Site icon Corriere Nazionale

Cura del dolore neuropatico: differenze di sesso-genere poco considerate

ibuprofene endotelina care neurologia neuroni dopaminergici

Pochi studi focalizzati sulle differenze di sesso-genere nella valutazione dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci raccomandati per il trattamento del dolore neuropatico

Vi è una scarsità di studi specificamente focalizzati sulle differenze di sesso-genere nella valutazione dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci raccomandati per il trattamento del dolore neuropatico. È quanto emerge da una recente revisione della letteratura tutta italiana, pubblicata su Pharmaceuticals,  in cui gli autori evidenziano che la maggior parte dei pazienti affetti da dolore neuropatico non riesce a ottenere una risposta adeguata ai farmaci raccomandati e per tale motivo conoscere le eventuali differenze di sesso-genere nell’efficacia e nella sicurezza di questi farmaci permetterebbe ai medici di selezionare i trattamenti più adatti per uomini e donne, migliorando sia l’efficacia che la sicurezza.
Il dolore è la principale ragione per cui le persone cercano cure mediche, con più del 30% della popolazione che soffre di dolore cronico, definito come una condizione dolorosa che persiste oltre i 3 mesi. Il dolore cronico può essere classificato in nocicettivo (relativo a lesioni dei tessuti), nociplastico (relativo a un sistema nervoso centrale sensibilizzato) e neuropatico (causato da lesioni o malattie del sistema nervoso somatosensoriale). Tuttavia, più del 50% delle condizioni dolorose, come quelle legate al cancro e al dolore spinale, hanno una tipologia mista.

Il dolore neuropatico colpisce fino al 10% della popolazione generale, più frequentemente donne, anziani, persone con diabete e pazienti sottoposti a chemioterapia. Nonostante la sua prevalenza e la maggiore frequenza tra le donne, le basi molecolari e le ragioni delle differenze di sesso-genere nel dolore neuropatico rimangono poco comprese. Il termine “differenze di sesso-genere” viene utilizzato per includere sia il contesto biologico che quello socio-culturale-economico.

Storicamente, gli studi preclinici e clinici si sono concentrati principalmente sui maschi/uomini, rendendo spesso sconosciute le manifestazioni e le risposte femminili ai trattamenti. Recenti scoperte indicano che le principali differenze di sesso-genere nel dolore neuropatico sembrano dipendere dalla microglia e dall’infiammazione. Clinicamente, oltre alle differenze di prevalenza, sono state osservate differenze di sesso-genere nella patofisiologia e nell’intensità del dolore neuropatico.

Tra le sindromi di dolore cronico, il dolore neuropatico rappresenta spesso un’esperienza devastante per i pazienti, causando una grave riduzione della qualità della vita e rappresentando una sfida clinica per i medici, dato che fino al 60% dei pazienti non ottiene una risposta adeguata ai farmaci raccomandati. Si ipotizza che le risposte a questi farmaci possano differire tra uomini e donne. Per valutare questa ipotesi, è stata condotta una revisione completa della letteratura per analizzare le differenze di sesso-genere nell’efficacia e nella sicurezza dei farmaci raccomandati per il trattamento del dolore neuropatico.
Il dolore neuropatico rappresenta una tipologia di dolore frequente nella popolazione, con maggiore incidenza nel genere femminile. Il trattamento farmacologico risulta ancora poco efficace in molti pazienti e lo scopo di questo lavoro è stato verificare se in letteratura fosse stata valutata l’efficacia dei trattamenti nella pratica clinica nel genere femminile, in quanto risulta esservi una mancanza di valida sperimentazione farmacologica su di esso” dichiara il prof. Gabriele Finco, Professore Ordinario di Anestesiologia, Medicina Intensiva e Terapia del Dolore presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica, Università di Cagliari, Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesiologia, Terapia Intensiva e Terapia del Dolore e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Terapia Intensiva, Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari e presidente dell’AISD (Associazione Italiana per lo Studio del Dolore).

In questa revisione della letteratura gli autori hanno raccolto prove sull’uso raccomandato di ciascun farmaco per il trattamento del dolore neuropatico basandosi su revisioni sistematiche recenti.
Successivamente, hanno cercato di identificare eventuali differenze di sesso-genere nell’efficacia e sicurezza di questi farmaci utilizzando MEDLINE tramite PubMed fino al 23 novembre 2023.
Infine, gli autori hanno descritto i risultati riguardanti queste differenze e valutato le schede tecniche dei farmaci per le raccomandazioni sull’uso durante gravidanza e allattamento.

Per la trattazione dettagliata e completa di ogni farmaco analizzato, rimandiamo all’articolo originale.

Quello che emerge dall’analisi dei dati è che globalmente, le donne sembrano raggiungere concentrazioni ematiche più alte rispetto agli uomini durante il trattamento con amitriptilina, nortriptilina, duloxetina, venlafaxina e pregabalin. Differenze di sesso-genere sono state riscontrate nei profili di sicurezza di gabapentin, lidocaina e tramadolo, con una maggiore suscettibilità nelle donne.
Queste differenze suggeriscono di iniziare con dosi più basse nelle donne rispetto agli uomini, poiché le donne possono raggiungere livelli ematici più alti o un numero maggiore di effetti collaterali.
Per quanto riguarda la sicurezza durante gravidanza e allattamento, le informazioni suggeriscono di evitare l’uso di questi farmaci, poiché dovrebbero essere utilizzati solo se il beneficio potenziale per la madre supera il rischio per il feto. La maggior parte dei composti studiati sono rilevabili nel latte materno e molti (duloxetina, pregabalin, tramadolo e tapentadolo) sono controindicati per l’uso durante l’allattamento. Alcuni farmaci possono indurre gravi eventi avversi nei neonati, mentre per altri non ci sono prove sufficienti.
La gestione delle strategie farmacologiche per il trattamento del dolore neuropatico cronico include terapie farmacologiche e misure aggiuntive come la fisioterapia e, in alcuni casi, interventi chirurgici. La complessità delle dimensioni somatosensoriali e affettive del dolore neuropatico richiede un approccio terapeutico multidimensionale per affrontare efficacemente le complessità del dolore neuropatico e migliorare il benessere olistico dell’individuo.

Diversi studi hanno descritto una maggiore prevalenza e sensibilità al dolore neuropatico tra le donne rispetto agli uomini. Le basi neuroimmuni del dolore neuropatico sono sessualmente dimorfiche, con differenze nelle cellule della microglia e nei macrofagi coinvolti nella patogenesi del dolore neuropatico. Nonostante l’evidenza che sottolinea l’influenza del sesso e del genere in questa condizione dolorosa, i risultati della revisione confermano una trascuranza significativa di questo fattore.
I risultati sottolineano l’urgenza di futuri studi che reclutino un numero appropriato di donne e uomini, considerando la maggiore frequenza del dolore nelle donne. La scienza deve andare oltre la semplice inclusione di donne e animali di sesso femminile, assicurando che tutte le fasi della ricerca preclinica e clinica siano progettate e svolte tenendo conto del genere.

Francesco Salis et al., Sex-Gender Differences Are Completely Neglected in Treatments for Neuropathic Pain.
leggi

Exit mobile version