Il cantante Fabrizio De Andrè e la moglie Dori Ghezzi vennero rapiti la sera del 27 agosto 1979 nella loro tenuta all’Agnata, in Sardegna. Il sequestro durò 117 giorni
Era il 27 agosto 1979 quando l’Anonima sequestri rapì Fabrizio De André e Dori Ghezzi mentre si trovavano nella loro villa all’Agnata, in Sardegna. Il sequestro durò 117 giorni e i due furono rilasciati quasi a Natale.
Quella sera Fabrizio e Dori erano soli in casa (avevano avuto ospiti amici e parenti, in giornata, e i nonni avevano preso con loro alla fine del pomeriggio la bimba di due anni figlia della coppia): intorno alle 23 Dori sentì qualcuno salire velocemente e rumorosamente le scale del piano superiore e, affacciandosi, si trovò davanti due uomini. De Andrè e la moglie raccontarono poi: “Fummo presi e fatti scendere al piano terra, dopo averci fatto calzare scarpe chiuse e portato con noi alcune paia di calze. Ci fecero uscire dal retro della casa e fatti sedere sulla nostra macchina, una Citroen Diane 6, targata Milano. Prima di chiudere la porta chiesero a Fabrizio dove fosse l’interruttore per spegnere le luci del giardino”.
I banditi li tennero in diversi nascondigli, sulle montagne di Pattada, facendoli dormire all’aperto e poi in una tenda. Per molto tempo li tennero bendati. Poi acconsentirono a togliere le bende, ma misero loro le catene per essere certi che non scappassero. Quando la stagione divenne fredda, diedero loro un fornello da campo per scaldare i cibi. “Ci nutrivano con pane e formaggio, salsiccia e scatolame“. Nei monti di Pattada il clima è piuttosto rigido nei mesi autunnali ed invernali e Fabrizio dichiarerà: “Ci sono stati giorni che pensavamo di non riuscire a sopravvivere a quelle condizioni estreme. Conservai il tappo di una scatoletta, non si sa mai che avessi potuto usarlo qualora le forze non mi avessero sorretto”.
I rapitori avevano scritto al padre di Fabrizio De Andrè, chiedendo due miliardi di lire come riscatto. Ci furono varie fasi intermediazione tra la famiglia e i rapitori, anche grazie ai sacerdoti del Sacro Cuore. Alla fine venne stabilito un riscatto di 550 milioni, dopo il pagamento dei quali la coppia venne liberata. Il 20 dicembre venne liberata Dori Ghezzi, il 21 Fabrizio De Andrè. La banda dei rapitori venne arrestata nei giorni successivi: erano nove sardi (sei di Orune e tre di Pattada) e un toscano.
La canzone “Hotel Supramonte” di Fabrizio De André racconta proprio di quella esperienza.