“La mano che ha ucciso queste donne è una sola, che parte da Yara Gambirasio e continua fino ad arrivare alla povera Sharon Verzeni”: la teoria del criminologo Michel Emi Maritato
Evoca il nome di Yara Gambirasio, uccisa non lontano da Terno d’Isola nel 2010, e dopo di lei anche quello di altre donne morte tra il 2010 e il 2016 in circostanze misteriose, anche accoltellate in qualche caso. Per lui la mano è la stessa e potrebbe esserci dietro una setta esoterica. A lanciare questa originale idea, in una nota in cui commenta le indagini sul delitto di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate in strada la notte del 31 luglio, è il criminologo e giornalista Michel Emi Maritato, che ne parlerà oggi anche alla trasmissione “Radar” di Cusano 7.
L’uccisione di Sharon Verzeni, sostiene il criminologo, che finora fatica a trovare una pista chiara, “riporta ad altri fatti avvenuti nelle zone del bergamasco. La cronaca nera non può escludere nessuna pista e ricordare le vittime come la giovane Yara Gambirasio, scomparsa a 13 anni, il 26 novembre 2010 e ritrovata morta il 26 febbraio 2011e Brembate di Sopra (Bergamo)”. Ma non c’è solo Yara: Maritato ricorda anche “Sarbjit Kaur scomparsa sempre nel 2010 all’età di 21 anni, il 24 dicembre e rinvenuta cadavere nel greto del fiume Serio a Cologno, il 30 dicembre dello stesso anno. Morta per annegamento il cui caso fu archiviato come ‘suicidio’”. Sei anni dopo, poi, “il 20 dicembre del 2016, nell’androne del palazzo in cui abitava, viene ritrovata morta Daniela Roveri, una donna di 48 anni, dirigente alla Icra di San Paolo D’Argon. Viene ammazzata con un’unica coltellata alla gola, dopo essere stata presa di spalle dal suo aguzzino. Nessuna possibilità di chiedere aiuto, di difendersi, di sopravvivere. Mille piste seguite, ma nessun colpevole identificato”. E non è finita: “Sempre nello stesso anno, nella notte tra il 26 e il 27 agosto, in una villa di Seriate (Bergamo), una professoressa di 63 anni, Gianna Del Gaudio, viene rinvenuta morta, uccisa a coltellate. La procura di Bergamo, ad oggi, ha identificato, come unico indagato il marito della donna; Antonio Tizzani. Tizzani, più volte avrebbe fornito l’identikit dell’assassino; un uomo relativamente giovane che era incappucciato”. Maritato non ha dubbi: “La mano che ha ucciso queste donne è una sola, che parte da Yara Gambirasio e continua fino ad arrivare alla povera Verzeni. Da approfondire se legate da una setta magari esoterica”.