Sangue dal naso più frequente con il caldo: ecco quando bisogna preoccuparsi


Sangue dal naso in estate: non affidarsi ai cosiddetti rimedi della nonna, come mettere i polsi sotto l’acqua, perché sono poco efficaci e, in alcuni casi, anche controproducenti

Epistassi, quando il sangue inizia a colare dal naso. Per questo disturbo, piuttosto comune, nessun allarmismo: ecco come intervenire

Estate è sinonimo di sole, vacanze e divertimento: una stagione calda che predispone a riposo e relax, ma anche allo sviluppo di qualche fastidioso disturbo. Ne è un esempio l’improvvisa perdita di sangue dal naso, in termini medici epistassi. Spesso quando succede ci spaventiamo ma capirne le cause aiuta a non perdere la calma e a gestire prontamente la situazione.

Per sapere come prevenire questo fenomeno e quali rimedi adottare quando capita parla Giovanna Cantarella, specialista dell’Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale del Policlinico di Milano e professoressa associata dell’Università degli Studi di Milano.

Qual è la causa della perdita di sangue dal naso in estate?

Il caldo sicuramente favorisce la dilatazione dei vasi sanguigni presenti nel setto nasale e li mette più a rischio di rottura facilitando la fuoriuscita di sangue. Spesso però l’epistassi “da caldo” si manifesta in presenza anche di altri fattori:

  • Aria secca causata dall’uso eccessivo dei condizionatori: l’umidità degli ambienti diminuisce, disidratando le mucose nasali, rendendole più fragili.
    Per evitare la disidratazione, è bene ricordarsi anche di bere frequentemente durante la giornata, soprattutto in caso di temperature molto elevate.
  • Allergie: le allergie stagionali possono irritare la mucosa nasale, provocando infiammazione e congestione e di conseguenza aumento del rischio di sanguinamento.
  • Nuotare in piscine clorate: il cloro può irritare e seccare la mucosa nasale, soprattutto se si hanno mucose fragili e delicate.

Da ricordare inoltre che l’assunzione di farmaci anticoagulanti e antiaggreganti aumenta il rischio di epistassi.

Cosa fare in caso di epistassi?

In caso di sanguinamento dal naso, è importante mantenere la calma e seguire le misure terapeutiche e preventive appropriate.

  • rimanere in piedi o seduti piegati leggermente in avanti per evitare che il sangue scenda nella gola
  • soffiare il naso, in modo non energico, anche se sanguina, per detergerlo ed eliminare eventuali coaguli
  • tenere premuta la parte morbida anteriore del naso tra indice e pollice per 10-15 minuti. Applicare una pressione costante, respirando con la bocca, perché la maggior parte dei sanguinamenti deriva dalla parte anteriore del setto nasale e la compressione può essere sufficiente a far cessare il sanguinamento
  • mettere del ghiaccio in sacchetto di plastica sulla fronte o, meglio ancora, direttamente sul ponte del naso per ridurre la congestione dei vasi sanguigni
  • mantenere la calma (nella stragrande maggioranza dei casi la quantità di sangue è minima e le cause sono locali e non preoccupanti)
  • evitare sforzi fisici, l’esposizione al sole e al caldo eccessivo
  • controllare la pressione arteriosa (il sanguinamento potrebbe essere la spia di una crisi ipertensiva)

Non affidarsi ai cosiddetti rimedi della nonna, come mettere i polsi sotto l’acqua, perché sono poco efficaci e, in alcuni casi, anche controproducenti.

Quando è meglio rivolgersi al medico o andare in Pronto Soccorso?

Nel caso in cui l’epistassi non si fermasse oppure quando si ripete nel tempo, è bene parlarne con il proprio medico di famiglia ed eseguire una visita specialistica otorinolaringoiatrica.
L’accesso al Pronto Soccorso diventa necessario quando il sanguinamento è ripetuto, abbondante e non cessa con la compressione del vestibolo nasale. Lo specialista può infatti effettuare ad esempio un tamponamento nasale o una cauterizzazione, cioè la ”bruciatura” del vaso che sanguina, con l’uso di apparecchiature dedicate, bloccando quindi l’emorragia.
Inoltre, è molto importante escludere la presenza di altre condizioni che favoriscono l’epistassi come sbalzi pressori o disturbi della coagulazione, per le quali bisogna intervenire con terapie ad hoc.