawiyyin, che detiene il Guinness dei primati come “la più antica istituzione di istruzione superiore in continua esistenza al mondo”.

Meknès

Circondata da una cinta muraria di 40 km, Meknès è considerata la Versailles del Marocco. La città imperiale possiede un caratteristico quartiere ebraico in cui ammirare le stalle reali con 12.000 cavalli al loro interno, a cui si accede oltrepassando la Porta Bab Mansour, decorata in ceramica verde.

Anche la sua Medina è particolarmente attrattiva, piena di bancarelle di ogni genere e piccole botteghe di artigiani, e con il Museo Dar Jamai, situato all’interno dell’omonimo Palazzo costruito nel 1882, con bellissimi giardini andalusi e ceramiche, gioielli e tessuti in stile islamico.

Poco fuori dalla Medina, si trova il Koubbat as Sufara (o Koubba el Khayatine), sito patrimonio dell’UNESCO, dove anticamente venivano ricevuti gli ambasciatori stranieri, dentro al quale è posizionata una cripta dall’utilizzo avvolto dal mistero.

Quando visitare le città imperiali del Marocco

Non vi è un periodo dell’anno in particolare in cui conviene visitare le città imperiali del Marocco. La loro posizione geografica e i vari collegamenti aeroportuali le rendono facilmente raggiungibili con qualsiasi condizione meteorologica e durante varie tipologie climatiche. Le temperature diurne sono piacevoli anche in inverno, mentre di sera e al mattino tendono ad essere più fredde. Per chi viaggia in Marocco d’estate, è consigliato fare le visite al mattino, in modo da sfruttare le ore più fresche della giornata.

Le città imperiali sono collegate tra di loro dai treni ed anche gli spostamenti sono comodi. Ma ovviamente farsi assistere da un tour operator che pianifica tutte le tappe, prenota i mezzi di trasporto e funge da mediatore culturale, è la soluzione più comoda.

Infine, si ricorda ai turisti che scelgono di visitare le città imperiali che lì vige il divieto di fotografare i monumenti imperiali e cioè i palazzi del re e le proprietà del re. I poliziotti che li sorvegliano impongono ai turisti sorpresi a scattare di cancellare le foto.