Naufragio del Bayesan: per recuperare il relitto serviranno mesi


Serviranno mesi per recuperare il relitto del Bayesian, che appartiene alla moglie di Myke Lynch ma è gestito da una società di broker che si occupa di yacht di lusso

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Ci vorranno dei mesi per il recupero del relitto del Bayesian, il maxi yacht a vela affondato nel a 500 metri dalla banchina del porto di Porticello, vicino a Palermo. Lo yacht, che secondo i racconti dei superstiti è andato giù di prua, in verticale, si trova adagiato sul fondale del mare, a 50 metri di profondità, con lo scafo e l’albero (il maestoso albero alto 75 metri che rendeva la barca un record nel panorama navale) assolutamente integri. Sui motivi del naufragio sta indagando la Procura di Termini Imerese, che ha interrogato in questi giorni il comandante, l’equipaggio e gli altri sopravvissuti del disastro. Si profila la possibilità di errori umani (come la posizione in cui si trovava la barca, o un portellone rimasto aperto per errore, o la deriva mobile in posizione sollevata, che potrebbero aver portato il Bayesian a imbarcare acqua, tantissima acqua, tutta in una volta e in pochissimi minuti. Di qui l’affondamento che nessuno poteva aspettarsi, per un’imbarcazione così mastodontica.

L’AFFONDAMENTO IN 16 MINUTI

Tutto, hanno ricostruito gli esperti studiando la posizione dello yacht sulle carte, sarebbe avvenuto in 16 minuti, dalle 3.50 alle 4.06, minuto in cui il veliero va giù e lancia il messaggio automatico di affondamento. Investito dalla furia della tromba d’aria (o forse di un tornado, che il comandante James Cutfield ha detto di non aver visto arrivare) quando mancano 10 minuti alle 4, il veliero ‘scarroccia’, come si dice nel gergo nautico, ovvero esce dalla sua posizione e comincia a muoversi sballottato dal vento e dalle onde, e l’ancora perde la presa. E comincia a entrare l’acqua.

RECUPERATE LE 7 VITTIME

Ora che tutte le vittime sono state recuperate (il corpo dell’ultimo dei dispersi, la figlia 18enne di Myke Lynch, è stato recuperato questa mattina), è ora di cominciare a pensare alla rimozione del veliero. A chi tocca spostarlo? Stando al codice della navigazione (articolo 501 e seguenti e articolo 447 e seguenti del registro per la navigazione marittima),  se si verifica un naufragio e un incidente l’obbligo di rimuovere ogni possibile rischio per l’ambiente spetta al proprietario, che si tratti di un singolo soggetto o di una società.

DI CHI È IL BAYESIAN

Il maxi yacht lungo 56 metri e largo 10, costruito a Viareggio nel 2008 e poi ristrutturato quattro anni fa, formalmente appartiene ad una società, la Revtom Ltd, che ha sede legale sull’isola di Man. L’amministratore è Angela Bacares, la moglie del magnate Mike Lynch. La donna, che era sulla barca e partecipava alla vacanza premio di lusso che il marito aveva offerto a 10 suoi collaboratori e dipendenti, si è salvata insieme ad altre 14 persone, che sono riuscite a salire su una zattera di salvataggio prima che lo yacht colasse a picco (e sono stati salvati dalla vicina goletta olandese Sir Robert Baden Powell, che si trovava in rada poco distante dallo yacht e ha superato la tempesta senza danni). Se la proprietà è della donna, della gestione dell’imbarcazione si occupa invece la società di broker Camper e Nicholsons che gestisce yacht di lusso. In questi giorni, è proprio questa società che ha fatto scattare il silenzio stampa da parte di tutti i sopravvissuti, ritirati in un resort a Palermo e tenuti lontani dai media.

L’INCHIESTA PENALE

Dal canto suo, la Capitaneria di Porto di Palermo ha già avvertito la società che toccherà a loro rimuovere il relitto. Prima, però, deve esserci l’autorizzazione da parte delle autorità italiane, a partire dai magistrati che stanno indagando sul disastro: le ipotesi di reato sono naufragio, disastro, lesioni e omicidio colposo. Per il momento non ci sono ancora, però, indagati. Gli avvisi di garanzia potrebbero partire all’inizio della prossima settimana, quando saranno concluse le autopsie sui corpi dei sette dispersi recuperati. Anche quando la Procura avrà dato il nulla osta al recupero della nave, sulle modalità che verranno scelte per la rimozione del relitto dovrà in ogni caso esserci il benestare della Guardia Costiera.