“Sciopero delle figurine”: la Panini si ferma a Modena e a Milano. L’azienda ‘ritira’ l’accordo sul lavoro a distanza dopo gli anni della pandemia e i lavoratori non gradiscono
Giornata particolare per la Panini spa, storico colosso mondiale delle figurine. Nelle sedi di Modena e Milano oggi c’è stato sciopero, con presidio in Emilia e agitazione generale dei lavoratori. Cosa succede? Il problema è lo smart working, che in realtà fin qui era sembrata un’esperienza più che positiva. Ora l’azienda, a due anni dall’accordo a tema in scia alla pandemia, ha annunciato ai sindacati di voler ridurre “drasticamente” le giornate di lavoro fruibili ‘smart’, passando a 44 giorni annui ed eliminando gli ulteriori 44 giorni extra previsti.
Di fatto, si consuma un passaggio da una media di 2 giorni a quella di un giorno ‘a distanza’ a settimana. Invece, i lavoratori (Rsu Panini, Slc-Cgil Modena-Milano, Fistel-Cisl Emilia Centrale, Cdr giornalisti Milano) chiedono di mantenere sia le 44 giornate annue garantite sia le ulteriori 44 addizionali, così come di ripristinare le 44 giornate annue garantite ai quadri, rendendo “definitivo e non più sperimentale” l’accordo sul lavoro agile. In tutto questo, convengono comunque i sindacati, occorre “confermare la valutazione di casi particolari per esigenze straordinarie”.
Nella sede di Modena, lo sciopero ha riguardato impiegati e giornalieri, durante le prime 4 ore di lavoro, e turnisti, per le ultime 4. Passando alla sede milanese, la mobilitazione interessa le ultime 4 ore di lavoro. Si è tenuto anche un presidio davanti alla sede aziendale di Modena, in via Emilio Po, dalle 8.30 alle 12.
In attesa di un disgelo con la direzione aziendale, i sindacati insistono: sono “innegabili” i benefici che il lavoro agile comporta, visto che “è uno strumento di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, riduce il traffico e l’inquinamento, è uno strumento apprezzato dai lavoratori ed è riconosciuto che lavoratori soddisfatti garantiscono una maggiore produttività, è un valore aggiunto che rende l’azienda più flessibile e resiliente, accresce l’attrattività” generale dell’occupazione. A dare manforte arrivano anche i parlamentari, quelli modenesi del Pd: “Sosteniamo con forza l’esigenza di una contrattazione sempre più attenta alle condizioni di vita dei lavoratori. Per questo siamo al fianco dei lavoratori della Panini, a Modena come a Milano”, evidenziano Maria Cecilia Guerra e Stefano Vaccari