Mieloma multiplo: l’agenzia Ema accetta domanda di approvazione di due triplette a base di belantamab mafodotin
GSK ha annunciato che la European medicines agency (Ema) ha accettato la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio del suo coniugato anticorpo-farmaco (ADC) belantamab mafodotin (belamaf), in combinazione con due diverse doppiette – bortezomib più desametasone (BorDex) o pomalidomide più desametasone (PomDex) – come trattamento per il mieloma multiplo recidivante o refrattario.
Il comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema avvierà il processo di revisione formale per formulare una raccomandazione alla Commissione europea in merito a questa possibile autorizzazione.
Se saranno approvate, le due triplette – belamaf più BorDex e belamaf più PomDex – potrebbero portare a una ridefinizione dello scenario di trattamento del mieloma multiplo recidivante o refrattario, dalla seconda linea di terapia in avanti.
«Il traguardo di oggi rafforza il potenziale di belamaf di ridefinire gli esiti per i pazienti con mieloma multiplo alla prima recidiva o successivamente. Stiamo lavorando per portare belamaf ai pazienti il più rapidamente possibile, data l’elevata necessità insoddisfatta e gli effetti clinicamente robusti osservati con le combinazioni a base di belamaf negli studi di fase 3 di confronto testa a testa DREAMM-7 e DREAMM-8», ha dichiarato Hesham Abdullah, Vicepresidente senior, Global Head Oncology, R&D di GSK.
Centrato l’endpoint primario negli studi DREAMM-7 e DREAMM-8
La domanda di approvazione si basa appunto sui risultati ad interim degli studi di fase 3 DREAMM-7 e DREAMM-8, che hanno entrambi raggiunto i rispettivi endpoint primari, mostrando miglioramenti statisticamente e clinicamente significativi della sopravvivenza libera da progressione (PFS) per le combinazioni con belamaf rispetto alle combinazioni standard nei pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario. Lo studio DREAMM-7 sta valutando belamaf in combinazione con la doppietta BorDex rispetto all’anticorpo monoclonale anti-CD38 daratumumab più BorDex, mentre lo studio DREAMM-8 sta valutando belamaf in combinazione con PomDex rispetto all’inibitore del proteasoma bortezomib più PomDex.
I risultati delle analisi ad interim di entrambi gli studi sono stati presentati nel giugno scorso in concomitanza con il congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) e pubblicati in contemporanea sul New England Journal of Medicine.
In entrambi i trial è stato osservato anche un trend di miglioramento della sopravvivenza globale (OS) per i pazienti trattati con le triplette a base di belamaf, ma non statisticamente significativo al momento dell’analisi ad interim, e il follow-up per la valutazione dell’OS prosegue.
Le analisi hanno mostrato anche miglioramenti clinicamente significativi in tutti gli altri endpoint secondari di efficacia a favore delle due triplette con belamaf, fra cui risposte più profonde e durature, rispetto alle rispettive combinazioni standard di cura.
Inoltre, i profili di sicurezza e tollerabilità delle combinazioni con belamaf negli studi DREAMM-7 e DREAMM-8 sono risultati sostanzialmente coerenti con i profili noti dei singoli agenti.
Lo studio DREAMM-7
Lo studio DREAMM-7 è un trial multicentrico internazionale, randomizzato, in aperto, in cui si valutano efficacia e sicurezza di belamaf in combinazione con BorDex rispetto alla combinazione di daratumumab e BorDex in pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario precedentemente trattati con almeno una precedente linea di terapia per il mieloma multiplo, andati incontro a una progressione della malattia documentata durante o dopo la terapia più recente.
Complessivamente 494 partecipanti sono stati assegnati secondo un rapporto 1:1 al trattamento con belamaf in combinazione con BorDex o una combinazione di daratumumab e BorDex. La dose programmata di belamaf è di 2,5 mg/kg per via endovenosa ogni 3 settimane.
L’endpoint primario dello studio è la PFS valutata da un comitato di revisione indipendente, mentre gli endpoint secondari chiave includono l’OS, la durata della risposta (DOR) e il tasso di negatività della malattia minima residua (MRD), valutato mediante sequenziamento di ultima generazione (NGS). Altri endpoint secondari comprendono il tasso di risposta globale (ORR), la sicurezza, i risultati riportati dai pazienti (PRO) e la qualità della vita.
Lo studio DREAMM-8
Lo studio DREAMM-8 è un trial multicentrico internazionale, randomizzato, in aperto, in cui si valutano efficacia e sicurezza di belamaf in combinazione con PomDex rispetto a una combinazione di bortezomib e PomDex in pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario precedentemente trattati con almeno una linea precedente di terapia per il mieloma multiplo, incluso un regime contenente l’immunomodulante (IMiD) lenalidomide, e nei quali è stata documentata una progressione della malattia durante o dopo la terapia più recente.
Rispetto alla popolazione dello studio DREAMM-7, i pazienti dello studio DREAMM-8 erano stati pretrattati più pesantemente, in quanto tutti erano stati precedentemente esposti a lenalidomide, il 75% era risultato refrattario a questo IMiD, il 25% era già stato trattato con daratumumab e, fra questi, la maggior parte era risultata refrattaria all’anti-CD38.
Complessivamente, 302 partecipanti sono stati assegnati secondo un rapporto 1:1 al trattamento con belamaf in combinazione con PomDex oppure bortezomib più PomDex.
L’endpoint primario dello studio è la PFS valutata da un comitato di revisione indipendente, mentre gli endpoint secondari chiave includono l’OS e il tasso di negatività della MRD, valutato mediante NGS. Altri endpoint secondari includono l’ORR, la DOR, la sicurezza, i PRO e la qualità della vita.