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Carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato: fianlimab e cemiplimab nuove opzioni

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In uno studio pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato saranno trattati con i due inibitori dei checkpoint immunitari fianlimab e cemiplimab

Al congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), a Chicago, è stato presentato il disegno di uno studio (NCT05785767) in cui pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato ed espressione del ligando di morte cellulare programmata 1 (PD-L1) ≥50% saranno trattati con i due inibitori dei checkpoint immunitari fianlimab e cemiplimab oppure con il solo cemiplimab.

L’obiettivo principale del trial è verificare se utilizzando la combinazione dei due farmaci si ottiene una maggiore risposta al trattamento immunoterapico rispetto alla monoterapia.

Fianlimab e cemiplimab
Fianlimab e cemiplimab sono anticorpi monoclonali IgG4 ad alta affinità, completamente umani, il primo diretto contro il recettore LAG-3, il secondo contro il recettore PD-1.

«Nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato ed espressione di PD-L1 ≥50% senza mutazioni azionabili, la monoterapia di prima linea con cemiplimab ha mostrato di produrre una sopravvivenza globale (OS) e una sopravvivenza libera da progressione (PFS) significativamente più prolungate rispetto alla chemioterapia, con un profilo di sicurezza coerente con i dati osservati con cemiplimab in monoterapia in studi precedenti», ha affermato il primo autore Neil E. Faulkner, dello University of Tennessee Medical Center di Knoxville.

«Pur selezionando i pazienti in base all’espressione di PD-L1, solo il 50% circa risponde alla terapia anti-PD-1; pertanto, c’è bisogno di combinazioni fi farmaci immunoterapici come anti-LAG-3 e anti-PD-1 per migliorare potenzialmente gli esiti clinici», ha aggiunto il Professore.

Studio randomizzato di fase 2/3 in circa 210 centri
Il trial che sta per essere avviato, ha spiegato Faulkner, è «uno studio randomizzato, in doppio cieco, di fase 2/3, volto a valutare la combinazione fianlimab più cemiplimab rispetto a cemiplimab in monoterapia come trattamento di prima linea nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato, con un’espressione di PD-L1 ≥50%». Lo studio, ha specificato, sarà condotto a livello globale in circa 210 centri.
Questi i criteri chiave di inclusione:
• età ≥18 anni;
• diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule squamoso o non squamoso istologicamente confermato in stadio IIIB/C (non candidabile alla resezione chirurgica o alla chemioradioterapia definitiva) o in stadio IV (non sottoposto in precedenza ad alcun trattamento sistemico per il carcinoma polmonare non a piccole cellule ricorrente o metastatico);
• espressione di PD-L1 in almeno il 50% delle cellule tumorali;
• almeno una lesione misurabile radiograficamente secondo i Response Evaluation Criteria in Solid Tumors (RECIST) v1.1;
• performance status Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG) non superiore a 1;
• adeguata funzione degli organi e del midollo osseo.

Coinvolti circa 850 pazienti
Questo studio ha parti di fase 2 e fase 3 e prevede l’arruolamento di circa 850 pazienti, che saranno trattati per un massimo di 108 settimane.
Nella fase 2, 150 pazienti saranno randomizzati secondo un rapporto 1:1:1 in tre bracci di trattamento (Q3W IV):
• braccio A, trattato con fianlimab ad alto dosaggio più cemiplimab 350 mg;
• braccio B, trattato con fianlimab a basso dosaggio più cemiplimab 350 mg;
• braccio C, trattato con cemiplimab 350 mg più placebo salino/destrosio.
«Sulla base dei risultati della fase 2, si selezionerà la dose di fianlimab (bassa o alta) da utilizzare per la fase 3», ha spiegato Faulkner. «Nella fase 3, 700 pazienti saranno randomizzati secondo un rapporto 1:1 nel braccio sperimentale A o B e nel braccio C di confronto (cemiplimab più placebo)».

Nella fase 2, l’endpoint primario sarà il tasso di risposta obiettiva (ORR) valutato mediante revisione centralizzata indipendente in cieco (BICR), mentre nella fase 3 gli endpoint secondari saranno rappresentati dalla sicurezza, l’ORR valutato dagli sperimentatori, il tasso di controllo della malattia (DCR), il tempo alla risposta tumorale (TTR), la durata della risposta (DOR), la PFS, l’OS, gli esiti riportati dai pazienti (PRO), la farmacocinetica e l’immunogenicità.

Nella fase 3, l’endpoint primario sarà l’OS nei pazienti trattati con fianlimab più cemiplimab rispetto a cemiplimab in monoterapia, mentre gli endpoint secondari saranno rappresentati da ORR, DCR, TTR, DOR, PFS, sicurezza, PRO, farmacocinetica e immunogenicità.

«Questo studio è aperto per l’arruolamento assieme a un secondo studio in cui si valuterà la combinazione di fianlimab più cemiplimab più la chemioterapia in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato», ha concluso Faulkner.

Bibliografia
N.E. Faulkner, et al. A phase 2/3 study of fianlimab plus cemiplimab versus cemiplimab in patients with advanced non-small cell lung cancer with tumors expressing PD-L1 ≥50%. J Clin Oncol 42, 2024 (suppl 16:abstract TPS8663). 10.1200/JCO.2024.42.16_suppl.TPS8663. leggi

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