Fuori in digitale “Teo”, l’album di debutto di Pit


Fuori per Tulai Records il primo album di Pit, alter-ego artistico del cantautore milanese Pietro Lisciandrano. “Teo” è una raccolta di 10 brani

teo

tèo- [dal gr. ϑεός “dio”] – prefisso di origine greca che significa “dio, Dio” o genericamente “divinità”.

Fuori per Tulai Records il primo album di Pit, alter-ego artistico del cantautore milanese Pietro Lisciandrano. “Teo” è una raccolta di 10 brani inediti scritti interamente da Pit con la produzione di Federico Laini. Un esordio musicale in chiave pop che sa di estate e tramonti infuocati, ma che è anche un’istantanea dei momenti che seguono la perdita di un amico e un inno alla vita dalla parte di chi invece resta, cercando in tutti i modi di dare un senso alla propria esistenza.

Teo è il nome del mio primo album. È anche il nome del mio migliore amico. Il mio amico che un giorno di agosto è scomparso improvvisamente. Avevo 25 anni e la mia vita si è fermata. Poi è ripartita ma aveva un sapore diverso. Tormentata dalla ricerca infinita del senso della mia esistenza. Il disco è una giornata che inizia all’alba dopo aver fatto per tutta la notte “le piccole ore” e termina con le luci del tramonto “arancione” dello stesso giorno. Nel mentre succede qualcosa di inaspettato, inspiegabile ma che cambia completamente il modo in cui guardo quel tramonto alla fine del giorno. Se c’è una cosa certa è che quel tramonto ci sarà comunque. Sì, magari non bello come ci si aspettava ma il sole scenderà sicuramente. Quello che non è mai certo è come i miei occhi guarderanno quell’arancione. Mettere a fuoco il presente diventa come annegare in un fiume di niente, trovare la luce del sole in camera senza avere le finestre. Le 10 canzoni che compongono il disco mi hanno aiutato a mettere in ordine, guardarmi da fuori e dare un senso a quello che faccio da quando mi sveglio a quando vado a dormire. Le feste con gli amici che mi conoscono. I viaggi aldilà dell’hinterland. Le estati che non finiscono più come finivano prima. Mi fermo a guardare il cielo aspettando che cada qualcosa di magico. Che accada qualcosa di sorprendente al di fuori di me. Ma se invece quel cielo, quel tramonto arancione, quell’essenza che cerco fosse dentro di me?”