L’agenzia americana Fda ha approvato donanemab, il trattamento di Eli Lilly per gli adulti con malattia di Alzheimer sintomatica precoce
L’Fda ha approvato donanemab, il trattamento di Eli Lilly per gli adulti con malattia di Alzheimer sintomatica precoce (AD), che include persone con decadimento cognitivo lieve (MCI) e persone con lo stadio di demenza lieve dovuta ad AD, con patologia amiloide confermata. Donanemab mensile è la prima e unica terapia mirata alle placche amiloidi con prove a sostegno dell’interruzione della terapia quando le placche amiloidi vengono rimosse.
“Donanemab ha dimostrato risultati molto significativi nelle persone con malattia di Alzheimer sintomatica precoce, per le quali esiste un urgente bisogno di opzioni terapeutiche efficaci. Sappiamo che questi farmaci hanno il massimo beneficio potenziale quando le persone vengono trattate precocemente e stiamo collaborando intensamente con molti interlocutori per migliorare il rilevamento e la diagnosi di questa malattia”, ha affermato Elias Khalil, Presidente e Amministratore Delegato Lilly Italy hub. “Siamo profondamente grati ai pazienti e ai loro cari per aver partecipato ai nostri studi clinici e agli scienziati e collaboratori di Lilly che perseverano da decenni nella ricerca. Ogni anno, sempre più persone sono a rischio di sviluppare questa malattia e siamo determinati a migliorare la loro vita”.
L’amiloide è una proteina prodotta naturalmente dal corpo che può aggregarsi per creare placche amiloidi. L’eccessivo accumulo di placche amiloidi nel cervello può portare a problemi di memoria e di pensiero associati al morbo di Alzheimer. Donanemab può aiutare l’organismo a rimuovere l’eccessivo accumulo di placche amiloidi e rallentare il declino che può diminuire la capacità delle persone di ricordare nuove informazioni, date importanti e appuntamenti, pianificare e organizzare, preparare i pasti, usare elettrodomestici, gestire le finanze e preservare l’autonomia.
Lilly continua a studiare donanemab in diversi studi clinici, tra cui TRAILBLAZER-ALZ 3, che si concentra sulla prevenzione della malattia di Alzheimer sintomatica nei partecipanti con AD preclinico; TRAILBLAZER-ALZ 5, uno studio di registrazione per l’AD sintomatico precoce attualmente in fase di arruolamento in Cina e Corea; e TRAILBLAZER-ALZ 6, che si concentra sul miglioramento della nostra comprensione di ARIA attraverso nuove sequenze di risonanza magnetica, biomarcatori ematici e diversi regimi posologici di donanemab.
Donanemab, che sarà commercializzato con il nome commerciale di Kisunla, segue Aduhelm di Biogen ed Eisai, approvato nel giugno 2021 ma di fatto ritirato dal mercato a gennaio, e Leqembi, autorizzato all’inizio del 2023, che nel primo trimestre ha fruttato ai suoi produttori 19 milioni di dollari.
Come agisce il farmaco
Donanemab è un anticorpo monoclonale IgG1 umanizzato progettato per colpire le placche di amiloide beta (Aβ) nel cervello, associate alla malattia di Alzheimer. In particolare, si lega a un epitopo all’N-terminale del piroglutammato Aβ, una forma di Aβ presente nelle placche amiloidi.
Una volta legato, donanemab induce la rimozione di queste placche attraverso meccanismi mediati dalla clearance microgliale. Questo processo mira a rallentare la progressione del declino cognitivo nei pazienti con Alzheimer riducendo il carico di amiloide nel cervello.
Lo studio registrativo
Nello studio di fase 3 TRAILBLAZER-ALZ 2, le persone in uno stadio meno avanzato della malattia hanno ottenuto i risultati migliori con donanemab. I partecipanti dello studio sono stati valutati per 18 mesi in due gruppi: un gruppo di pazienti con uno stadio meno avanzato di malattia (quelli con livelli da bassi a medi di proteina tau) e la popolazione complessiva, che ha incluso anche partecipanti con alti livelli di tau.
Il trattamento con donanemab ha rallentato significativamente il declino clinico in entrambi i gruppi. Gli individui trattati con donanemab ad uno stadio meno avanzato di malattia hanno mostrato un significativo rallentamento del declino cognitivo (35 per cento) rispetto al placebo sulla scala integrata di valutazione della malattia di Alzheimer (iADRS), che misura la memoria, il pensiero e il funzionamento nel quotidiano. Anche nella popolazione complessiva, la risposta al trattamento è stata statisticamente significativa, e cioè del 22 per cento, utilizzando l’iADRS ., 12 Tra i due gruppi analizzati, coloro che erano stati trattati con donanemab avevano un rischio inferiore fino al 39 per cento di progredire alla fase clinica successiva della malattia rispetto a quelli trattati con placebo.
Nella popolazione complessiva dei partecipanti, donanemab ha ridotto le placche amiloidi in media del 61 per cento a 6 mesi, dell’80 per cento a 12 mesi e dell’84 per cento a 18 mesi rispetto all’inizio dello studio.Uno degli obiettivi dello studio era rimuovere le placche amiloidi a livelli minimi coerenti con una scansione visivamente negativa utilizzando la tomografia a emissione di positroni (PET) amiloide. Nel caso in cui i partecipanti raggiungevano questi livelli, terminavano il trattamento con donanemab e passavano al placebo per il resto dello studio.
Sicurezza del farmaco
Donanemab può causare anomalie di imaging correlate all’amiloide (ARIA), che è un potenziale effetto collaterale delle terapie mirate alla placca amiloide. Questo evento può essere rilevato tramite risonanza magnetica (MRI) e, quando si verifica, può presentarsi come edema temporaneo in una o più aree del cervello, che di solito si risolve nel tempo, o come piccole aree di sanguinamento all’interno o sulla superficie del cervello. In rari casi, possono verificarsi aree più estese di emorragia cerebrale. L’ARIA è solitamente senza sintomi, ma può essere grave e possono verificarsi eventi potenzialmente letali. Donanemab può anche causare alcuni tipi di reazioni allergiche, alcune delle quali possono essere gravi e, in casi molto rari, letali, che si verificano tipicamente durante l’infusione o entro 30 minuti dall’infusione stessa. Il mal di testa è un altro effetto collaterale comunemente riportato.
Sarà in competizione con lecanemab
Il farmaco di Lilly sarà in diretta competizione con il lecanemab di Eisai e Biogen, con cui condivide il meccanismo di azione. Anche l’indicazione di donanemab è quasi identica all’uso approvato dall’Fda per lecanemab.
Entrambi i farmaci necessitano di una conferma della presenza di patologia da beta amiloide nel tessuto cerebrale dei pazienti prima di iniziare il trattamento ed entrambi recano un’avvertenza sul rischio di anomalie dell’immagine legate all’amiloide (ARIA), che sono effetti collaterali noti di questi anticorpi che colpiscono gli aggregati tossici delle proteine beta amiloidi.
Ma gli osservatori del settore ritengono che l’offerta di Lilly presenti almeno un vantaggio. Donanemab è il primo farmaco anti-amiloide che permette di interrompere la terapia quando le placche amiloidi vengono rimosse, consentendo un minor numero di infusioni e costi di trattamento inferiori. Inoltre, mentre lecanemab viene somministrato in infusione endovenosa una volta ogni due settimane, donanemab viene somministrato ogni quattro settimane.