Lbrikizumab efficace anche negli adolescenti con dermatite atopica


Negli adolescenti con dermatite atopica da moderata a grave l’efficacia di lebrikizumab è risultata in linea con i risultati complessivi degli studi di fase III negli adulti

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Negli adolescenti con dermatite atopica da moderata a grave l’efficacia di lebrikizumab è risultata in linea con i risultati complessivi degli studi di fase III negli adulti e negli adolescenti, con miglioramenti cutanei, nel prurito e nel suo impatto sul sonno. Sono i risultati di un’analisi dei dati aggregati dei trial ADvocate1/2 e ADhere pubblicata sul Journal of Dermatological Treatment.

I pazienti adolescenti con dermatite atopica hanno un elevato carico di malattia e opzioni terapeutiche limitate, che possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita. I giovani pazienti con malattia da moderata a grave possono trarre maggior beneficio dai farmaci sistemici piuttosto che da quelli topici, che richiedono una lunga durata di impiego, sono spesso gravati da una relativa compliance e sovente non sono sufficienti a controllare questo grado di infiammazione. A oggi negli Stati Uniti sono stati approvati un agente biologico mirato (dupilumab) e due inibitori della Janus chinasi (JAK) (upadacitinib e abrocitinib) per questa categoria di pazienti, hanno premesso gli autori.

Lebrikizumab è un anticorpo monoclonale ad alta affinità mirato all’interleuchina (IL)-13 approvato nell’Unione Europea per il trattamento della dermatite atopica da moderata a grave negli adulti e negli adolescenti di almeno 12 anni di età con un peso corporeo di almeno 40 kg candidati alla terapia sistemica. Ha già dimostrato una solida efficacia nei pazienti adulti e adolescenti in tre studi di fase III, due in monoterapia della durata di 52 settimane (ADvocate1 e ADvocate2) e uno studio di 16 settimane in combinazione con corticosteroidi topici (ADhere), tuttavia, i dati sugli adolescenti non sono stati analizzati separatamente.

Scopo di questa analisi era pertanto riportare gli esiti riportati dai medici e dai pazienti (PRO) a 16 settimane con il trattamento con lebrikizumab in pazienti adolescenti con malattia moderata/grave provenienti dai tre studi citati, hanno scritto gli autori guidati da Adelaide Hebert, della UTHealth McGovern Medical School, Houston, Texas.

Analisi aggregate sugli adolescenti in tre studi clinici di fase III
Gli adolescenti eleggibili (da ≥12 a <18 anni con peso ≥40 kg) sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a ricevere lebrikizumab sottocutaneo (dosi di carico di 500 mg al basale e alla settimana 2 seguite da 250 mg ogni 2 settimane) oppure placebo come monoterapia negli studi ADvocate1 e 2 e in combinazione con corticosteroidi topici nello studio ADhere.

Le analisi alla settimana 16 includevano risultati di efficacia clinica in base al raggiungimento di un punteggio di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nell’Investigator Global Assessment (IGA) con un miglioramento di almeno 2 gradi vs basale, una riduzione di almeno il 75/90% vs basale nell’Eczema Area and Severity Index (EASI 75, EASI 90), un miglioramento del prurito riportato dal paziente di almeno 4 punti vs basale misurato tramite scala numerica (Pruritus NRS) e un miglioramento di almeno 2 punti nella scala dell’interferenza del prurito sul sonno (Sleep-Loss Scale).

Elevata efficacia sugli adolescenti in linea con quella mostrata negli adulti 
I risultati aggregati di ADvocate1 e 2 a 16 settimane con lebrikizumab (N = 67) vs placebo (N = 35) sono stati:

  • IGA (0,1) 46,6% vs 14,3% (p<0,01)
  • EASI 75 62,0% vs 17,3% (p<0,001)
  • EASI 90 40,7% vs 11,5% (p<0,01)
  • Pruritus NRS 48,9% vs 13,1% (p<0,01)
  • Sleep-Loss Scale 26,9% vs 6,9% (p=0,137).

I risultati corrispondenti per ADhere, (lebrikizumab + steroidi topici, N = 32; placebo + steroidi topici, N = 14), erano coerenti.

Queste analisi di fase III sui sottogruppi di adolescenti hanno evidenziato miglioramenti significativi sia clinici che riferiti dai pazienti dopo il trattamento con lebrikizumab 250 mg ogni 2 settimane con o senza steroidi topici. Miglioramenti significativi sono stati osservati nei dati raggruppati degli studi ADvocate 1/2 in termini di clearance cutanea e riduzione del prurito alla settimana 16, a partire già dalla settimana 4. La variazione percentuale dell’EASI rispetto al basale era significativamente diversa dal placebo entro la settimana 2.

Nel sottogruppo di adolescenti di ADhere sono state osservate differenze significative tra i gruppi lebrikizumab + steroidi topici e placebo + steroidi topici per la risposta EASI 75 e per la variazione percentuale dell’EASI rispetto al basale alla settimana 16. Differenze significative sono state osservate anche per l’IGA 0/1, per la risposta EASI 75 alla settimana 8 e per il miglioramento del prurito alla settimana L’uso concomitante di steroidi topici in ADhere ha avuto un impatto previsto sui risultati di efficacia sia nel gruppo lebrikizumab che nel gruppo placebo.

L’efficacia nella popolazione adolescente coinvolta dall’analisi è risultata in linea con i risultati complessivi degli studi di fase III su lebrikizumab negli adulti e negli adolescenti, con miglioramenti cutanei, nel prurito e nell’interferenza del prurito sul sonno, con o senza steroidi topici, hanno sintetizzato gli autori.

«Lebrikizumab ha le potenzialità per aggiungersi alle opzioni di trattamento sistemico disponibili per i pazienti adolescenti che non sono sufficientemente controllati o che non tollerano il trattamento topico, con un profilo di sicurezza coerente con quello riportato nel programma complessivo di fase III» hanno aggiunto. «Il dosaggio di mantenimento ogni 4 settimane può rappresentare un’opzione importante in questa popolazione di pazienti in termini di praticità, in grado di aumentare l’aderenza e la compliance al trattamento».

Referenze

Hebert AA et al. Efficacy of lebrikizumab in adolescent patients with moderate-to-severe atopic dermatitis: 16-week results from three randomized phase 3 clinical trials. J Dermatolog Treat. 2024 Dec;35(1):2324833. 

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