La morte di Nicoleta Rotaru fu omicidio: un file audio ritrovato nel cellulare della donna di 39 anni uccisa ad Abano Terme un anno fa ha portato all’arresto del marito
Fino a oggi era stato considerato un suicidio: il 2 agosto 2023 Nicoleta Rotaru, 39 anni, di origini moldave, era stata trovata morta nella doccia ad Abano Terme, in provincia di Padova, con una cintura intorno al collo. E la porta del bagno risultava chiusa dall’interno. Ma non era stato un suicidio: a uccidere la donna, che voleva andarsene di casa con le due figlie piccole, è stato il marito Erik Zorzi, che è stato arrestato (ma non è chiaro quando) con l’accusa di omicidio aggravato. A incastrarlo, si scopre oggi, è stato un file audio ritrovato nel cellulare della donna, che era stato sequestrato dai Carabinieri mesi fa: nel file c’è un litigio furioso, avvenuto nella nottata prima del ritrovamento del corpo. Insulti, crescendo di tensione. Lui era geloso, non sopportava l’idea che lei avesse trovato un nuovo uomo e volesse lasciarlo.
Non è l’unica litigata che la donna ha conservato nel suo telefono, perché evidentemente aveva preso l’abitudine di registrare i litigi con quell’uomo che la maltrattava e che voleva lasciare. Nell’audio, registrato dal telefono appoggiato sul comodino, a un certo punto si sentono anche rumori di gemiti e come di una lotta fisica: per gli inquirenti è il momento dell’omicidio. Più tardi, secondo la ricostruzione, l’uomo sposterà il cadavere nella doccia e, per far credere che la donna si sia chiusa in bagno, smonterà e rimonterà il pannello centrale della porta del bagno. Un’operazione che, hanno scoperto i Carabinieri, era semplice e non lasciava segni: una perizia ha confermato che l’uomo può averla smontata senza problemi. A dare l’allarme era stato l’uomo, che aveva chiamato i soccorsi dicendo che la moglie era chiusa in bagno da due ore, non rispondeva e lui temeva potesse essere morta.
Le indagini sono state approfondite perché i familiari di Nicoleta non riuscivano a spiegarsi il suicidio. La donna stava per firmare un contratto a tempo indeterminato che le avrebbe permesso di trasferirsi dal suo nuovo compagno. E il 5 agosto doveva andare in vacanza con le sue due figlie. In più c’era il fatto che la donna avesse già deciso di lasciare il marito. La svolta è arrivata dal file audio trovato nel telefono della donna. Per gli inquirenti, Zorzi ha ucciso la moglie strangolandola con una cintura, probabilmente approfittando di un momento in cui la donna si era assopita durante il litigio. L’arresto è sicuramente precedente a luglio, quando la Procura ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio di Zorzi: il 17 settembre si aprirà l’udienza preliminare al tribunale di Padova.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).