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American Diabetes Association promuove 3 nuovi farmaci per l’obesità

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Al congresso 2024 dell’American Diabetes Association (ADA) sono stati presentati i risultati di tre studi sulle innovazioni farmacologiche per il trattamento dell’obesità

Al congresso 2024 dell’American Diabetes Association (ADA) sono stati presentati sotto forma di poster i risultati di tre studi che mostrano nuovi dati sugli ultimi sviluppi nelle innovazioni farmacologiche per il trattamento dell’obesità.

L’obesità colpisce circa 125 milioni di persone negli Stati Uniti e interessa il 41,9% degli adulti e il 19,7% dei bambini e degli adolescenti. Inoltre il 90% delle persone con diabete convive anche con sovrappeso o obesità. L’aumento di peso è un grosso problema per medici e pazienti che cercano di raggiungere un adeguato controllo glicemico, della pressione sanguigna e dei lipidi nei pazienti con diabete.

«Negli ultimi anni abbiamo potuto vedere l’impatto della ricerca volta a risolvere la duplice crisi sanitaria causata da obesità e diabete» ha affermato Robert Gabbay, responsabile scientifico e medico dell’American Diabetes Association. «Gli studi che vengono presentati al congresso mostrano grandi promesse per alimentare nuove soluzioni e opzioni di trattamento per i pazienti di tutto il mondo che vivono con queste due condizioni».

Un farmaco per l’obesità che riduce il peso e la pressione sanguigna
HRS9531 è un doppio agonista sperimentale del recettore GLP-1/GIP (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) per il trattamento del sovrappeso/obesità e del diabete di tipo 2. Uno studio di fase II in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, ha coinvolto 249 adulti cinesi con un indice di massa corporea di 28-40 kg/m², randomizzati in cinque gruppi per ricevere iniezioni sottocutanee settimanali di HRS9531 in 4 differenti dosaggi (1,0 mg, 3,0 mg, 4,5 mg e 6,0 mg) oppure placebo per 24 settimane. L’endpoint primario era la variazione percentuale del peso corporeo alla settimana 24.

I partecipanti nei gruppi HRS9531 hanno ottenuto riduzioni di peso rispettivamente del 5,4%, 13,4%, 14,0% e 16,8%, in confronto allo 0,1% nel gruppo placebo, con un calo ponderale di almeno il 5% rispettivamente del 52,0%, 88,2%, 92,0%, 91,8% e nel 10,2% dei soggetti. La maggior parte degli eventi avversi sono stati lievi o moderati, più frequentemente nausea, diarrea, diminuzione dell’appetito e vomito, verificatisi principalmente durante l’aumento della dose. Il profilo complessivo di sicurezza e tollerabilità di HRS9531 è risultato coerente con quello di altri agonisti del GLP-1.

«Gli obesi corrono un rischio elevato di sviluppare patologie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari, e perdere peso riduce significativamente tale rischio» ha fatto presente l’autore senior Xiaoying Li, Professore e direttore del Dipartimento di Endocrinologia e Metabolismo presso lo Zhongshan Hospital Fudan University, in Cina. «Dato che il solo intervento sullo stile di vita spesso non è sufficiente, questo sembra un trattamento promettente per la gestione del peso, in grado di migliorare la salute generale e di ridurre significativamente il peso sociale dell’obesità».

Pemvidutide mostra una perdita media del peso totale del 15,6%
Lo studio di fase II MOMENTUM ha valutato il farmaco sperimentale pemvidutide, un doppio agonista GLP-1/glucagone in fase di sviluppo per il trattamento dell’obesità e della steatoepatite associata a disfunzione metabolica (MASH). Il trial randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ha arruolato 391 soggetti con sovrappeso o obesità, ma senza diabete, trattati settimanalmente con pemvidutide a tre livelli di dosaggio (1,2, 1,8, 2,4 mg) o placebo per 48 settimane.

Dopo 48 settimane, i pazienti trattati con la dose più alta di pemvidutide avevano perso in media il 15,6% del peso corporeo totale e il farmaco si è dimostrato sicuro e ben tollerato. Sono stati identificati diversi potenziali vantaggi di questo approccio alla perdita di peso, tra cui un regime di dosaggio semplice e diminuzioni significative della quantità di lipidi (come colesterolo e trigliceridi) presenti nel sangue e nel fegato, che possono aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

I risultati di un sottostudio sulla composizione corporea hanno indicato un mantenimento della massa magra ai vertici della categoria, fondamentale per mantenere la funzione fisica e ridurre il rischio di fratture ossee, grazie a un calo ponderale attribuibile solo per il 21,9% alla diminuzione della massa magra e per il 78,1% alla perdita di massa grassa.

«L’obesità e le comorbilità associate rappresentano una sfida sanitaria importante e crescente. Sarà necessaria una varietà di approcci terapeutici per soddisfare le esigenze specifiche di ciascun paziente per gestire efficacemente il peso e le altre condizioni legate all’obesità» ha osservato il ricercatore principale Louis Aronne della Weill Cornell Medicine, New York City. «L’uso di pemvidutide può avere effetti importanti sulla qualità della perdita di peso e sulle comorbilità cardiometaboliche dell’obesità. Inoltre, dal momento che l’attenzione si sta spostando sulla gestione del peso a lungo termine, preservare la massa magra sarà fondamentale per i pazienti».

Nel diabete di tipo 2 retatrutide migliora la capacità dell’insulina di ridurre la glicemia
Uno studio ha valutato come il trattamento con retatrutide, un triplo agonista sperimentale del glucagone, GIP e GLP-1, influisce sulle cellule beta pancreatiche che producono insulina e sui biomarcatori associati alla capacità dell’organismo di rispondere all’insulina per abbassare lo zucchero nel sangue.

Retatrutide ha mostrato di aumentare i marcatori delle cellule beta produttrici di insulina funzionanti e la capacità dell’insulina di ridurre la glicemia. Inoltre ha ridotto i marcatori di stress sulle cellule produttrici di insulina, in base alla misurazione dell’insulina immatura (proinsulina) e alla riduzione di un marcatore di resistenza all’insulina (HOMA2-IR).

«Questo studio è importante perché molte persone con diabete di tipo 2 assumono più farmaci per cercare di raggiungere gli obiettivi glicemici e sono necessarie nuove terapie in grado di semplificare i regimi di trattamento» ha spiegato Melissa Thomas, Vice Presidente, Diabetes and Metabolic Research, Lilly Research Laboratories, Indianapolis e uno dei ricercatori che hanno condotto lo studio.

Referenze

Efficacy and Safety of HRS9531, a Novel Dual GLP-1/GIP Receptor Agonist, in Obese Adults – A Phase 2 Trial

Weighing Opportunities of Incretin-Based Therapy in Obesity Pemvidutide, a GLP-1/Glucagon Dual Receptor Agonist, in Subjects with Overweight or Obesity – A 48-Week, Placebo-Controlled, Phase 2 (MOMENTUM) Trial 

Weighing Opportunities of Incretin-Based Therapy in Obesity Retatrutide, an Agonist of GIP, GLP-1, and Glucagon Receptors, Improves Markers of Pancreatic Beta-Cell Function and Insulin Sensitivity.

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