Il ministero dell’Economia, in una nota, smentisce l’ipotesi di tagli all’assegno unico destinato alle famiglie che hanno figli
“Fantasiosa e senza alcun fondamento l’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra”. Così una nota del Mef.
OSNATO (FDI): “SI VALUTERÀ SE RIVEDERE LA NORMA, MA NESSUNA CANCELLAZIONE”
“Mi sembra che i toni di Repubblica sia come sempre apocalittici. Sicuramente è una misura importante sulla quale negli anni il governo Meloni ha anche aumentato fino a 20 miliardi di euro lo stanziamento”. Così Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera, interpellato da Affaritaliani.it, commenta l’indiscrezione di questa mattina del quotidiano la Repubblica sulla cancellazione dell’assegno unico da parte del governo Meloni con la Legge di Bilancio dal prossimo anno.
“Detto questo, c’è una procedura di infrazione sulla quale la Commissione europea deciderà, se non ricordo male, entro il 2025. Sicuramente c’è una premialità ridotta su natalità e per le famiglie numerose, sulla cumulabilità con Isee e quindi anche su questo bisogna ragionare. Mi sembra che si possa ipotizzare una valutazione sulla revisione della norma, ma da qui a dire che verrà cancellato tutto mi sembra come al solito un atteggiamento di prevenzione nei confronti del governo di chi invece dovrebbe fare informazione”, conclude Osnato.
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ROCCELLA: “NOTIZIE COME FALSA RADIOCRONACA DI WELLES”
“Non so se la rassegna stampa mattutina debba essere intesa come il sequel della falsa radiocronaca sullo sbarco dei marziani sulla terra di Orson Welles oppure vada presa sul serio e dunque considerata come procurato allarme. Ci auguriamo che le settimane che ci separano dalla presentazione della manovra non trascorrano tutte così, altrimenti c’è da preoccuparsi sul serio sullo stato dell’informazione in Italia”. Lo dichiara Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.
“La verità- prosegue Roccella – è una sola: che il nostro governo ha sempre messo le famiglie al centro delle proprie priorità, le ha sempre sostenute come certificato dall’Ufficio parlamentare di bilancio (che ha quantificato in oltre 16 miliardi i benefici netti derivati quest’anno alle famiglie dalle politiche dell’esecutivo), e ovviamente continuerà a farlo. Se c’è qualcuno che ha sollevato contestazioni sull’assegno unico non è certo il nostro governo, che anzi lo ha aumentato e ne ha corretto alcune criticità, ma è l’Unione Europea, che ha aperto sul provvedimento una procedura di infrazione. E’ sulle richieste della Ue- aggiunge la ministra- che sarebbe giusto informare i cittadini e aprire il dibattito con l’opposizione, cosa che più volte e con forza abbiamo chiesto, ma senza risposta. La Ue chiede di cancellare completamente il requisito della residenza in Italia (attualmente di due anni) per i percettori dell’assegno non lavoratori, e anche quello della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi), e addirittura di riconoscere l’assegno anche a chi ha figli residenti all’estero. Non servirebbe più quindi vivere nel nostro Paese, ma basterebbe lavorarci anche solo per un giorno per fruire del contributo. Queste modifiche, già pesanti per l’equilibrio dei conti dello Stato, avrebbero ulteriori implicazioni potenziali che andrebbero ben oltre quelle immediate, e per via giudiziaria potrebbero portare a un effetto domino incontrollabile. Dopo quello che è accaduto con il superbonus edilizio, che è arrivato a pesare sull’Italia per l’equivalente di venti finanziarie, è un’esperienza che sarebbe consigliabile non replicare. Sulle contestazioni dell’Europa all’assegno unico- dice Roccella- abbiamo chiesto più volte a tutte le forze politiche di esprimersi, abbiamo chiesto unità nella difesa di questo strumento perché è una questione che riguarda il bene comune, il bene delle famiglie italiane e non un interesse di parte. Ricordiamo tra l’altro che il modo in cui la misura è stata costruita è decisione del governo precedente e non di quello attuale, che pure è impegnato in una importante battaglia di difesa. Rinnoviamo quindi l’invito a tutte le forze politiche a pronunciarsi, perché più che le fantasie di fine agosto, vorremmo conoscere l’opinione di politici e operatori dell’informazione sulla procedura di infrazione europea. Una sola cosa è chiara e indiscutibile: che il nostro governo non sottrarrà mai un solo euro alle famiglie, nei confronti delle quali il nostro impegno resta prioritario e trasversale a tutti i ministeri. Abbiamo impiegato per le famiglie tutte le risorse possibili, e non ci sono stati avanzi perché l’incremento dell’assegno, in particolare per le famiglie numerose e per quelle con particolari fragilità, è stato significativo, con una crescita della spesa da 16 a 20 miliardi. Continueremo a stare accanto alle famiglie e ai bambini, e su questo non c’è alcun dubbio. Finché ci saremo noi al governo- conclude- i marziani sulla terra non arriveranno e le famiglie saranno sostenute”.
LEGA: “IPOTESI TAGLI ASSEGNI FIGLI È FANTASIA, BASTA FAKE NEWS”
“L’ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima manovra è pura fantasia. Bene ha fatto il Mef a puntualizzare e smentire quanto erroneamente riportato dal quotidiano ‘La Repubblica’ secondo il quale il nostro governo starebbe lavorando per cambiare l’assegno unico per i figli introdotto nel 2021 dall’esecutivo Draghi. Spiace che si faccia cattiva informazione su una misura così importante per gli italiani, che vale circa 20 miliardi e raggiunge oltre sei milioni di famiglie ogni anno. Basta fake news, siamo al lavoro per il bene dei cittadini”. Così i deputati della Lega in commissione Finanze: Alberto Gusmeroli, responsabile unità Fisco, Alberto Bagnai, responsabile del dipartimento Economia del Partito, Laura Cavandoli e Giulio Centemero capogruppo in Commissione finanze.