“Troppo caldo per tornare a scuola a settembre, meglio ottobre”: la proposta di alcune associazioni di docenti, che hanno chiesto a pediatri e medici di esprimere un parere, fa discutere
Tornare in classe a settembre? Fa troppo caldo, meglio tornare a ottobre. Scoppia la bufera dopo la singolare proposta arrivata da alcune associazioni di docenti. A lanciare l’idea è stato il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani (Cnddu), che nelle scorse settimane (oltre ad aver scritto al ministro Valditara di valutare il rientro in classe posticipato per il “rischio di malori” tra gli studenti fragili e i docenti) ha interessato pediatri e pedagogisti per trovare pareri favorevoli all’idea di posticipare il rientro in classe alla luce dei “cambiamenti climatici” e del “forte caldo che ha caratterizzato i mesi estivi”. La proposta è piaciuta all’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori), che ha colto la palla al balzo per appoggiarla con il presidente Marcello Pacifico che ha dichiarato: “Con questa afa è assurdo iniziare le lezioni entro metà settembre, meglio ottobre. Ci vuole buon senso e lungimiranza. Anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione deve avviare questi cambiamenti secondo il clima”.
“CLIMATIZZATORI NELLE SCUOLE O RIENTRO POSTICIPATO”
Il Cnddu ritiene sia necessario istituire “una task force tecnico-scientifica ministeriale per avviare un confronto tra amministrazioni per il possibile slittamento delle date del calendario scolastico, in attesa di interventi strutturali di climatizzazione all’interno delle scuole”, afferma il presidente Romano Pesavento. Gli specialisti a cui il Cnddu ha chiesto di esprimersi sono la presidente della Società Italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, il presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Antonio D’Avino e il presidente Associazione Nazionale Pedagogisti, Maria Angela Grassi. In attesa dei pareri scientifici, la proposta ha inevitabilmente scatenato molte polemiche, in particolare da parte delle associazioni dei genitori, stremati dalla pausa estiva di tre mesi (un quasi unicum nel panorama europeo). Intanto, i primi a tornare a scuola saranno i bambini e i ragazzi della provincia autonoma di Bolzano, dove il rientro sui banchi è fissato per il 5 settembre.