Caso Alex Marangon, il 25enne morto durante un rito sciamanico nell’abbazia di Vidor, in provincia di Treviso: altra lettera anonima inviata al padre
Un paio di settimane fa era arrivata una lettera anonima all’avvocato della famiglia Marangon, Stefano Tigani. In questi giorni ne è arrivata un’altra alla Polizia locale e al sindaco di Marcon. Entrambe le lettere (il cui contenuto è riservato) sono state acquisite dalla Procura di Treviso che indaga sulla morte di Alex Marangon, il 25enne morto nella notte tra il 29 e il 30 giugno e trovato poi nelle acque del fiume Piave il 2 luglio. La morte del giovane, che quella sera stava partecipando a una riunione mistica e curativa a base di musica e non meglio identificate sostanze purganti, resta ancora un mistero.
I presenti, sentiti dagli inquirenti, hanno detto che a un certo punto il ragazzo forse in preda alle allucinazioni è corso fuori dall’abbazia di Vidor, dove si svolgeva il rito, e non è stato più trovato. Se così fosse il giovane potrebbe essere morto in seguito a una brutta caduta. Ma i rilievi sul suo corpo avevano in un primo tempo convinto gli inquirenti che il ragazzo fosse stato picchiato duramente. Poi però le indagini sono andate in stallo e si è tornati a considerare la pista del tragico incidente.
Di certo, i genitori non credono alla pista della fatalità, e sono convinti che il ragazzo abbia visto qualcosa di strano, durante il rito sciamanico, e sia stato ucciso perchè si era ribellato e per farlo tacere. Mentre le indagini vanno avanti (ma i due curanderos colombiani che si erano detti disponibili a farsi sentire sarebbero irreperibili in Colombia, e uno dei due sarebbe l’uomo che ha rincorso Alex fuori dall’abbazia quando il ragazzo è uscito), arrivano questi strani messaggi. Forse contenenti particolari utili, forse solo mosse di mitomani che vogliono confondere le acque.
Dopo l’ultima missiva, il padre di Alex ha parlato sui social e chiesto di uscire dall’anonimato: “Se volete aiutarci veramente con le indagini ed arrivare alla verità per Alex dovete firmarle, meglio ancora se andate a deporre direttamente dai carabinieri. Non dovete temere di nulla, garantiranno la vostra privacy. Lettere anonime purtroppo non ci sono di nessun aiuto”