Diabete di tipo 2: il digiuno intermittente 5:2 combinato con un prodotto sostitutivo del pasto a basso contenuto energetico ha portato a una maggiore perdita di peso
Un regime dietetico con digiuno intermittente 5:2 combinato con un prodotto sostitutivo del pasto a basso contenuto energetico ha portato a una maggiore perdita di peso e a un migliore controllo glicemico rispetto ai farmaci antidiabetici nei pazienti con diabete di tipo 2 in fase iniziale, come evidenziato dai dati dello studio EARLY pubblicati sulla rivista JAMA Network Open.
Studi clinici precedenti hanno dimostrato che la sostituzione del pasto e la dieta con digiuno intermittente 5:2, che consiste in 2 giorni di digiuno non consecutivi e 5 giorni di dieta abituale a settimana, sono trattamenti efficaci per ridurre i livelli di emoglobina glicata (HbA1c) e il peso corporeo, pertanto la combinazione di entrambi potrebbe fornire ulteriori benefici ai pazienti e merita di essere valutata, hanno premesso gli autori dello studio guidati da Lixin Guo, della Chinese Academy of Medical Sciences in Cina.
Regime 5:2 vs metformina ed empagliflozin nel diabete di tipo 2 in fase iniziale
Nello studio clinico EARLY (Exploration of Treatment of Newly Diagnosed Overweight/Obese Type 2 Diabetes Mellitus), controllato in parallelo con attivo, randomizzato, in aperto, della durata di 16 settimane, i ricercatori hanno assegnato 405 adulti cinesi (65,4% uomini, età compresa tra 18 e 65 anni) in un rapporto 1:1:1 a seguire una dieta sostitutiva del pasto con digiuno intermittente 5:2 (5:2 MR), a ricevere metformina (da 0,5 g a 2 g a seconda della dose tollerata) due volte al giorno oppure a ricevere empagliflozin 10 mg una volta al giorno. Ai partecipanti era stato diagnosticato il diabete di tipo 2 entro 1 anno dall’inizio dello studio e presentavano anche sovrappeso o obesità.
Nel gruppo 5:2 MR, durante i 2 giorni di digiuno non consecutivi (un quarto dell’apporto energetico della dieta abituale) i pazienti hanno sostituito tutti e tre i pasti giornalieri con un prodotto sostitutivo del pasto a basso contenuto energetico, mentre nei restanti 5 giorni hanno potuto scegliere la colazione e il pranzo, ma per cena hanno di nuovo assunto un prodotto sostitutivo del pasto.
Riduzione del perso e controllo glicemico migliorato con il regime 5:2
Tra i 332 partecipanti che hanno completato il trattamento, i soggetti nel gruppo MR 5:2 hanno mostrato la più alta riduzione di HbA1c (media dei minimi quadrati, LSM = 1,9%) dal basale alla settimana 16, maggiore di quella osservata nei pazienti in trattamento con metformina (LSM = 1,6%) o empagliflozin (LSM = 1,5%).
Anche il calo ponderale medio a 16 settimane è stato maggiore nel gruppo MR 5:2 (LSM = 9,7 kg) rispetto alle coorti metformina (LSM = 5,5 kg) o empagliflozin (LSM = 5,8 kg), così come ha ottenuto una perdita di peso una percentuale maggiore di partecipanti MR 5:2. Questo gruppo ha anche ottenuto maggiori miglioramenti nella circonferenza della vita e dei fianchi, nella pressione sistolica e diastolica e nei livelli di trigliceridi e colesterolo HDL rispetto ai farmaci antidiabetici.
Anche se l’incidenza di ipoglicemia era comparabile in tutti e tre i gruppi di trattamento, la coorte 5:2 MR ha mostrato un profilo di sicurezza favorevole rispetto a metformina ed empagliflozin.
Nel gruppo MR 5:2 (n = 135), 1 paziente ha manifestato stitichezza e 8 (5,9%) hanno avuto sintomi ipoglicemici, probabilmente correlati alla dieta ipocalorica. Nel gruppo metformina (n = 134), 26 soggetti (19,4%) hanno avuto lievi sintomi gastrointestinali e 8 (6,0%) ipoglicemia. Nel gruppo empagliflozin (n = 136), 3 pazienti (2,2%) hanno mostrato sintomi urinari, 5 (3,7%) ipoglicemia e 1 partecipante ha riferito sete. Due soggetti nel gruppo empagliflozin hanno avuto eventi avversi, tra cui una grave eruzione cutanea e ospedalizzazione a causa dell’aumento dei chetoni nel sangue.
Risultati che meritano ulteriori approfondimenti
Riguardo ai possibili meccanismi alla base di questi risultati, i ricercatori hanno spiegato che «l’approccio 5:2 MR può rimodellare il microbiota intestinale, promuovere l’imbrunimento del tessuto adiposo bianco e di conseguenza ridurre la resistenza all’insulina e l’insorgenza di obesità. Inoltre il prodotto sostitutivo del pasto utilizzato nello studio conteneva acidi grassi omega-3 e acidi grassi a catena media, che portano rispettivamente alla scomposizione dei grassi e alla riduzione del grasso eterotopico».
Anche se questi risultati supportano l’evidenza del regime 5:2 MR come un intervento iniziale di stile di vita efficace per quanti soffrono di obesità o sovrappeso e diabete precoce, gli autori hanno fatto presente di non essere stati in grado di stabilire se il miglioramento glicemico fosse dovuto alla perdita di peso o alla dieta in sé, una questione che richiede ulteriori approfondimenti.
Referenze
Guo L et al. A 5:2 Intermittent Fasting Meal Replacement Diet and Glycemic Control for Adults With Diabetes: The EARLY Randomized Clinical Trial. JAMA Netw Open. 2024 Jun 3;7(6):e2416786.