Le persone che hanno ritardato l’insorgenza del diabete attraverso la dieta e l’esercizio fisico per almeno 4 anni dopo la diagnosi di prediabete minore rischio di mortalità
Le persone che hanno ritardato l’insorgenza del diabete attraverso la dieta e l’esercizio fisico per almeno 4 anni dopo la diagnosi di prediabete hanno mostrato un rischio inferiore di decesso e altri esiti avversi rispetto a quanti hanno sviluppato la malattia metabolica in quel lasso di tempo, come ha rilevato da uno studio pubblicato sulla rivista PLOS Medicine.
Come suggerito da ricerche precedenti, i cambiamenti nello stile di vita e le diete sane, come quelle con basse quantità di carboidrati, possono aiutare a migliorare il controllo glicemico e prevenire lo sviluppo del diabete nelle persone con prediabete. Tuttavia, i ricercatori guidati da Xin Qian, dela Chinese Academy of Medical Sciences e del Peking Union Medical, in Cina, hanno fatto presente che le raccomandazioni cliniche non specificano per quanti anni sia importante ritardare l’insorgenza del diabete attraverso interventi sullo stile di vita allo scopo di prevenire le comorbilità.
Questa analisi post-hoc dello studio Da Qing Diabetes Prevention Study (DQDPS) ha valutato i dati di 540 partecipanti cinesi con diagnosi di prediabete che per 6 anni, tra il 1986 e il 1992, sono stati assegnati a un gruppo di controllo o a uno di tre gruppi di intervento sullo stile di vita, ovvero alimentarsi in modo salutare, fare più esercizio fisico o entrambi. I pazienti sono stati seguiti per più di 30 anni e il loro stato di diabete è stato valutato a 2, 4 e 6 anni.
Minor rischio di complicanze posticipando l’insorgenza del diabete
Tra i soggetti che hanno sviluppato il diabete e quanti non lo hanno fatto dopo 2 anni non sono state riscontrate differenze significative nella mortalità per tutte le cause e per cause cardiovascolari tuttavia, rispetto al gruppo del diabete, i ricercatori hanno rilevato che le persone che rimanevano non diabetiche per 4 anni avevano un rischio significativamente inferiore di:
- decesso per tutte le cause (HR = 0,74)
- eventi cardiovascolari (HR = 0,63)
- complicanze macrovascolari (HR = 0,63)
- complicanze microvascolari (HR = 0,62).
Inoltre a 6 anni, in coloro che rimanevano non diabetici, è stata osservata una riduzione del rischio del 50% di decesso per cause cardiovascolari (HR = 0,52) e persisteva una riduzione del rischio di complicanze vascolari e di decesso per tutte le cause. Tali associazioni sono rimaste anche dopo gli aggiustamenti per fattori come BMI, fumo e pressione sistolica.
In sintesi, l’analisi ha dimostrato che i rischi a 30 anni di complicanze macro e microvascolari e di decesso per tutte le cause erano ridotti del rispettivamente 37%, 38% e 26% in quanti rimanevano in uno stato non diabetico alla visita ai 4 anni rispetto a coloro che avevano sviluppato il diabete nello stesso periodo. «Questi risultati suggeriscono che nelle popolazioni diabetiche ad alto rischio esiste una “soglia di 4 anni” nella durata del mantenimento di uno stato di non diabete, e che il suo superamento può ridurre il rischio di decesso e complicanze vascolari» hanno commentato gli autori.
Riguardo ai possibili meccanismi alla base di questi risultati, studi precedenti sul diabete hanno dimostrato che un controllo glicemico rigoroso e precoce può migliorare gli esiti avversi a lungo termine attraverso un fenomeno chiamato effetto “legacy”. Per esempio, in tre studi sulla prevenzione del diabete, l’effetto di un intervento sullo stile di vita della durata da 3 a 6 anni si è esteso a un periodo di follow-up di oltre 10 anni.
Tra i limiti dello studio sono stati riportati il fatto che questi risultati potrebbero non essere generalizzabili ad altre popolazioni e che non è stato possibile escludere altri fattori confondenti non misurati che potrebbero aver influenzato gli esiti.
«È necessario condurre studi con una durata superiore a 7 anni per confermare gli effetti della durata degli interventi su decesso e complicanze vascolari» hanno concluso. «Può essere cruciale intraprendere azioni che prevedano un intervento sullo stile di vita, ma che non si limitino solo a quello, per prolungare il periodo libero dal diabete nelle persone con prediabete».
Referenze
Qian X et al. Non-diabetes status after diagnosis of impaired glucose tolerance and risk of long-term death and vascular complications: A post hoc analysis of the Da Qing Diabetes Prevention Outcome Study. PLoS Med. 2024 Jul 9;21(7):e1004419.