Fibrosi cistica pediatrica: uno studio italiano conferma l’efficacia della triplice terapia elexacaftor, tezacaftor e ivacaftor nella real life
Sono stati pubblicati su Pediatric Pulmonology i risultati di uno studio di real life condotto in Italia, presso il Centro Regionale di Riferimento per la fibrosi cistica del Policlinico di Milano, su bambini affetti da fibrosi cistica (FC); dallo studio è emerso che il ricorso alla terapia tripla di combinazione a base di elexacaftor, tezacaftor e ivacaftor è stato in grado di indurre miglioramenti significativi della funzionalità polmonare in più di 30 bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni.
Tali risultati, affermano gli autori del lavoro pubblicato, suffragano nella real life quanto già osservato nel setting controllato degli studi clinici e forniscono prove ulteriori dell’efficacia del trattamento nel migliorare i primi segni di danno polmonare.
“Questi dati – sottolineano i ricercatori – indicano che la terapia tripla di combinazione a base di elexacaftor, tezacaftor e ivacaftor è efficace nel migliorare i segni di anomalia a carico della funzione polmonare sin dalla prima infanzia”.
Razionale e disegno dello studio
La FC – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio – è causata da mutazioni a carico del gene CFTR, che determinano la mancanza o la disfunzione della proteina CFTR, che regola il movimento degli ioni cloruro dentro e fuori le cellule. Ciò comporta l’accumulo di muco denso e appiccicoso in organi come i polmoni, il pancreas e il fegato, causando la maggior parte dei sintomi della malattia.
Il trattamento con elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor, una terapia modulatrice della CFTR che contribuisce ad aumentare la funzionalità della proteina, è risultato in grado di migliorare significativamente la funzione polmonare e di ridurre la frequenza delle esacerbazioni nei pazienti. È stato inoltre dimostrato che la terapia migliora la qualità della vita e lo stato nutrizionale delle persone affette da FC.
Tuttavia, per quanto i bambini affetti da FC rappresentino una popolazione di pazienti interessante da trattare, dato che la terapia in questione è in grado di prevenire la progressione della malattia polmonare, “i dati reali sull’efficacia e la sicurezza della terapia tripla nella popolazione pediatrica… sono molto limitati”, hanno osservato i ricercatori.
A tal fine, in questo studio si è voluta valutare la sicurezza e l’efficacia delle terapia tripla in 34 bambini con FC trattati presso il Centro Regionale di Riferimento per la fibrosi cistica del Policlinico di Milano.
I pazienti avevano un’età media di 8,3 anni e quasi due terzi (64,7%) erano di sesso maschile. La maggior parte (67,6%) presentava una mutazione F508del combinata con una variante a funzione minima, ovvero una mutazione in cui la proteina CFTR risultante funziona in modo minimo.
Prima della somministrazione della terapia tripla a base di elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor, tutti i pazienti presentavano un’insufficienza pancreatica, che si verifica quando il pancreas non rilascia una quantità sufficiente di alcuni enzimi necessari per la digestione. La maggior parte dei pazienti presentava una funzione polmonare normale, valutata in base alla percentuale predetta di FEV1 (ppFEV1). Circa l’85% presentava valori anormali dell’indice di clearance polmonare, ovvero i risultati di un test della funzione polmonare che misura il tempo necessario per eliminare un gas tracciante dai polmoni.
Risultati principali
Dopo circa sei mesi di trattamento con la terapia tripla, i livelli di cloruro nel sudore – tipicamente elevati nei pazienti affetti da FC – si sono ridotti in media di 63 milliequivalenti per litro (mEq/L), con il 70,6% dei pazienti che ha raggiunto livelli di cloruro nel sudore inferiori alla soglia che indica la presenza di FC (60 mEq/L).
Il trattamento ha migliorato significativamente la funzione polmonare, aumentando in modo significativo i livelli di ppFEV1 dei pazienti (in media 8,8 punti dopo 24 settimane) e riducendo l’indice di clearance polmonare (2,3 unità dopo 12 settimane).
Dopo sei mesi, sono state osservate 57 esacerbazioni polmonari in 26 bambini (0,28 per paziente-mese), rispetto alle 97 (0,48 per paziente-mese) osservate prima dell’inizio del trattamento con la terapia tripla. Ciò corrisponde ad una riduzione del 41%.
Le esacerbazioni respiratorie erano state definite nello studio come quelle che avevano richiesto il ricorso ad una terapia antibiotica orale o endovenosa, caratterizzate da almeno due dei seguenti segni: febbre, tosse, aumento dell’espettorato, perdita di appetito, sintomi di infezione del tratto respiratorio superiore e assenza da scuola a causa della malattia. Questi sintomi dovevano essere associati ad una riduzione della funzionalità polmonare, ad un aumento della frequenza respiratoria o ad un aumento dei livelli di neutrofili.
Inoltre, i ricercatori hanno rilevato, dopo 24 settimane dall’inizio del trattamento, un leggero incremento del BMI.
Da ultimo, per quanto riguarda la safety, gli eventi avversi più comuni sono stati le esacerbazioni polmonari (76,5%), il rash cutaneo autolimitante (17,6%) e l’infezione dell’orecchio (8,8%). Due bambini sono andati incontro ad eventi avversi gravi che hanno richiesto il ricovero in ospedale per la terapia antibiotica.
Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato come il loro studio si basasse su dati reali generati durante la pratica clinica di routine, confermando nei bambini con FC i risultati osservati negli studi clinici randomizzati.
Tra i limiti metodologici intrinseci ammessi dai ricercatori, si segnalano il numero relativamente piccolo di pazienti e il periodo di follow-up a breve termine.
Bibliografia
Daccò V et al. Effectiveness and safety of elexacaftor/tezacaftor/ivacaftor treatment in children aged 6-11 years with cystic fibrosis in a real-world setting. Pediatric Pulmonology, 2024
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