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Fibrillazione atriale: dose ridotta di edoxaban ugualmente efficace e protettiva

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Fibrillazione atriale: una dose inferiore a quella raccomandata di edoxaban riduce il sanguinamento senza compromettere la protezione contro gli eventi ischemici

Una dose inferiore a quella raccomandata di edoxaban riduce il sanguinamento senza compromettere la protezione contro gli eventi ischemici in pazienti anziani con fibrillazione atriale (AF). Lo suggerisce un’analisi post hoc dello studio ENGAGE AF-TIMI 48, condotta da ricercatori guidati da André Zimerman, del Brigham and Women’s Hospital e Harvard Medical School di Boston e pubblicata su “JAMA Cardiology”. L’analisi ha esaminato l’efficacia e la sicurezza di una dose ridotta di edoxaban, 30 mg al giorno, rispetto alla dose standard di 60 mg, con risultati che potrebbero influenzare la pratica clinica attuale.

Lo studio ENGAGE AF-TIMI 48 e l’attuale analisi post hoc
La AF è una condizione cardiaca comune che colpisce una percentuale significativa della popolazione anziana. La gestione di questa condizione richiede un’attenzione particolare, soprattutto per quanto riguarda la terapia anticoagulante, che è fondamentale per prevenire gli eventi ischemici, come ictus e embolie sistemiche, ma che porta con sé il rischio di sanguinamenti gravi.

Recenti studi indicano che i medici tendono a prescrivere anticoagulanti orali in dosi ridotte per timore di sanguinamenti, nonostante manchi un sostegno scientifico a questa pratica. Questo approccio ha mostrato di influire negativamente sull’adesione al trattamento e sugli esiti clinici.

Il trial ENGAGE AF-TIMI 48 ha valutato l’efficacia e la sicurezza di due dosaggi di edoxaban rispetto al warfarin. I risultati hanno dimostrato che l’edoxaban è efficace quanto il warfarin nella prevenzione di ictus ed embolie, con minori rischi di sanguinamento e morte cardiovascolare. In particolare, la dose più alta si è rivelata più vantaggiosa per i pazienti anziani.

L’analisi attuale si concentra su pazienti ultraottantenni, evidenziando che la dose più alta di edoxaban aumenta il rischio di sanguinamenti gravi. Tuttavia, la dose da 30 mg ha mostrato benefici anche rispetto al warfarin, con minori eventi avversi e tassi di mortalità, senza compromettere l’efficacia contro ictus ed embolie.

Tasso significativamente inferiore di sanguinamenti maggiori 

Implicazioni cliniche e personalizzazione del trattamento

Considerazioni finali e limitazioni dell’analisi

Prospettive future

Bibliografia
Zimerman A, Braunwald E, Steffel J, et al. Dose Reduction of Edoxaban in Patients 80 Years and Older With Atrial Fibrillation: Post Hoc Analysis of the ENGAGE AF-TIMI 48 Randomized Clinical Trial. JAMA Cardiol. 2024 Jul 10:e241793. doi: 10.1001/jamacardio.2024.1793. Epub ahead of print. leggi

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