Fuori “Faccia al vento”, il primo album di Divento
CorNaz
“Faccia al vento” di Divento è un album sulla rinascita e sul coraggio, sul libero pensiero e sulla bellezza dell’imperfezione
Faccia al Vento è un album sulla rinascita e sul coraggio, sul libero pensiero e sulla bellezza dell’imperfezione. E’ un album sul piacere di affrontare le burrasche a viso aperto, per poi assaporare la sensazione inebriante di aver superato il tratto di mare tempestoso che pareva tanto insuperabile.
E’ un album che inneggia all’ostinazione, ma anche alla capacità di deporre le armi, quando ciò può restituire la vitalità che sembra persa.
E’ un album sulla vita, una proposta irriverente su come viverla, apprezzandone anche la sofferenza che ci riserva.
L’album è un unicum concettuale, un viaggio in cui ogni tappa non può essere vissuta separatamente dalle altre.
Al progetto iniziale, è stato aggiunto il brano “Io amo”, che chiude l’album ma come un ponte, apre la strada al nuovo che avanza e al prossimo progetto in cantiere:
<<Da Il fiume, principio di tutto, corso impetuoso che rompe gli argini dell’emotività, irrorando le terre dell’anima rese aride dalla troppa razionalità autoimposta; al momento in cui svelo chi sono e i tratti distintivi del mio modo di amare “universale”>>.
Concepito, filmato e montato dalla stessa Elisa Alloro, in feat. con l’artista sulla tredicesima traccia “Io amo”, nonché Produttore Esecutivo della label, è il tentativo di sintetizzare il caleidoscopico ventaglio emozionale di Emilio prima ancora che di DIVENTO, laddove l’uomo e l’artista convivono indissolubilmente giocando entrambi un ruolo fondamentale sugli struggimenti e sulle conseguenti scelte di vita. Una sorta di reel, con continui salti temporali, che spiazza in primo luogo l’artista, in analisi, di fronte allo specchio del tempo; su un brano – title track dell’album, che è poi una lettera alla sua figlia più piccola.
Un’esortazione a vivere senza nascondersi e senza aver paura di soffrire: <<La vita è tanto più bella quanto più siamo in grado di adattarci alle sue “imperfezioni”. Serve prendersene il più possibile, avidamente, come se si volesse respirare tutto il vento tagliente che soffia sulla nostra faccia>>.
<<Adrielle, che canta con me “Faccia al vento” è un’amica, prima ancora che una brava cantante. Ed è un’amica che ama mia figlia Virginia. Era dunque perfetta per interpretarla nella sua trasposizione adulta, nella dinamica del doppio binario (dialogo tra un padre del presente e una figlia del futuro) su cui è costruita la canzone.
Elisa ha una voce che graffia e straccia l’anima. Quei graffi sono stati indispensabili per far sanguinare la canzone, dipingendo in maniera realistica la sofferenza e il dolore che strapperei da ogni vita>>.