Enigmatica come la vita e la morte, questa canzone di Yami parla di come, a volte, il dolore può essere liberatorio
Enigmatica come la vita e la morte, questa canzone parla di come, a volte, il dolore può essere liberatorio. C’è chi trova sollievo in esso e chi, invece, pur volendo, non riesce a superarlo. C’è chi lo cerca e chi lo evita. Chi ha paura, e chi è curioso di sperimentarlo.
Una storia di vita vissuta in prima persona in cui l’artista racconta uno dei periodi più complicati della sua vita, in un’età che dovrebbe essere, invece, la più bella e spensierata.
Continue liti familiari ed una famiglia che sta per cambiare per sempre. Quelli che riteneva fossero i tuoi amici, non fanno altro che schernirlo e farlo sentire una nullità.
L’unica luce era una persona speciale, che riusciva ad amarlo e stargli accanto come nessuno prima di allora, ma che decide che il peso di questa vita è troppo per lei, e con un gesto estremo, vi pone fine.
L’enigma per YAMI resterà sempre il motivo di quel suo gesto così avventato, chiedendosi, inoltre, come abbia fatto in quel periodo a non venire risucchiato lui stesso in quella voragine di dolore e profondo smarrimento.
Come fa uno stesso male a distruggere una vita, e allo stesso tempo, salvarne un’altra?
Sono passati quasi dieci anni da quel giorno, e le domande per YAMI restano ancora tante. La vita scorre inesorabile tra le sue dita; continua a cercare ancora oggi le sue risposte e, nel mentre, scrive l’ennesima canzone che parla di lei.