Pallone d’Oro: Manuela Giugliano è l’unica candidatura azzurra, tra uomini e donne. Un primato storico per la capitana della Roma e per il movimento femminile
Manuela Giugliano non è Aitana Bonmatí. E no, non è nemmeno Alexia Putellas. Ma se il dito scorre sulla lista delle 30 più forti giocatrici di calcio al mondo c’è la capitana, la 10, della Roma femminile. Lei sola. Un metro e sessanta per 50 chili appena, dribbling e fantasia in soluzione unica, può sventolare il vessillo italiano nella gara al Pallone d’Oro. Tra i sessanta nomi, tra uomini e donne, è l’unica italiana in lizza.
Che la giuria qualificata consegni il premio a Bonmatí, la leader della Spagna campione del mondo e del Barcellona campione d’Europa, o magari alla compagna di squadra norvegese Caroline Graham Hansen, importa a questo punto molto poco. Il Pallone d’Oro femminile viene assegnato dal 2018 (l’anno di nascita della Roma), e mai una italiana era arrivata alla selezione finale. In questi sei anni Giugliano è cresciuta (oggi ha 27 anni) trascinando l’intero movimento, caricandosi sulle spalle anche la ovvia declinazione simbolica: la versione femminile di Francesco Totti, con tutta la retorica e l’enfasi annesse. In sei stagioni con la maglia giallorossa s’è presa più o meno tutto, Nazionale compresa (85 partite, 11 gol finora).
In Serie A col Pordenone, a 16 anni, poi la “gavetta” tra Torres, Mozzanica, Atletico Madrid, Verona, Brescia e Milan (la geografia del calcio femminile è a geometria variabile). Poi la Roma, nel 2019: due scudetti consecutivi, due Coppe Italia e una Supercoppa. Nata regista cresciuta fantasista, Giugliano dribbla, calciare in porta con entrambi i piedi e sforna assist sartoriali. Adora i Lego, e i tatuaggi: «Me ne sono fatti tanti per le vittorie, uno mio e di mio padre, uno dedicato a mia madre, uno a mio fratello e un altro al mio cane”. La Champions le ha regalato la vetrina internazionale, e una candidatura storica per la categoria: le calciatrici in Italia sono professioniste solo da due anni.
Non sarà Aitana Bonmatí o Alexia Putellas, Manuela Giugliano. E non sarà Totti. Ma per il 2024 è lei l’unica stella italiana nel calcio d’èlite.