I provvedimenti del DL Liste di attesa autorizzano e auspicano l’apertura dei centri raccolta sangue e plasma nel pomeriggio e nel fine settimana
Il DL Liste d’attesa è legge. La pubblicazione avvenuta giovedì 1° agosto sulla Gazzetta Ufficiale, dopo l’approvazione definitiva della scorsa settimana alla Camera, sancisce l’entrata in vigore degli emendamenti contenuti nell’articolo 4 e di cui avevamo anticipato i contenuti già le scorse settimane. Si tratta di provvedimenti che autorizzano e auspicano l’apertura dei centri raccolta sangue e plasma nel pomeriggio e nel fine settimana.
Si consolida, quindi, l’ulteriore passo in avanti per consolidare l’assetto del sistema trasfusionale e garantire scorte di emocomponenti.
Le proposte, presentate dai senatori Guidi (Noi Moderati), Murelli (Lega) e Malan (Fratelli d’Italia), hanno rappresentato un tassello importante nel percorso verso l’autosufficienza nazionale di plasmaderivati. In più, sono uno dei punti contenuti nel “Manifesto per il sistema trasfusionale” (consultabile a questo link), che AVIS aveva presentato in un convegno a Roma lo scorso 15 giugno, e che è già stato sottoscritto da alcune realtà e tuttora aperto alla sottoscrizione del mondo associativo, del volontariato e dei pazienti.
Come ha commentato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «l’ok della Camera dei Deputati agli emendamenti e la loro conseguente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è per noi una bellissima notizia. Ringrazio i senatori Guidi, Murelli e Malan per il sostegno e la sensibilità dimostrate verso un tema che è strategico non solo per noi, ma per l’intero sistema Paese. Questo provvedimento va in naturale continuità con la possibilità di impegnare i medici specializzandi nelle attività trasfusionali anche con contratti libero professionali, in modo da supportare il personale sanitario nei centri raccolta di sangue e plasma. Quando istituzioni, associazionismo e società civile lavorano fianco a fianco per il bene comune si ottengono risultati come questo: ecco perché il dialogo, il confronto e l’interlocuzione devono continuare ad essere uno dei punti fermi non solo dell’impegno di AVIS, ma di ciascuno di noi».