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Presidenziali Usa 2024: Kamala Harris presenta il programma

Kamala Harris ruba subito la scena a Biden

La candidata dem Kamala Harris espone il suo programma in vista delle presidenziali. E promette la collaborazione con un oppositore in caso di vittoria

“Una delle mie massime priorità è fare tutto il possibile per sostenere e rafforzare la classe media“. Così Kamala Harris esordisce in un’intervista esclusiva alla Cnn. Colloquio che già l’avversario Donald Trump ha commentato passo passo sul suo social Truth. La candidata dem, però, ci mette la faccia, e parla del suo programma insieme al governatore Tim Walz.

“Penso che l’aspetto più importante e significativo della mia prospettiva politica e delle mie decisioni sia che i miei valori non sono cambiati“, dice l’attuale vicepresidente.

Harris è in corsa dopo aver sostituito Joe Biden che ha descritto come “straordinariamente forte”, ancor di più dopo tutte le critiche arrivate per i suoi comizi disastrosi a inizio estate. Biden ha ancora “l’intelligenza, l’impegno, il giudizio e l’indole che penso il popolo americano meriti giustamente nel suo presidente”.

TRANSIZIONE ECOLOGICA

“Hai menzionato il Green New Deal. Ho sempre creduto, e ci ho lavorato, che la crisi climatica sia reale, che sia una questione urgente a cui dovremmo applicare parametri che includono il rispetto delle scadenze nel tempo”, spiega parlando di transizione tecnologica.

Abbiamo fissato degli obiettivi per gli Stati Uniti d’America e, per estensione, per il mondo, in base a quando dovremmo soddisfare determinati standard per la riduzione delle emissioni di gas serra, ad esempio. Quel valore non è cambiato”, ribadisce. “Quello che ho visto è che possiamo crescere e incrementare un’economia basata sull’energia pulita e fiorente senza vietare il fracking“, spiega ancora. Harris cambia rotta su quest’ultimo punto, qualche anno fa si era dimostrata a favore di un divieto di questa tecnica estrattiva di petrolio e gas naturali che avviene con la formazione di fratture nelle pareti dei pozzi.

MEDIO ORIENTE

Poi parla della crisi in Medio Oriente e dice: “Questa guerra deve finire e dobbiamo raggiungere un accordo che riguardi la liberazione degli ostaggi”.

LA COLLABORAZIONE CON UN MEMBRO DELL’OPPOSIZIONE

La frase che rimane di questa intervista è, però, sicuramente quella che riguarda la possibile collaborazione con un repubblicano, una tradizione non ripresa da Trump e Biden che consiste proprio nell’avere nel proprio organico un membro del partito opposto: “Mancano 68 giorni a questa elezione, quindi non metterò il carro davanti ai buoi- afferma- ma lo farei, credo. Penso che sia davvero importante. Ho trascorso la mia carriera invitando alla diversità di opinioni. Penso che sia importante avere persone al tavolo quando vengono prese alcune delle decisioni più importanti che hanno opinioni diverse, esperienze diverse. E penso che sarebbe un vantaggio per il pubblico americano avere un membro del mio gabinetto che fosse un repubblicano”.

E conclude: “Mi candido perché credo di essere la persona più adatta a svolgere questo lavoro in questo momento per tutti gli americani, indipendentemente da razza e genere”.

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