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Sindrome dolorosa regionale complessa: con diagnosi precoce recupero in 18 mesi

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La diagnosi precoce e il trattamento efficace della sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS) possono portare al recupero entro 18 mesi

La diagnosi precoce e il trattamento efficace della sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS) possono portare al recupero entro 18 mesi, secondo gli autori di uno studio condotto dal Centre for Pain IMPACT di Neuroscience Research Australia presso l’Università del South Australia. I risultati mettono in discussione l’idea che la CRPS sia un peso per tutta la vita, offrendo il potenziale di recupero per i pazienti colpiti.

La CRPS è un disturbo doloroso multisistemico raro, grave, ampiamente frainteso nella comunità medica, è stato infatti considerato come una condizione incurabile e permanente.
La causa della CRPS è sconosciuta, ma spesso si sviluppa in risposta a lesioni, traumi o talvolta a interventi chirurgici, soprattutto in periodi di maggiore stress emotivo. La CRPS è caratterizzata da dolore intenso, che spesso è peggiore della lesione originale, gonfiore, diminuzione della mobilità e cambiamenti di temperatura e pelle che colpiscono gli arti.

La ricerca esistente sulla CRPS teorizza che potrebbe trattarsi di un disturbo del sistema immunitario che interrompe il sistema nervoso, producendo infiammazione dei nervi che regolano il flusso sanguigno, la temperatura e la sensazione.

Lo standard di cura della CRPS si concentra sull’alleviamento dei sintomi per rallentare la progressione della malattia attraverso il trattamento con farmaci, terapia fisica, terapia della parola, nonché opzioni più invasive come anestetici iniettabili, blocchi dei gangli simpatici, stimolatori del midollo spinale o interventi chirurgici.

La CRPS ha 3 fasi di sviluppo: fase 1, caratterizzata da forte bruciore o dolore intenso, fluttuazioni della temperatura cutanea, rapida crescita di capelli e unghie, spasmi muscolari o dolori articolari e cambiamenti nell’aspetto della pelle; fase 2, un periodo da 3 a 6 mesi in cui i sintomi progrediscono e peggiorano; e lo stadio 3, quando muscoli e tendini si atrofizzano perché è troppo difficile o doloroso muoversi.

Inoltre, la CRPS è suddivisa in 2 tipi: il tipo 1 si sviluppa senza danni nervosi noti, mentre il tipo 2 è il risultato di un danno nervoso specifico.
Lo studio ha valutato una raccolta di ricerche degli ultimi dieci anni e ha rivelato nuove conoscenze sull’epidemiologia, la fisiopatologia, la diagnosi e il trattamento della CPRS.
Gli autori supportano gli attuali trattamenti standard di cura, ma sottolineano l’impatto dell’intervento precoce e la conseguente rinnovata speranza per i pazienti.

Viene evidenziata l’importanza della diagnosi precoce nel determinare gli esiti per i pazienti con CRPS, rilevando che l’80% dei pazienti guarisce entro i primi 18 mesi dalla diagnosi.
Combinando istruzione, farmaci per la gestione del dolore, riabilitazione fisica e supporto psicologico, i medici possono affrontare i diversi sintomi associati alla CRPS da più angolazioni, dando ai pazienti la possibilità di recuperare entro i primi 12-18 mesi dalla comparsa dei sintomi.
Le elaborazioni fatte degli autori dello studio sottolineano la necessità di una comprensione più profonda della CRPS per migliorare la conoscenza del disturbo da parte dei medici ed espandere le opzioni di trattamento dei pazienti.

I casi gravi e di lunga durata di CRPS possono essere debilitanti, influenzando notevolmente la capacità di un individuo di impegnarsi nelle attività abituali, negli eventi sociali o nel lavoro. Affrontare queste sfide attraverso la ricerca e la formazione continua è essenziale per migliorare la qualità della vita delle persone colpite da CRPS.

Ferraro MC, O’Connell NE, Sommer C, et al. Complex regional pain syndrome: advances in epidemiology, pathophysiology, diagnosis, and treatment. Lancet Neurol. May 2024. doi:10.1016/S1474-4422(24)00076-0
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