Il romanzo di Laine Paull ci porta nell’oceano e nelle profondità degli abissi visti attraverso gli occhi di Ea, una delfina Longi
Questo romanzo ci porta nell’oceano e nelle profondità degli abissi visti attraverso gli occhi di Ea, una delfina Longi. Grazie a lei, scopriremo che il mondo sottomarino è molto diverso da come ce lo immaginiamo: è infatti un luogo di conflitti – anche violenti – e di amori, dove vivono due comunità rivali di delfini, i gentili e pacifici Longi e i massicci e aggressivi Tursiopi. A rendere ancora più complicato e sinistro il tutto contribuiscono la crudeltà e l’ignoranza della razza umana, che si accanisce sempre di più contro questa realtà nascosta. Ea si è sempre sentita un’estranea: soffre di una forma di sordità che le impedisce di partecipare appieno ai rituali che uniscono il branco di delfini. Quando una tragedia colpisce la sua famiglia, la delfina si sente in parte responsabile e decide di compiere il sacrificio estremo e partire.
Le immensità oceaniche, però, celano ovunque pericoli: da predatori in agguato a strani oggetti che galleggiano nell’acqua. Ma proprio quando Ea sta per accettare il suo destino solitario, un incontro casuale con un gruppo di arroganti Tursiopi cambierà irrimediabilmente il corso della sua vita. Branco narra una storia terrificante e avvincente che esplora temi universali come il vero significato della famiglia, dell’appartenenza, del sacrificio all’interno di mari che non sono più il rifugio di una volta, e che riflettono un mondo fin troppo simile al nostro. Non è solo una storia immaginaria basata sulla scienza ambientale e sulla biologia marina, ma molto di più: si tratta di un’epopea omerica con i delfini come personaggi centrali, una parabola sul cambiamento climatico e un’immersione profonda nel mondo dell’altro. Un romanzo assolutamente unico.