Polmonite correlata a Covid: quando gli antibiotici sono inefficaci


Gli antibiotici non apportano alcun beneficio nei pazienti con polmonite correlata a COVID-19 che presentano un livello di procalcitonina (PCT) inferiore a 0,5 ng/mL

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Gli antibiotici non apportano alcun beneficio nei pazienti con polmonite correlata a COVID-19 che presentano un livello di procalcitonina (PCT) inferiore a 0,5 ng/mL e che non mostrano evidenza di infezione batterica.
Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Respiratory Medicine.

Disegno dello studio
L’aumento selettivo della PCT è notoriamente indicativo per un trattamento antibiotico. In questo studio multicentrico retrospettiva Usa, i ricercatori hanno valutato l’effetto degli antibiotici nei pazienti con polmonite correlata a COVID-19 e livelli variabili di PCT (che sono più elevati nelle infezioni batteriche e più bassi nelle infezioni virali). Il tasso di utilizzo degli antibiotici, l’interruzione precoce e l’utilizzo prolungato (>24 ore) sono stati gli outcome primari dello studio. La durata della degenza ospedaliera (LOS), la permanenza nell’unità di terapia intensiva (ICU) e la mortalità sono stati, invece, gli outcome secondari considerati.

Lo studio, condotto da marzo 2020 a giugno 2022 in 5 strutture afferenti alla Mayo Clinic (Wisconsin, Arizona, Minnesota, Florida), ha incluso 3665 pazienti ricoverati con polmonite correlata a COVID-19 e livelli di PCT registrati. Il primo risultato disponibile della PCT è stato utilizzato per stratificare i pazienti in base al livello di PCT.

I partecipanti erano prevalentemente uomini di etnia Caucasica, non ispanici, con un’età media di 64 anni. I dati sull’impiego degli antibiotici e sugli outcome provenivano dal database del registro della Society of Critical Care Medicine Viral Infection and Respiratory Illness Universal Study (VIRUS), che raccoglie i dati trasversali dei pazienti ricoverati con COVID-19 nelle strutture partecipanti.

I ricercatori hanno stratificato i pazienti in base al livello di PCT, conducendo analisi che hanno utilizzato punti di cut-off di PCT pari a 0,25 ng/mL  e a 0,5 ng/mL.

Risultati principali
Complessivamente, il 64,8% presentava livelli di PCT inferiori a 0,25 ng/mL (con il 35,2% a tale livello o superiore); il 19,94% dei pazienti, invece, presentava livelli di PCT di almeno 0,5 ng/mL (con l’80,05% con livelli di PCT inferiori a tale livello). In particolare, il diabete, la malattia renale cronica e lo scompenso cardiaco costituivano le comorbilità prevalenti nei pazienti con livelli di PCT superiori a 0,5 ng/mL.

Nelle analisi effettuate utilizzando entrambi i livelli di cut-off, gli investigatori hanno riscontrato che i pazienti con livelli di PCT più alti rispetto a quelli più bassi presentavano tassi significativamente più elevati di infezioni batteriche (7,9% vs 4,2%, rispettivamente, utilizzando il cut-off di 0,25 ng/mL; utilizzando il cut-off di 0,50 ng/mL, 9,2% vs 4,6%, rispettivamente).Quasi due terzi dei pazienti della coorte (66,0%) erano stati trattati con antibiotici.

I pazienti appartenenti ai gruppi con livelli più elevati di PCT (PCT≥0,25 e PCT≥0,50) hanno mostrato un impiego più prolungato e più elevato di antibiotici, mentre l’interruzione precoce degli antibiotici è stata notata nei gruppi PCT più bassi (PCT<0,25 e PCT<0,50).

I pazienti trattati con antibiotici hanno registrato un aumento del tasso di ricovero in terapia intensiva, un aumento del tempo di degenza ospedaliera e un aumento della mortalità, indipendentemente dai cutoff.

Riassumendo
“L’impiego di antibiotici in pazienti con polmonite Covid-correlata, caratterizzati da livelli di  PCT< 0,5 e in assenza di evidenza clinica di infezione batterica non si associa, naturalmente, ad alcun beneficio – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro”.

“Inoltre – aggiungono – lo studio mostra come il mancato impiego degli antibiotici o la loro precoce interruzione (entro 24 ore) nei pazienti con polmonite Covid-19 correlata con livelli di PCT<0,5 si associ ad un miglioramento degli outcome”.

Tra i limiti metodologici dello studio si segnalano il disegno retrospettivo (che impedisce di stabilire connessioni causa-effetto) e la mancata stratificazione dei pazienti in base alla classe di antibiotici utilizzati.

Bibliografia
Raavi L et al. Association of antibiotics with the outcomes in COVID-19 pneumonia patients with elevated PCT levels. Respir Med. Published online June 8, 2024. doi:10.1016/j.rmed.2024.107697
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