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Obesità: dati positivi per la terapia sperimentale con petrelintide

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Nei pazienti con obesità o sovrappeso, il trattamento con petrelintide ha mostrato un’efficace riduzione del peso a 16 settimane con tollerabilità gastrointestinale

Nei pazienti con obesità o sovrappeso, il trattamento con petrelintide ha mostrato un’efficace riduzione del peso a 16 settimane con una tollerabilità gastrointestinale potenzialmente migliore rispetto ad altre terapie anti-obesità, secondo i risultati preliminari di fase I presentati dalla compagnia biotech danese Zealand Pharma, che sta sviluppando il farmaco.

Petrelintide è un analogo dell’amilina a lunga azione adatto per la somministrazione sottocutanea una volta alla settimana, progettato con una stabilità chimica e fisica a pH neutro che ne consente la co-formulazione con altri peptidi. L’amilina viene prodotta nelle cellule beta del pancreas e co-secreta con l’insulina in risposta ai nutrienti ingeriti.

I dati clinici o preclinici disponibili suggeriscono un potenziale per petrelintide nel fornire una perdita di peso paragonabile ai GLP-1 agonisti ma con una maggiore tollerabilità, per una migliore esperienza del paziente e una perdita di peso di alta qualità preservando la massa magra, secondo l’azienda.

Un trial di fase Ib composto da due parti
Lo studio clinico a dosi multiple ascendenti (MAD) di fase Ib, monocentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, ha valutato in partecipanti sani la sicurezza, la tollerabilità, la farmacocinetica e la farmacodinamica di dosi multiple di petrelintide.

La sperimentazione è composta da due parti. La Parte 1 comprendeva 20 partecipanti (BMI compreso tra 21,0 e 29,9 kg/m2) che hanno ricevuto 6 dosi settimanali di petrelintide da 0,6 mg e 1,2 mg o placebo sotto forma di iniezioni sottocutanee. La Parte 2 sta valutando dosi più elevate del farmaco su pazienti sottoposti a 16 dosi settimanali di petrelintide o placebo.

Efficace riduzione del peso con un buon profilo di tollerabilità
Nella Parte 2 dello studio MAD di fase Ib, un totale di 48 partecipanti (circa l’80% maschi), con un’età media di 49 anni e un BMI mediano al basale di 29 kg/m2, sono stati randomizzati in rapporto 3:1 a ricevere 16 dosi settimanali di petrelintide o placebo entro tre coorti di dosaggio.

Il peso corporeo medio è diminuito dell’8,6% rispetto al basale tra quanti hanno completato il trattamento ad alte dosi, mentre il placebo ha comportato un calo ponderale medio dell’1,7% rispetto al basale.

Petrelintide è stato ben tollerato, senza eventi avversi seri o gravi. Tutti gli effetti collaterali gastrointestinali sono stati lievi, ad eccezione di due eventi moderati (nausea e vomito) segnalati da un paziente che ha interrotto il trattamento dopo la terza dose. La nausea è stata segnalata dal 16,7 al 33,3% per i gruppi attivi e dal 16,7% per il gruppo placebo. Un basso numero di partecipanti ha riportato reazioni nel sito di iniezione, tutte lievi. Non sono stati osservati anticorpi anti-farmaco.

Questi risultati principali provengono da un cutoff provvisorio dei dati e quelli finali si baseranno su tutti i dati raccolti, compreso il follow-up completo post-trattamento della terza coorte. L’azienda prevede di presentare maggiori dettagli sui risultati a 16 settimane della Parte 2 dello studio MAD in un congresso scientifico entro la fine dell’anno e di procedere rapidamente con lo sviluppo clinico di petrelintide avviando uno studio clinico di fase IIb nel 2024.

«I dati riportati da questo studio di 16 settimane sono entusiasmanti e convincenti e dimostrano riduzioni significative e clinicamente significative del peso corporeo con un profilo di tollerabilità molto favorevole, suggerendo che il farmaco può potenzialmente svolgere un ruolo importante come alternativa alle terapie a base di incretine per la gestione del sovrappeso e dell’obesità» ha affermato David Kendall, Chief Medical Officer di Zealand Pharma. «Questi dati aprono la strada a una rapida progressione verso gli studi di fase IIb e supportano ulteriormente il potenziale di questo analogo dell’amilina a lunga durata d’azione nel fornire una perdita di peso paragonabile agli agonisti del recettore GLP-1 con una migliore esperienza per il paziente».

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