I risultati di un’analisi ad interim a 18 mesi dei due studi di real life FILOSOPHY e PARROTFISH, hanno documentato l’efficacia di filgotinib per l’artrite reumatoide
I risultati di un’analisi ad interim a 18 mesi dei due studi di real life FILOSOPHY e PARROTFISH, hanno documentato l’efficacia di filgotinib nel migliorare gli outcome riferiti dai pazienti (PRO), l’attività di malattia e la safety in pazienti affetti da artrite reumatoide (AR).
Al contempo, un’analisi integrata di safety dei 7 trial clinici registrativi sull’impiego del Jak inibitore nell’AR, ha confermato, dopo un tempo mediano pari a 4,3 anni, il profilo di sicurezza già noto per questo farmaco, in assenza di emersione di nuovi segnali di sicurezza.
Ecco di seguito una breve disamina dei due studi presentati al congresso EULAR.
Real life: analisi dati a 18 mesi degli studi FILOSOPHY e PARROTFISH
Disegno
FILOSOPHY e PARROTFISH sono due studi prospettici e osservazionali di Fase 4 in corso in Europa e in Francia. In questa analisi ad interim, l’obiettivo dei ricercatori è stato quello di riportare le caratteristiche basali, i PRO, l’efficacia e sicurezza del trattamento con filgotinib, sulla base dei dati raggruppati dei primi 1.177 pazienti trattati con il Jak inibitore fino a 18 mesi.
FILOSOPHY e PARROTFISH arruoleranno circa 1.500 pazienti di età ≥18 anni con AR attiva di grado moderato-grave, ai quali verrà somministrato per la prima volta filgotinib nella pratica clinica quotidiana.
Il protocollo di questi 2 studi prevede la valutazione, alle settimane 1, 2 e 3 e ai mesi 1, 3, 6, 9, 12, 15 e 18 dei parametri seguenti:
– dolore (su scala analogica visiva [VAS])
– valutazione funzionale della terapia delle malattie croniche (
– affaticamento (punteggio FACIT)
– produttività lavorativa (questionario Work Productivity and Activity Impairment)
– impatto dell’artrite reumatoide sulla malattia (RAID)
Inoltre, è stata calcolata la percentuale di pazienti con una variazione clinicamente significativa rispetto al basale relativamente al dolore percepito (riduzione di ≥10 mm su scala VAS) e al punteggio FACIT-Fatigue (aumento di ≥4) in pazienti naive al trattamento con terapia avanzata o con esperienza pregressa di trattamento con questi farmaci.
Risultati principali
A luglio 2023, erano stati trattati 1.177 pazienti, con un follow-up mediano di 322 giorni.
Dai dati è emerso che:
– il 50,8% dei pazienti era stato sottoposto a trattamento con filgotinib in monoterapia;
– il 48,8% dei pazienti era stato trattato con filgotinib in combinazione con DMARDcs;
– il 91,6% era stato sottoposto a trattamento con filgotinib 200 mg;
– l’8,4% era stato trattato con filgotinib 100 m
– il 37,6% dei pazienti era naïve al trattamento con terapia avanzata
– il 62,4% era già stato sottoposto a terapia avanzata.
Passando ai risultati, dall’analisi è emerso che Il dolore e l’affaticamento erano migliorati già nel corso della prima settimana di trattamento. Alla Settimana 1, il 39,2% e il 46,6% dei pazienti naïve al trattamento con terapia avanzata e con esperienza pregressa di terapia con questi farmaci, rispettivamente, hanno registrato un miglioramento clinicamente significativo del punteggio VAS dolore, mentre il 42,9% e il 44,4% dei pazienti, rispettivamente, hanno registrato un miglioramento clinicamente significativo del punteggio FACIT-Fatigue.
Cambiamenti clinicamente significativi sono stati osservati nei pazienti seguiti fino al mese 18.
La produttività lavorativa e la compromissione delle attività quotidiane sono migliorate a partire dalla Settimana 1; sono stati osservati miglioramenti nei pazienti seguiti fino al mese 18.
La maggior parte dei pazienti presentava inizialmente un’attività di malattia da moderata ad elevata. I miglioramenti sono stati osservati già al mese 1. Al mese 18, la remissione in base al punteggio DAS28-CRP ≤2,6 è stata riportato dal 60,3% (82/136), mentre la ridotta attività di malattia in base al range DAS28-CRP >2,6 e ≤3,2 è stata riportato dal 15,4% (21/136) dei pazienti; la remissione in base al punteggio CDAI ≤2,8 è stata riportata dal 36,8% (57/155) dei pazienti, mentre la ridotta attività di malattia in base al range di punteggi >2,8 e ≤10 è stata riportati dal 34,2% (53/155) dei pazienti.
La mediana (intervallo inter quartile) del punteggio di disabilità HAQ-DI era pari a 1,4 (0,8-1,8) al basale (N=213), 0,8 (0,3-1,4) al mese 1 (N=149) e 0,8 (0,3-1,5) al mese 6 (N=97).
Il punteggio RAID mediano (IQR) era pari a 6,6 (5,0, 7,6) al basale (N=142), a 5,8 (4,1-6,9) alla settimana 1 (N=300) e a 3,9 (2,2, 6,0) al mese 6 (N=220).
Safety
Sono stati registrati eventi avversi a seguito del trattamento (TEAE) in 618 pazienti (52,5% sul totale); in 91 casi, questi TEAE hanno portato all’interruzione del trattamento (7,7%).
Ci sono stati 6 decessi, 1 dei quali è stato considerato correlato al trattamento in studio (polmonite ed embolia polmonare).
Tra i TEAE registrati vi sono stati casi di COVID-19 (n=106), herpes zoster (n=16), fratture (n=20), infezioni opportunistiche (n=3), ictus (n=6), attacco ischemico transitorio (n=5), angina instabile (n=7), tumore maligno/non specificato (n=7) ed embolia polmonare (n=2).
Riassumendo
In conclusione, i dati ad interim dei pazienti trattati con filgotinib nella pratica clinica reale mostrano che il dolore, la fatica, la produttività lavorativa e il punteggio RAID migliorano già durante la prima settimana di trattamento. I punteggi DAS28-CRP, CDAI e HAQ-DI sono migliorati già al mese 1, il primo timepoint previsto per la loro valutazione.
Inoltre, i miglioramenti osservati sono stati mantenuti fino al mese 18 (mese 6 per RAID e HAQ-DI). Il follow-up a lungo termine e il completamento degli studi consentiranno di valutare ulteriormente l’efficacia e la sicurezza del trattamento con questo Jak inibitore.
Analisi integrata a lungo termine (4,3 anni) dei dati di safety dei trial clinici registrativi
Disegno
L’’obiettivo di questa analisi è stato quello do fornire un aggiornamento su alcuni eventi avversi selezionati legati al trattamento con filgotinib fino ad un’esposizione mediana (massima) di 4,3 (8,3) anni.
I dati relativi alla safety d’impiego di filgotinib nel trattamento dell’AR sono stati estrapolati da 7 studi clinici registrativi sull’impiego del Jak inibitore in pazienti con AR: i due studi di fase 2 DARWIN, i 3 studi di fase 3 FINCH e gli studi di estensione a lungo termine DARWIN 3 e FINCH 4.
Sono stati determinati i tassi di incidenza, aggiustati per l’esposizione (EAIR)/100 anni-paziente di esposizione (PYE), relativi agli eventi avversi seguenti:
– eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE)
– tromboembolismo venoso (VTE)
– tromboembolismo arterioso sistemico (ASTE)
– tumore della pelle non melanoma (NMSC)
– tumori maligni (escluso NMSC)
– herpes zoster, infezioni gravi e i decessi
Risultati principali
In questo modo, i ricercatori hanno estrapolato i dati relativi a 3.691 pazienti trattati con filgotinib, per un’esposizione totale di 14.127 PYE. L’esposizione mediana (massima) è stata di 4,3 (8,3) anni nel gruppo filgotinib in pool, 3,6 (8,1) anni per filgotinib 100 mg e 4,4 (8,3) anni per filgotinib 200 mg.
Le caratteristiche demografiche e di malattia al basale erano bilanciate tra i gruppi in studio, separati in base al dosaggio.
L’ incidenza di eventi avversi di particolare interesse (AESI), tra cui MACE, VTE, ASTE, NMSC, tumori maligni (escluso NMSC), infezioni gravi, herpes zoster e mortalità per tutte le cause, sono risultati paragonabili tra i gruppi in studio.
In particolare, è emerso che l’EAIR/100 PY di infezioni gravi è stato pari a 2,2 (IC95%: 1,8-2,6) e a 1,7 (IC95%: 1,5-2) per i pazienti trattati, rispettivamente con filgotinib 100 mg e 200 mg.
L’EAIR/100 PYE di herpes zoster è stato pari a 1,1 (IC95%: 0,8-1,4) per filgotinib 100 mg e a 1,4 (IC95%: 1,2-1,7) per filgotinib 200 mg.
A causa dei disegni degli studi, la durata dell’esposizione è stata più breve nel gruppo filgotinib 100 mg (5.202,2 PYE) rispetto al gruppo filgotinib 200 (8.924,5 PYE); i confronti degli EAIR tra i gruppi di trattamento devono quindi essere considerati con cautela.
Infine, nell’arco di 312 settimane, la mortalità per tutte le cause è risultata simile per i due gruppi in studio.
In conclusione, in questa analisi di sicurezza integrata aggiornata, il profilo di sicurezza di filgotinib è rimasto stabile nel tempo e simile a quello dell’analisi precedente. Non sono state identificate nuove informazioni sulla sicurezza relative agli eventi avversi di interesse speciale nell’intera popolazione affetta da artrite reumatoide. Ciò depone a favore della sicurezza d’impiego del farmaco anche nel lungo termine.
Bibliografia
1) Avouac J et al. Patient-reported outcomes (pros), disease activity and safety in 1,177 patients with rheumatoid arthritis (ra) treated with filgotinib for up to 18 months: interim results from FILOSOPHY and PARROTFISH. Abs. AB0569; EULAR 2024, Vienna
2) Winthrop KL et al. An update on the integrated safety analysis of filgotinib in patients with moderate to severe active rheumatoid arthritis over a median of 4.3 years. Poster POS0051, EULAR 2024, Vienna