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“Elena” dal Teatro Greco di Siracusa stasera su Rai 5

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Un esempio di tragicommedia  che si basa su un gioco degli equivoci e in cui l’elemento tragico è meno importante: stasera su Rai 5 “Elena” del 2019 al Teatro Greco di Siracusa

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Il regista Davide Livermore dirige Laura Marinoni, interprete dell’eroina eponima, e mette in scena la tragedia euripidea nell’ambito del 55° Festival del Teatro Greco di Siracusa del 2019, con un allestimento di grande impatto visivo.
E’ la proposta di Rai 5 per la prima serata di sabato 24 agosto 2024 alle 21:15. Elena è una tragedia di Euripide, rappresentata per la prima volta nel 412 a.c. L’opera è un esempio di tragicommedia  che si basa su un gioco degli equivoci e in cui l’elemento tragico è meno importante.
Se guardiamo alla trama infatti Paride non ha rapito Elena, ma un fantasma con le sembianze di Elena.La vera Elena si trova in Egitto, dove il re Teoclimeno intende sposarla a forza. Per sfuggirgli, Elena si rifugia in un luogo sacro. Qui incontra il naufrago Menelao, reduce da Troia con pochi soldati. Riconosciutisi, i due studiano un piano di fuga.

Fingendo di aver saputo da un viandante (Menelao stesso) che il marito è morto, Elena ottiene dal re una nave per fare un rito funebre in mare. Imbarcatosi con Elena, Menelao e i suoi (saliti con un pretesto) eliminano la ciurma e fuggono. Il re, gabbato, vorrebbe uccidere la sorella, l’indovina Teonoe, che con il suo silenzio ha favorito la fuga dei Greci. Ma i Dioscuri lo frenano, convincendolo ad accettare la volontà degli dei.

E’ evidente che qui Euripide non prende le mosse dal mito classico di Elena ma  si ispira  si ispira alla Palinodia  del poeta Stesicoro, che raccontava come a Troia fosse andata solo un’immagine della donna. Rifacendosi a questa versione del mito, l’autore costruisce un personaggio profondamente diverso da quello canonico ed infatti l’eroina è una donna fedele, triste per la lontananza del marito, che soffre per la propria fama immeritata di donna adultera, e che pur corteggiata dal re Teoclimeno, non gli si concede.

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