La rinosinusite polipoide, una patologia infiammatoria cronica grave, è piuttosto comune in Italia: un aiuto dai farmaci biologici
Tornare a sentire il profumo di menta durante una passeggiata o l’aroma del caffè pronto a colazione potrebbe essere una conquista per chi soffre di rinosinusite polipoide. Questa patologia infiammatoria cronica grave è piuttosto comune nel nostro Paese (colpisce infatti una persona adulta ogni 25), eppure se ne parla ancora poco per quanto “stravolga la vita” di chi ne soffre, ma anche di chi ci vive affianco. L’anosmia, ossia la perdita dell’olfatto, resta senza dubbio tra i sintomi più invalidanti perché estranea dalla realtà.
La rinosinusite è un’infiammazione comune delle mucose dei seni paranasali e delle fosse nasali che porta a ostruzione nasale, a una limitazione della respirazione e ad abbondanti secrezioni. Generalmente si risolve nel breve termine nelle forme acute, mentre è definita rinosinusite cronica quando persiste oltre le 12 settimane nonostante la terapia. Infine, si parla di rinosinusite recidivante se si presenta più di 3 volte in un anno.
Ma cos’è, più precisamente, la rinosinusite polipoide, meglio nota come poliposi nasale, come la si riconosce e quali sono gli strumenti oggi a disposizione degli specialisti per trattare con successo questa patologia? Una soluzione arriva dall’utilizzo dei farmaci biologici. Lo abbiamo chiesto a Lorenzo Pignataro, direttore dell’Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale del Policlinico di Milano.
Cosa sono i polipi nasali?
All’interno della cavità nasale o dei seni nasali possono formarsi delle escrescenze come conseguenza di un’infiammazione cronica a carico del naso e seni paranasali. Fino a che queste escrescenze, i polipi, sono di piccole dimensioni, possono essere asintomatici o far pensare a una rinite di stagione. È quando la sintomatologia persiste nonostante le prime terapie, che si giunge, per approfondimento, a una diagnosi di poliposi. In molti pazienti con poliposi nasale questa condizione si associa anche ad altre patologie come l’asma.
Come si manifesta la poliposi nasale?
I sintomi più comuni riguardano la sensazione di naso chiuso associata alla difficoltà respiratoria. La riduzione dell’olfatto e la secrezione nasale abbondante sono altre condizioni tipiche della rinosinusite polipoide cui possono aggiungersi anche fastidi come il mal di testa e l’ipoacusia, ossia una parziale riduzione dell’udito. Il soggetto respira prevalentemente tramite bocca e fatica a svolgere anche la più blanda attività fisica. La poliposi colpisce soprattutto persone adulte, ma può comparire, più raramente, anche in tenera età.
Come si interviene sulla poliposi nasale?
Attraverso l’indagine endoscopica si affina la diagnosi e si possono distinguere 3 forme di rinosinusite polipoide: acuta, ricorrente o cronica. Nel primo caso si interviene con terapia medica farmacologica con cortisonici per alleviare i sintomi mentre nelle situazioni di cronicità in cui i sintomi persistono per oltre 12 settimane e dove la dimensione dei polipi è cresciuta compromettendo la qualità della vita, si procede con la terapia chirurgica che prevede la rimozione delle ostruzioni nasali.
Questa strada terapeutica non è sempre risolutiva in quanto, altra caratteristica della poliposi, è la possibilità di ripresentarsi nel paziente.
Infine, si sente ultimamente parlare di farmaci biologici: possono essere utili anche in caso di poliposi nasale?
I farmaci biologici sono impiegati da tempo per la cura di altre manifestazioni cliniche di infiammazione. Soprattutto in alcune specifiche rinosinusiti polipoide recidivanti, caratterizzate da un accumulo di cellule infiammatorie all’altezza delle barriere respiratorie, si può optare per l’utilizzo del farmaco biologico.
Di recente, infatti, queste formulazioni hanno ricevuto l’approvazione per il trattamento della rinosinusite cronica con poliposi nasale in quanto è stato dimostrato come siano in grado di ridurre in modo significativo la dimensione e l’estensione dei polipi portando, di conseguenza, alla riduzione della congestione nasale e al miglioramento dell’olfatto e dell’udito. A guadagnarci, anche il ritorno a una migliore qualità del sonno e, più in generale, di vita.
I farmaci biologici rappresentano una categoria di medicinali prodotta a partire da materiale biologico. A questa categoria appartengono ormoni, enzimi, emoderivati, sieri e vaccini, immunoglobuline, allergeni, anticorpi monoclonali e differiscono dai farmaci di sintesi chimica proprio perché le molecole del farmaco biologico possono essere estratte da esseri vegetali, animali o umani, oppure possono essere estratte da cellule coltivate in vitro.
FONTE: POLICLINICO MILANO