Non ripetere gli stessi errori del Covid-19 e aumentare i controlli preventivi: lo chiede il Codacons per la nuova emergenza vaiolo delle scimmie
Visto che – come accaduto con il COVID-19 – il rischio di contagi da vaiolo delle scimmie arriva dall’estero, specialmente dai Paesi d’origine dell’epidemia, e visto che quest’ultima rappresenta ormai un’emergenza sanitaria globale (il più alto livello di allarme previsto dal diritto sanitario internazionale), il governo deve irrobustire ulteriormente i controlli alle frontiere e le misure sanitarie di contenimento. E questo in particolare riguardo partenze e arrivi da Paesi “ad alto rischio”, evitando di ripetere gli errori commessi in passato e di chiudere quindi le porte della stalla a buoi già scappati.
Si registra infatti una crescente preoccupazione globale per l’aumento dei casi di vaiolo delle scimmie, soprattutto in Africa: per questo, è doppiamente indispensabile attuare negli aeroporti e in altri punti di ingresso in Italia azioni di sorveglianza epidemiologica per l’individuazione, la diagnosi precoce, l’assistenza e l’attuazione di misure di isolamento e di tracciamento dei contatti (per i possibili casi).
“Meglio abbondare, quando si parla di prevenzione, specialmente dopo l’esperienza del COVID-19”, dichiara il presidente Carlo Rienzi. “Gli esperti ci dicono che la situazione è sotto controllo ma l’allarme globale è elevato e per sicurezza è bene attuare protocolli severi di sorveglianza e controllo”, conclude.