Melissa: un antidoto naturale contro lo stress


I medici dell’antichità erano concordi nell’impiegare la melissa per trattare ansia e depressione, disturbi cardiaci, e per migliorare la memoria

melissa

La Melissa (Melissa officinalis) è una piccola pianta erbacea appartenente alla famiglia botanica delle Labiate. Il suo nome in greco significa ape probabilmente per l’attrazione che i suoi fiori esercitano su questi insetti. La fioritura della melissa avviene generalmente durante la stagione estiva nei mesi di giugno e luglio. Le foglie di questa pianta producono un tipico aroma di limone particolarmente gradevole se essiccate o infuse in acqua calda per preparare una tisana.

UN PO’ DI STORIA
La melissa era già usata per le sue virtù terapeutiche nell’antica Grecia. Teofrasto e Ippocrate la usavano per combattere i disturbi del sistema nervoso o per calmare l’ansia.

Gli europei la usavano come calmante e digestivo, e gli arabi come antispasmodico. In Francia, fu durante il Medioevo fu introdotta nella farmacopea, con i monaci che la usavano per preparare liquori salutari come il Benedictine o il Chartreuse.

Ebbe il suo momento di gloria sotto Luigi XIII quando i grandi carmelitani del convento di Place Maubert sfruttarono la ricetta segreta della famosa “Eau de Mélisse des Carmes”, nota per alleviare emicranie, malinconia, epilessia e apoplessia. I Carmelitani Scalzi francesi scoprirono già nel 1611 l’ “Acqua di Melissa” dalle utilissime proprietà antispasmodiche, alla quale ricorrevano tutte le classi sociali per curarsi dai più disparati malanni, come il mal di denti, crisi psicologiche e sincopi).

L’origine della parola melissa risale alla radice indoeuropea mel, dalla quale derivano termini come miele e idromele: parole che stanno a indicare la dolcezza e la sacralità della sostanza, visto che l’idromele altro non era che la mitica bevanda che scorreva a fiumi nel mondo dell’aldilà, e che il miele da sempre sta a simboleggiare sapienza e immortalità. Inoltre il termine melissa in greco serve anche a indicare l’ape, e sappiamo come questi piccoli insetti abbiano goduto di venerazione da parte delle civiltà antiche in virtù del loro legame con il sole.

L’appellativo “Melissa” veniva inoltre attribuito nell’antica Grecia ad alcune donne di grandi virtù. “Melisse” erano anche le sacerdotesse dei misteri di Eleusi e di Efeso, nei cui segretissimi riti si usava il miele per lavare le mani e la lingua degli iniziati, al fine di rendere pure le loro parole e le loro azioni. Perché tanta riverenza di fronte a questa pianta? Innanzitutto per il fatto che le api ne sono irresistibilmente attratte, e poi perché da tempo immemorabile si scoprì la proprietà che più di ogni altra caratterizza la melissa: la sua capicità di risollevare lo spirito, vincere la depressione, il nervosismo, la malinconia: come scriveva Avicenna nel X secolo “la melissa dispone la mente e il cuore all’allegria”.

La melissa è nota soprattutto per le sue proprietà calmanti. Lenisce gli stati di lieve tensione emotiva e calma anche i lievi stati depressivi. Calma i nervi a pezzi, aiuta a rilassarsi e facilita l’addormentamento. Le sue proprietà benefiche sono state sfruttate fin dall’antichità. Veniva chiamata “elisir di lunga vita” o “gioia per il cuore”. Veniva utilizzata nell’erboristeria tradizionale e le venivano attribuite numerose proprietà, spesso straordinarie. Veniva utilizzato come rimedio per tutti i tipi di dolore: mal di testa, di denti, di orecchie o di stomaco, per disinfettare le ferite e durante i raffreddori. Veniva usato per proteggere dal fascino del male. Si credeva che avesse il potere di allontanare la malinconia e di guarire un cuore spezzato. Si credeva addirittura che avesse proprietà magiche. Era legata all’amore, aggiungendo le foglie alle bevande e al cibo come afrodisiaco, e altri credevano che avesse il potere di ripristinare la giovinezza.

Alla fine degli anni ’80, i ricercatori tedeschi scoprirono le proprietà antivirali della melissa, e nel 1990, i suoi effetti contro il virus dell’herpes furono studiati più specificamente. La melissa è un’erba molto familiare nei nostri giardini e prati. È una piccola pianta che cresce sotto forma di cespuglio, fino a un’altezza massima di 60 cm. È strettamente imparentata con la menta e le assomiglia persino nell’aspetto. Le foglie verde scuro della melissa sono a forma di cuore, hanno bordi seghettati e sono ricoperte da una caratteristica mesquite. La melissa ha un aroma molto piacevole e intenso, con una nota di limone. C’è un motivo per cui un tempo veniva chiamata erba limone e in inglese il suo nome comune è lemon balm. Grazie alle sue notevoli proprietà, è stata apprezzata secoli fa. Veniva utilizzata in ambito culinario come ingrediente di tisane, condimento per piatti e condimento per insalate. Si è scoperto che la melissa non ha solo un ottimo profumo e sapore, ma anche molti altri benefici.

Gli studi di laboratorio hanno verificato che la melissa ha, potenzialmente, una lunga lista di proprietà:

• ansiolitica
• antidepressiva
• neuroprotettiva (che protegge il sistema nervoso, utile per prevenire ad esempio malattie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson)
• antidolorifica
• antiaritmica (che regolarizza il battito cardiaco, utile in caso di tachicardia e palpitazioni)
• antinfiammatoria
• spasmolitica (che riduce gli spasmi muscolari a livello soprattutto gastrointestinale)
• antiossidante
• ipoglicemizzante (che riduce la glicemia, utile per prevenire e trattare il diabete)
• ipolipidemizzante (che abbassa colesterolo e trigliceridi)
• antimicrobica
• antitumorale.

La melissa deve i suoi effetti miracolosi alle numerose sostanze attive che contiene. Le più importanti sono gli oli essenziali e i polifenoli, tra i quali l’acido rosmarinico e l’acido caffeico svolgono il ruolo più importante. Gli antiossidanti aiutano a combattere i radicali liberi nell’organismo, il che si traduce in una riduzione del rischio di malattie come il diabete e l’arteriosclerosi. La composizione della melissa e le sue proprietà sono state ripetutamente e accuratamente studiate dagli scienziati nel corso degli anni.

Sebbene molte delle proprietà attribuitele dalla medicina popolare non siano state documentate in modo inequivocabile, alcune di esse sono state confermate da studi e la pianta è stata addirittura riconosciuta come medicinale tradizionale dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA). Ufficialmente, quindi, la melissa viene utilizzata come rimedio per i problemi di sonno e insonnia, per lo stress e i disturbi dell’umore, nonché per i problemi gastrointestinali. Inoltre, la melissa ha un effetto antibatterico, migliora l’umore, ha un leggero effetto diuretico e allevia i sintomi mestruali.

Dall’inizio degli anni ’90, sono stati condotti studi tedeschi per dimostrare l’efficacia della melissa nel trattamento delle MALATTIE DA RAFFREDDAMENTO. Uno studio condotto nel 1999 a Berlino (1) ha dimostrato che il “balsamo alla menta” (composto da estratto secco di melissa) applicato 4 volte al giorno sulla zona colpita, permetteva “l’abbreviazione del periodo di guarigione, la prevenzione della diffusione dell’infezione e un effetto rapido sui sintomi tipici dell’herpes come prurito, formicolio, bruciore, punture, gonfiore, tensione ed eritema”. L’OMS, la Commissione Europea e l’ESCOP (Cooperativa Scientifica Europea di Fitoterapia) riconoscono anche l’uso esterno della melissa nel trattamento delle malattie da raffreddamento.

COLERETICO E COLAGOGO
In uno studio prospettico (2) condotto presso l’unità di gastroenterologia e nutrizione pediatrica di un centro medico israeliano, volto a valutare l’efficacia di una tisana (verbena, liquirizia, finocchio e camomilla), i risultati sono stati conclusivi. Infatti, il 57% dei bambini “trattati” ha visto il “punteggio di colica” diminuire considerevolmente. Prove condotte sui topi in Brasile mostrano che i preparati a base di erbe a base di estratti di melissa ridurrebbero la sensibilità al dolore digestivo. ESCOP e la Commissione E approvano anche l’uso interno della melissa per il sollievo dei disturbi digestivi

AGITAZIONE E ANSIA
Secondo uno studio britannico su soggetti con demenza grave trattati con olio essenziale di melissa per via esterna (applicazione sulle braccia e sulle tempie) si è dimostrato “un miglioramento complessivo dell’agitazione del 35% nei pazienti che ricevevano olio essenziale di melissa” rispetto all’11% in quelli trattati con un placebo. Secondo lo stesso studio, “gli indici di qualità della vita erano anche significativamente migliorati in quelli che ricevevano l’olio essenziale di balsamo”.

L’effetto distensivo della melissa coinvolge anche la muscolatura liscia intestinale e si è dimostrata utile per normalizzare il ritmo del battito cardiaco. Agisce sulle tachicardie: le proprietà benefiche della melissa vengono esercitate anche a livello cardiaco. L’azione antispasmodica è utile per aritmie e tachicardie, ristabilendo la fisiologica frequenza cardiaca. Riduzione della fame nervosa I triterpeni svolgono un’azione rilassante su soggetti ansiogeni e placano il senso di fame nervosa che colpisce le persone sotto stress.

Le proprietà toniche e rilassanti fanno di questa pianta un fondamentale rimedio naturale e riequilibrante del sistema nervoso, mentre le sue azioni neurosedative e antispasmodiche regolarizzano l’attività della tiroide. Studi recenti hanno dimostrato che alcuni flavonoidi legandosi agli stessi recettori nel cervello a cui si legano anche le benzodiazepine (che si trovano nei farmaci ansiolitici), svolgono la medesima funzione. L’erba è indicata non solo per il trattamento della sindrome dell’iperattività, ma anche per l’insonnia.

MESTRUAZIONI DOLOROSE
la Sindrome Premestruale è una condizione particolarmente fastidiosa che si manifesta con dolori, spasmi, ansia e sbalzi d’umore. Antispasmodica e calmante, la melissa è usata per alleviare i dolori mestruali. Le sue azioni antidepressive e ansiolitiche aiutano a limitare i disturbi d’ansia spesso associati alla sindrome premestruale.

STIMOLA LA CONCENTRAZIONE
Recenti studi hanno dimostrato che alcuni flavonoidi presenti nella pianta, legandosi a specifici recettori presenti nel cervello, incrementano le capacità cognitive. I benefici della melissa, come confermato da uno studio della Northumbria University, esercitano effetti benefici sull’attività mentale, migliorano attenzione e concentrazione.

CONTRO FUNGHI, BATTERI E VIRUS
La ricerca ha dimostrato che la pianta contiene polifenoli contribuendo ad una riduzione significativa di affezioni virali tra cui herpes labiale, virus herpes simplex ed herpes zoster. L’applicazione di prodotti a base di melissa o foglie fresche della pianta, su herpes causati dal virus herpes simplex, accelerano la guarigione. Uno dei componenti più importanti dell’olio essenziale di melissa è il citrale che è conosciuto per il suo potere antimicotico.

ANTIDOLORIFICO
La melissa contiene un antidolorifico naturale, l’eugenolo, particolarmente utile per combattere emicranie e nevralgie.

ANTIOSSIDANTE
La Melissa è ricca di acido caffeico e acido rosmarinico, potenti antiossidanti che neutralizzano le specie reattive dell’ossigeno (ROS). I radicali liberi sono molecole instabili in grado di provocare invecchiamento precoce e patologie degenerative; tuttavia la melissa contiene dei preziosi alleati, i fenoli, che hanno la funzione di spazzar via i radicali liberi con l’intento di proteggere le pareti cellulari.

Il profumo delicato e leggermente agrumato e le straordinarie proprietà della pianta, hanno fatto della melissa un ingrediente ideale anche per cosmetici ad azione lenitiva e antinfiammatoria.

Proprietà cosmetiche:

• Antivirale, antibatterica e antimicotica: coadiuvante nel trattamento di herpes, eczemi e ferite.
• Rilassante: perfetta nei prodotti da bagno o per la doccia.
• Calmante e antimicrobica: ottima per la pelle grassa, impura e allergica.

CONTROINDICAZIONI
Nonostante la Food and Drugs Addministartion ritenga che la pianta sia sicura, ne è sconsigliata l’assunzione per i soggetti che soffrono di ipotiroidismo. Evitare la melissa anche in gravidanza o durante l’allattamento. In pazienti che soffrono di glaucoma, l’assunzione di melissa è sconsigliata perché sembra che alcuni suoi componenti possano avere effetto sulla pressione interna del globo oculare. Si consiglia di non eccedere con l’assunzione in quanto si rischia di subire l’effetto opposto come agitazione e ansia. Non associare la melissa alla passiflora ed iperico in quanto è stato dimostrato che insieme hanno un effetto sedativo.

ERBORISTERIA ARCOBALENO suggerisce l’assunzione di MELISSA estratto spagirico SYS. La SYS (Soluzione Idroalcolica Spagirica) si differenzia dalla classica tintura per il contenuto di principi attivi nettamente superiore in quanto il suo rapporto di estrazione minimo è di 1:5, ossia per ogni chilogrammo di pianta vengono utilizzati solo 5 litri di acqua/alcool. La macerazione delle piante avviene con un sistema denominato E.C.I. (Estrazione Circolativa Integrale) che è caratterizzato da temperature costanti mai superiori a 36°C e dalla lavorazione sottovuoto. L’estrattore E.C.I. unisce due fasi importanti della lavorazione spagyrica, la macerazione e la circolazione, in un unico passaggio. La concentrazione di pianta 1:5 che caratterizza tutte le SYS permette di ridurre del 50% il dosaggio normalmente consigliato di una tintura tradizionale.

RIFERIMENTI
1. Koytchev R, Alken RG, Dundarov S. Balm mint extract (Lo-701) for topical treatment of recurring herpes labialis. Phytomedicine 1999;6(4):225-230.
2. Weizman Z, Alkrinawi S, et al. Efficacy of herbal tea preparation in infantile colic.J Pediatr. 1993
3. Mechanisms involved in the antinociception caused by ethanolic extract obtained from the leaves of Melissa officinalis (lemon balm) in mice. Guginski G, Luiz AP, Silva MD. Pharmacol Biochem Behav. 2009 Jul;93(1):10-6. Apr;122(4):650-2.
4. Ballard CG, O’Brien JT, et al. Aromatherapy as a safe and effective treatment for the management of agitation in severe dementia: the results of a double-blind, placebo-controlled trial with Melissa. J Clin Psychiatry. 2002 Jul;63(7):553-8.
5. Heike Käser 2010, “Naturkosmetische Rohstoffe”, Linz, Verlag Freya, 3. Auflage 2012
6. Markus Schirner 2002, “Aroma-Öle”, Schirner Verlag, Darmstadt, 4. Auflage 2011