Naufragio del Bayesian: sarà sentito oggi da indagato il comandante del veliero affondato con 7 persone a bordo. Intanto i sub tornano sul fondo del mare per filmare il relitto
Sarà interrogato oggi in Procura, questa volta da indagato, James Cutfield, il comandante dello yacht a vela Bayesian, affondato nella notte tra il 18 e il 19 agosto a 500 metri dal porto di Porticello, vicino a Palermo causando la morte di 7 persone. Cutfield è indagato per naufragio e omicidio plurimo colposo e dovrà spiegare agli inquirenti cosa è successo quella notte, perchè nonostante il maltempo l’imbarcazione sia rimasto in rada e perchè (come sembra) i passeggeri non siano stati avvisati che la barca stava affondando. Ci sono poi tutta una serie di dettagli tecnici che spetta in primis al comandante chiarire: la deriva mobile era effettivamente sollevata? C’erano portelloni aperti, perchè l’acqua è entrata? Toccherà a Cutfield, una vita in mare e comandante esperto (dicono) di velieri, trovare una spiegazione al fatto che uno yacht come il Bayesian (definito inaffondabile dai progettisti) sia affondato in pochi minuti.
Ieri l’avvocato che lo assiste, Giovanni Rizzuti, ha detto che Curfield, 50enne neozelandese, “è molto provato dall’immensa tragedia”. E ha aggiunto: “Intende difendersi ma vedremo cosa fare”. Frase che potrebbe significare che il comandante si avvarrà della facoltà di non rispondere. Scelta prevedibile, visto il peso delle responsabilità e dell’inchiesta in cui è il primo indagato. Ma ne arriveranno presto altri, perchè le autopsie sui corpi delle 7 vittime verranno svolte a breve.
IL VICE DI CUTFIELD
Sarà indagato nell’inchiesta anche il vice del comandante: è olandese e si chiama Tijs Koopmans, ha 33 anni. Responsabilità saranno contestate, inevitabilmente, anche al marinaio che era di sentinella la notte della tempesta e forse ad altri membri dell’equipaggio. Tutti salvi ad eccezione del cuoco, di cittadinanza canadese-antiguana, che si è inabissato insieme al relitto: il suo corpo è stato trovato vicino allo scafo, sul fondo del mare.
I SUB SUL FONDO DEL MARE PER FILMARE IL RELITTO
Intanto, la Procura ha ordinato ai sub speleo di tornare sul fondo del mare, a 50 metri di profondità, dove giace il relitto del Bayesian, per raccogliere tutti gli elementi utili a capire le ragioni del naufragio e cristallizzare quello che vedono. Dovranno fotografare e documentare (filmando tutto) il più possibile lo stato dell’imbarcazione. La posizione, gli elementi del veliero. Anche perchè l’imbarcazione che deve essere al più presto rimossa dal mare di Porticello, e spetta farlo alla proprietà (la moglie del magnate Myke Linch) e alla società che gestiva il mastodontico yacht. Potrà avvenire dopo che gli inquirenti avranno dato il nulla osta. Ma intanto cresce la preoccupazione per quella che in molti già definiscono “bomba ambientale”: dentro il Bayesian ci sarebbero 18 mila litri di carburante. E se dovesse malauguratamente uscire in mare, si verificherebbe un terribile disastro ambientale. “Siamo un po’ tutti preoccupati”, ha detto al Corriere il sindaco di Santa Flavia, Giuseppe D’Agostino.