Fibrosi polmonare idiopatica: l’antagonista del recettore 1 dell’acido lisofosfatidico rallenta il tempo di progressione di malattia
L’assunzione di un antagonista orale del recettore 1 dell’acido lisofosfatidico per 26 settimane ha rallentato il tempo di progressione di malattia in pazienti con fibrosi polmonare idiopatica (IPF). Queste le conclusioni di un’anaiisi post-hoc di un trial di fase 2 sull’impiego di questo farmaco candidato, presentata durante il congresso annuale dell’American Thoracic Association.
Razionale e disegno dello studio
L’analisi post-hoc presentata al congresso ha preso le mosse da un trial clinico randomizzato di fase 2 che aveva dimostrato come i pazienti trattati con BMS-986278 (messo a punto da Bristol Myers Squibb) avessero sperimentato, dopo 26 settimane di trattamento, una riduzione del tasso di declino della percentuale predetta di FVC in pazienti con fibrosi polmonare progressiva e in una popolazione di pazienti con IPF.
I ricercatori, su questi presupposti, hanno valutato 225 pazienti (FVC mediana al basale: 77,25% predetta) con IPF dello studio originario per mettere a confronto il tempo al primo evento di progressione della malattia tra coloro che erano sottoposti a trattamento due volte al giorno con 30 mg di BMS-986278 (n = 82) e quelli trattati con 60 mg di BMS-986278 (n = 84) rispetto al placebo (n = 89) a 26 settimane.
Gli outcome classificati come eventi di progressione della malattia includevano la mortalità per tutte le cause, l’ospedalizzazione per tutte le cause, le esacerbazioni acute e il declino di almeno il 10% di ppFVC.
Nel conteggiare questi eventi, i ricercatori hanno considerato più eventi che si erano verificati nello stesso giorno come un unico evento, riportando l’evento più grave.
Risultati principali
A 26 settimane, il gruppo con la maggior percentuale di pazienti che era andato incontro a progressione di malattia è stato il gruppo placebo (n = 35; 39%), seguito dal gruppo BMS-986278 30 mg (n = 24; 29%) e dal gruppo BMS-986278 60 mg (n = 19; 23%).
In tutti e tre i gruppi, i ricercatori hanno riportato un calo di almeno il 10% di ppFVC come primo evento di progressione della malattia. Questo evento ha interessato il 17% (n = 14) dei pazienti in ciascun gruppo BMS-986278 e il 27% (n = 24) dei pazienti nel gruppo placebo.
Dei restanti tre eventi di progressione della malattia considerati in questo studio, il primo evento più comune è stato l’ospedalizzazione per tutte le cause. Questo risultato è stato riscontrato nell’11% (n = 10) dei pazienti trattati con placebo, nell’11% (n = 9) dei pazienti trattati con BMS-986278 e nel 6% (n = 5) dei pazienti trattati con 60 mg di BMS-986278.
Al contrario, solo due pazienti (uno trattato con placebo, uno con 30 mg di BMS-986278) della coorte totale hanno sperimentato un primo evento di esacerbazione acuta, mentre in nessuno dei gruppi in studio è stato documentato un primo evento di mortalità per tutte le cause.
Tra i gruppi BMS-986278 e placebo, i ricercatori hanno riscontrato una riduzione del rischio di eventi di progressione nel gruppo BMS-986278 da 60 mg (HR = 0,54; IC95%: 0,31-0,95) e nel gruppo BMS-986278 da 30 mg (HR = 0,74; IC95%: 0,44-1,25) utilizzando il modello di rischio proporzionale di Cox.
Riassumendo
In conclusione, i risultati di questa analisi post-hoc hanno fornito ulteriori prove a favore dei benefici potenziali d’impiego di BMS-986278, primo antagonista orale del recettore 1 dell’acido lisofosfatidico come opzione terapeutica significativa per le persone affette da fibrosi polmonare. In particolare, è stata ribadita la superiore efficacia di BMS-986278 al dosaggio di 60 mg nel ritardare il tempo di progressione della malattia nei pazienti con IPF.
Bristol Myers Squibb sta attualmente reclutando pazienti per il suo programma di fase 3 ALOFT, che continuerà a valutare l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di BMS-986278 come nuovo trattamento per le persone affette da IPF e da fibrosi polmonare progressiva.
Bibliografia
Kreuter M, et al. Effect of BMS-986278, an oral LPA1 antagonist, on time to disease progression in patients with pulmonary fibrosis: A post hoc analysis of data from a phase 2 randomized trial. Presented at: American Thoracic Society International Conference; May 17-22, 2024; San Diego.