Rosa di Gerico rimedio naturale per assorbire i cattivi odori in casa e non solo


Non è soltanto una pianta, ma un vero e proprio rimedio naturale per assorbire i cattivi odori in casa e non solo. La Rosa di Gerico o Jericho racchiude una magia immortale

rosa di gerico

La Rosa di Gerico, botanicamente nota come Anastatica hierochuntica, è una pianta tipica del Medio Oriente che fa parte della famiglia delle Brassicaceae. Si ritiene che la Rosa di Gerico sia originaria della Terra Santa.

UN PO’ DI STORIA
Fu portata in Europa dai crociati e dai pellegrini, accompagnata da numerose leggende. La più diffusa narra che la Vergine Maria, sulla strada di Nazareth, si dissetò con l’acqua racchiusa nel cuore della Rosa e, grata alla pianta, la rese immortale. Da queste leggenda è nata la credenza che riguarda la capacità della Rosa di Jericho di donare ai pellegrini acqua dissetante per sostenerli lungo il cammino.

Un’altra leggenda afferma che quando nacque Gesù tutte le piante di questa specie si espansero e fiorirono e ancora lo fanno in ricordo di questo evento. Un’altra racconta che la pianta fioriva regolarmente quando Gesù era in vita, ma al momento della sua morte in croce misteriosamente la pianta seccò per rinascere con la resurrezione da qui il nome di “pianta della resurrezione”.

Anche il nome “rosa di Gerico” è tratto dalla Bibbia. Infatti, nel Siracide, a proposito della consegna, da parte di Dio, della Sapienza al popolo d’Israele, si legge: la Sapienza cresce… come una palma in Engaddi, come le piante di rose in Gerico, come un ulivo maestoso nella pianura… (Siracide 24,14) anche se, probabilmente, la pianta citata non è A. hierochuntica ma un’altra specie, forse l’oleandro (Nerium oleander L.). Da qui nasce il mito, ma anche la confusione. Le rose a cui si fa riferimento in questo passo, infatti, indicano probabilmente la rosa comune. Già nelle terre d’origine a questa pianta venivano attribuite proprietà terapeutiche, inerenti la sfera sessuale femminile. La pianta, inoltre, ha in generale un forte legame con le credenze religiose. Come scrive Alessandra Gasparroni, nel suo libro intitolato La Rosa di Gerico – Tratti di un’indagine fito-magico-religiosa dalla tradizione ai nuovi contesti: “il vegetale che in Europa assume con maggior vigore valenze magiche, si inserisce qui in un contesto di tradizione cristiana che associava sant’Anna madre di Maria alle donne partorienti”. In alcune zone, in effetti, è uso popolare portare le rose di Gerico secche nelle case delle partorienti credendo che la loro “miracolosa” apertura possa, per magia, facilitare il parto.

Il nome del genere Anastatica deriva dal greco Anastasis, resurrezione, perché, per quanto secca, se messa in acqua si apre e ritrova la sua forma come se risorgesse. L’epiteto hierochuntica si riferisce all’antico nome della città di Gerico.

A. hierochuntica una specie annuale, alta circa 5-10 (-15) cm, con fusto ramificato dalla base e con rami generalmente ascendenti, spesso arrotolati verso l’interno in condizioni asciutte, densamente pubescenti con peli stellati. Le foglie sono lunghe 10-20 mm, larghe 5-10 mm, spatolate, 3-5 lobate verso l’apice o intere, sorrette da un corto picciolo. I fiori compaiono nei mesi di marzo e aprile e sono piccoli, circa 2 mm di diametro, ascellari, subsessili di colore bianco, ermafroditi con ghiandole nettarifere laterali a coppie, ciascuna di forma semilunare.

I sepali, più corti dei petali, sono lunghi 1,5 mm e i petali raggiungono la lunghezza di 2 mm. Gli stami sono sei e lunghi 1,5 – 1,7 mm. L’ovario è globoso, biloculare con 2 ovuli per loculo, e lo stilo è lungo quanto l’ovario. Il frutto è una siliquetta globosa di circa 4 mm, con becco e appendici laterali a forma di coppa. I semi hanno forma ovoidale e sono lunghi circa 1,5 mm. La dispersione dei semi avviene con un meccanismo molto particolare ma efficiente. Nella stagione secca la pianta muore e i rami che portano i frutti si chiudono a forma di palla che sotto l’azione del vento si stacca dallo stelo e rotola nella sabbia anche per lunghe distanze.

Quando i rami secchi sono bagnati, dalla rugiada o dalla pioggia, essi si allargano mettendo allo scoperto i semi. L’arricciatura e distensione dei rami sono fenomeni puramente meccanici (movimento igrocastico) e non implicano tolleranza all’essiccazione delle cellule come avviene in altre piante che recuperano i processi vitali dopo la disidratazione. I semi, pertanto, sono allontanati dalla forza delle gocce di pioggia e dal ripetuto arricciamento e dispiegamento dei rami perché tutta la pianta entra in gioco nella dispersione e nella conservazione dei semi. La quantità di semi dispersi dipende dall’intensità delle precipitazioni. Infatti, a seguito di forti piogge, la maggior parte dei semi è rilasciata e trasportata in piccole depressioni, poco profonde, che raccolgono l’acqua di scorrimento consentendo la loro immediata geminazione e la successiva crescita. In tutta Europa si crede che possedere la pianta porti felicità e benedizione.

Le donne beduine ne bevono l’acqua per alleviare i dolori, fanno il bagno dove essa si apre a fiore e usano la sua acqua a scopi curativi. In Europa si pensa che possedere la Rosa di Jericho ed ospitarla nella propria casa sia in grado di attirare la felicità tra le mura domestiche. È inoltre un simbolo di lunga vita e bellezza oltre che di serenità e di resurrezione. In alcune pratiche magiche, inoltre, la Rosa di Gerico viene utilizzata per realizzare incantesimi e per migliorare la propria prosperità.

La Rosa di Jericho è un miracolo della natura. Un dono che porta con sé un messaggio. Si chiude a riccio se privata d’acqua e si riapre e rinverdisce quando viene dissetata. E’ la pianta che non muore mai! Simbolo di rinascita, di bellezza e di straordinaria forza della vita che si rinnova e si dischiude dopo periodi difficili.

Adattata all’ambiente desertico, la Rosa di Gerico può sopravvivere senza acqua per diversi anni, disidratandosi fino a conservare solo il 3% della sua massa. In tali condizioni può restare vitale anche per 20 anni, in attesa di una pioggia che le permetterà di tornare al suo stato vegetativo. Ciò che rende possibile la sua sopravvivenza durante lunghi periodi di disidratazione è l’innesco di un meccanismo noto come criptobiosi.

La criptobiosi è uno stato di vita nel quale il metabolismo viene interrotto in risposta a condizioni ambientali avverse (non solo essicazione ma anche congelamento o mancanza di ossigeno). Tale fenomeno non interessa solo il mondo vegetale ma anche altri organismi semplici come alcuni crostacei e i tardigradi.

Il ‘conservante’ che permette a questi esseri viventi di mantenere in stasi i propri organi è uno zucchero chiamato trealosio (2). Altro stratagemma attuato dalla Rosa di Gerico è quello di staccarsi dal proprio apparato radicale, quando le condizioni di siccità permangono a lungo. La pianta inizia così a rotolare nel deserto, sospinta dal vento, alla ricerca di zone umide. Quando ne incontrerà, potrà reidratarsi e attecchire nella nuova posizione.

È anche utilizzata nella MEDICINA TRADIZIONALE per il trattamento di vari disturbi della salute (3). La pianta intera, ridotta in polvere e mescolata con miele, si utilizza come rimedio per il parto difficile e l’emorragia uterina.

L’intera pianta, bollita in acqua, è utilizzata per impacchi pelvici contro l’infertilità. Sotto forma di decotto s’impiega anche per trattare l’asma, i disturbi gastrointestinali, la depressione, l’ipertensione, l’indigestione, il mal di testa, il raffreddore, la febbre, la malaria, l’epilessia, l’affaticamento, il diabete, le malattie cardiache.

Recenti studi hanno rivelato la composizione chimica e le proprietà di A. hierochuntica che confermano gli effetti benefici della tradizione popolare. Nelle gemme fogliari, nello stelo e nella radice è stata riscontrata la presenza di ben otto minerali (Mg, Ca, Cr, Mn, Fe, Co, Cu e Zn) e di composti fenolici. È stata riscontrata anche attività antiossidante e la presenza di antiradicali liberi.

Si è osservato che la pianta ha proprietà epatoprotettive perché capace di ridurre significativamente le attività delle transaminasi e della fosfatasi alcalina. Si è vista anche la sua capacità di attivare i fagociti e di possedere attività antimicrobica. Infine, è stato dimostrato che estratti dell’intera pianta, in vitro, hanno specifiche proprietà antitumorali sulle cellule cancerogene del seno (4, 5).

COME SI UTILIZZA LA ROSA DI JERICHO, LA ROSA CHE NON MUORE MAI
Curare la rosa di Gerico è piuttosto semplice anche se si tratta di una pianta molto particolare, oltre che abbastanza difficile da trovare. La vera rosa di Gerico è l’Anastatica hierochuntica, pianta erbacea annuale della famiglia delle Brassicaceae; di origine desertica, ha una caratteristica che la rende eccezionale: a prima vista si presenta come un bulbo rinsecchito, ma basterà bagnarla per farle riprendere vita e colore.

La vera rosa di Gerico o di Fatima, come viene chiamata in altre culture, si trova con una certa difficoltà in commercio; infatti, essendo annuale, non potrà proseguire il suo particolare ciclo vitale in eterno. In commercio, invece, si trova spesso la cosiddetta falsa rosa di Gerico, la Selaginella lepidophylla che, diversamente dall’Anastatica hierochuntica, è una felce perenne che, pur durando per anni, non produrrà mai fiori.

La falsa rosa di Gerico, la Selaginella lepidophylla, nasce nel deserto (da non confondere con la rosa del deserto). È originaria di Chihuahua, tra gli Stati Uniti e il Messico, e fa parte della famiglia delle Selaginaceae. Anche questa pianta è conosciuta come pianta della resurrezione, o, nei paesi anglosassoni, “resurrection fern”, felce della resurrezione. Più che una rosa, possiamo definirla una felce che si è adattata alla vita del deserto. Le leggende associate a questa pianta si mischiano a quelle della vera rosa di Gerico. L’equivoco, probabilmente, nasce per esigenze commerciali, legate alla sua diffusione. La pianta, infatti, molto spesso viene acquistata per soddisfare una curiosità, cioè osservare il meccanismo (ad ogni modo sorprendente) della sua “resurrezione”.

La vera rosa di Gerico a fine ciclo vitale dissecca e muore, mentre è la citata Selaginella a prendere, più propriamente, il nome di “pianta della resurrezione” dato che in effetti, anche se molto disidratata ed apparentemente morta, può ritornare alla vita, essendo per l’appunto perenne. In ogni caso, entrambe le specie si presenteranno come bulbi rinsecchiti: per curare la rosa di Gerico basterà bagnare le radici: essa inizierà ad aprirsi e i suoi rametti acquisiranno un colore verde, con una sfumatura diversa a seconda della temperatura dell’acqua.

Per far schiudere la Rosa di Jericho, basta aggiungere mezzo cm di acqua nel piattino di terracotta (la temperatura dell’acqua ne determinerà la sfumatura di verde) e i rametti e le foglie, dapprima secchi, rivivranno davanti ai vostri occhi in pochi minuti. Privata dell’acqua la pianta entrerà di nuovo in una sorta di riposo vegetativo: il suo adattamento estremo alla sopravvivenza in ambienti aridi le consente di vivere senza acqua e terra per anni. Quando sarà di nuovo a contatto con l’acqua assorbirà i liquidi, ricomporrà la clorofilla e il bulbo rinverdirà. In questo modo, durerà per sempre.

Una volta riseccata potrete decidere di conservare la rosa di Gerico disidratata o di rimetterla in acqua dopo 15-20 giorni per vederla aprirsi nuovamente. Al termine del suo ciclo vitale, però, la vera rosa di Gerico produrrà dei piccoli fiori bianchi, seccati i quali morirà definitivamente chiudendo i rami secchi a protezione dei semi che, in questo modo, potranno resistere dormienti finché l’acqua non stimolerà i rametti ad aprirsi un’ultima volta liberandoli.

Visto l’alto valore simbolico rappresentato, la pianta viene donata in occasioni speciali come lauree, battesimi, matrimoni e comunioni.

Fonte: https://www.monaconatureencyclopedia.com/anastatica-hierochuntica/

RIFERIMENTI:
1. Anastatica hierochuntica L., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 31 gennaio 2021.
2. I segreti della Selaginella lepidophylla per resistere alla disidratazione: cosa abbiamo imparato finora? (https://www.researchgate.net/publication/262230044_The_desiccation_tolerant_secrets_of_Selaginella_lepidophylla_What_we_have_learned_so_far)
3. Usi tradizionali e proprietà farmacologiche di Anastatica hierochuntica (https://www.rjpharmacognosy.ir/article_199418.html)
4. Induzione in vitro dell’apoptosi nelle cellule isolate della leucemia mieloide acuta: il ruolo dell’estratto metanolico di Anastatica hierochuntica (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9501128/)
5. Gli estratti metanolici e acquosi di Anastatica hierochuntica (L.) esercitano effetti antiproliferativi attraverso l’induzione dell’apoptosi nelle cellule del cancro al seno MCF-7 (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7414070/)
6. L’effetto dell’estratto di Anastatica hierochuntica L. sull’istologia delle cellule miometriali e sui livelli di prostaglandine (PGE2, PGF2α) nei topi in gravidanza (https://it.scribd.com/document/497989460/125934972)