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Le famiglie degli ostaggi uccisi da Hamas a Gaza attaccano Netanyahu

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Le famiglie degli ostaggi uccisi da Hamas: “Netanyahu li ha abbandonati. Ori, Almog, Hersh, Carmel, Alexander e Eden avrebbero potuto essere con le loro famiglie”

Benjamin Netanyahu deve “assumersi la responsabilità di aver abbandonato gli ostaggi”: a sottolinearlo è il “forum” delle famiglie dei cittadini israeliani catturati il 7 ottobre, poche ore dopo l’uccisione di altri sei loro cari durante un blitz dell’esercito di Tel Aviv nel sud della Striscia di Gaza.

In una nota si legge che le nuove morti sono “la conseguenza diretta della mancata firma di un accordo”. Nel testo si continua: “Negli ultimi mesi grazie agli interventi dell’esercito sono stati salvati solo otto ostaggi, a fronte dei 105 rilasciati grazie all’accordo del novembre scorso”.
Poi il riferimento alle sei vittime, i corpi delle quali sono stati ritrovati in un tunnel sotterraneo a Rafah, località di Gaza prossima al confine con l’Egitto. “Ori, Almog, Hersh, Carmel, Alexander e Eden”, denuncia il forum, “avrebbero potuto essere con le loro famiglie”.

Infine, nuovo appello al primo ministro. “A Netanyahu chiediamo” scrivono i familiari delle persone catturate: “Smettila di nasconderti; e fornisci una spiegazione per questo abbandono“.
Secondo un portavoce dell’esercito di Tel Aviv, Daniel Hagari, i sei ostaggi sono stati assassinati da miliziani di Hamas “poco prima” che fossero liberati dai soldati.
Violenze sono continuate negli ultimi giorni non solo a Gaza ma anche in Cisgiordania, regione palestinese occupata dove martedì scorso Israele hanno avviato un’operazione militare. Proprio stamane è stata comunicata l’uccisione di tre agenti di polizia di Tel Aviv, raggiunti da colpi di arma da fuoco presso un posto di blocco vicino alla città meridionale di Hebron.

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