L’iniziativa di ANCI e CNT punta a raccontare l’impegno che i 500 comuni più popolosi d’Italia stanno mettendo in campo per diffondere la cultura del dono tra la popolazione
Roll-up, locandine e manifesti informativi per spiegare come registrare la propria dichiarazione di volontà alla donazione di organi e tessuti. È quello che per tutta l’estate i cittadini troveranno all’interno degli uffici dei 500 comuni più popolosi d’Italia.
È il risultato della collaborazione tra l’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) e il Centro nazionale trapianti (CNT) che punta a raccontare in che modo queste città stanno promuovendo sul proprio territorio la cultura del dono e della solidarietà. Oltre 800 sono gli uffici anagrafici in cui sono stati predisposti i nuovi allestimenti, per un totale di oltre 31 milioni di cittadini che verranno raggiunti dalla campagna.
L’efficacia di questo progetto sta nella capacità di spiegare come compiere un gesto di straordinaria importanza per tanti pazienti, attraverso un linguaggio semplice e capace di rispondere alle principali domande sul prelievo degli organi. Come ha spiegato il direttore del CNT, Giuseppe Feltrin, «senza una corretta informazione non può esserci una scelta consapevole. Sappiamo che molte persone arrivano all’anagrafe senza avere gli elementi necessari per esprimersi sulla donazione: adesso per oltre metà degli italiani in attesa del turno allo sportello sarà possibile trovare alcune risposte ai propri dubbi e quindi orientarsi con maggiore fiducia verso un sì o quantomeno rimandare la propria decisione a un ulteriore approfondimento. Ringrazio i sindaci italiani e l’ANCI per il loro sostegno, perché solo grazie alla sinergia di tutte le istituzioni sarà possibile raggiungere veramente i cittadini: questa campagna social vuole essere un riconoscimento a questo impegno condiviso in favore dei circa 8mila pazienti in attesa di trapianto».
In base ai dati dello stesso CNT, infatti, oltre il 90% delle dichiarazioni di volontà dei cittadini registrate nel Sistema informativo trapianti (SIT) sono state rilasciate al Comune che, quindi, resta il luogo principale per compiere la scelta sulla donazione. Solo nel 2023 sono state più di 3 milioni e mezzo le volontà rilasciate dai maggiorenni, tuttavia più del 40% dei cittadini decide di non esprimersi. Proprio rispetto al fenomeno dell’opposizione alla donazione, c’è un elemento che merita un’attenzione particolare e che riguarda il differente approccio generazionale al tema: c’è una minore propensione a esprimersi a favore della donazione nelle fasce di popolazione più anziana. La percentuale dei “no” cresce con l’avanzare dell’età, collocandosi ben al di sopra della media nazionale (31,5% nel 2023): 32,1% nella fascia 61-70 anni; 41,5% nella fascia tra i 71 e gli 80 anni; 55% (più di 1 su 2) tra gli over 80. Considerando che gli over 60 rappresentano il 37% circa del totale dei maggiorenni residenti nel nostro Paese, dato il progressivo invecchiamento della popolazione italiana risulta fondamentale mettere in campo azioni informative con l’obiettivo di arginare questo trend.
Ma non sono solo gli over 60 a dimostrare una minore sensibilità al tema: contrariamente a quanto si aspetterebbe, anche la Generazione Z (gli under 25) è poco incline a dire sì alla donazione. Infatti, i dati delle opposizioni tra i 18 e i 30enni sono in linea con la media nazionale, ma ben al di sopra se confrontati con le fasce demografiche successive (ad esempio, i 31-40enni scelgono di dire No alla donazione solo nel 26,2% dei casi).
Ecco perché proseguire nelle iniziative di sensibilizzazione assume ancora più valore.