Da Irene Solà un intreccio di vite e racconti, che esplorano la dualità e il legame intrinseco tra luce e oscurità, vita e morte, oblio e memoria, realtà e immaginazione
Il casolare del Mas Clavell si nasconde tra le montagne dei Pirenei: è una fattoria frequentata da cacciatori di lupi, banditi, fantasmi, bestie e demoni, radicata nel terreno come una zecca.
Un luogo abitato da donne, dove un solo giorno racchiude secoli di ricordi: quelli di Joana, che per trovare marito ha fatto un patto con il diavolo dando vita a una discendenza apparentemente maledetta; quelli di Bernadeta, a cui mancano le ciglia e che, a causa dell’acqua di timo che le hanno versato negli occhi da bambina, ha finito per vedere le cose sbagliate; quelli di Margarida, che invece di avere un cuore intero ne ha uno a tre quarti, senza un pezzo; e quelli di Blanca, che è nata senza lingua, con una bocca vuota come un nido, e non parla, ascolta soltanto.
Queste donne, e altre ancora, oggi stanno preparando una festa: il commiato dall’anziana Bernadeta, che giace a letto ormai in punto di morte. L’attesissimo romanzo di Irene Solà – autrice catalana che grazie alla sua scrittura densa e originale ha saputo imporsi in breve tempo come una delle voci più forti e importanti del panorama letterario europeo – è un’opera magnetica, materica: un flusso inarrestabile di parole che, con senso del ritmo, umorismo e audacia formale, plasma un mondo magico, fatto di storia, tradizione e folklore.