La siccità in Sicilia diventa arte con Francesco Guadagnuolo


L’Osservatore Arte Contemporanea presenta il progetto “Arte e crisi idrica nel territorio siciliano”. L’idea è partita dall’affermato artista Francesco Guadagnuolo

Francesco Guadagnuolo

L’artista Francesco Guadagnuolo, ha creato un’opera d’arte intitolata “L’infinita siccità in Sicilia” per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave crisi idrica che sta colpendo la Regione. Il dipinto utilizza la tecnica del collage per rappresentare il paesaggio siciliano e le difficoltà causate dalla siccità.

Al centro del paesaggio è rappresentato un bovino dalle espressioni quasi umane, cerca acqua in un antico abbeveratoio ormai secco, all’interno solo erbacce con un rubinetto che non funziona più. Alberi secchi un pò dappertutto.

La luminosità dell’opera risalta la resa atmosferica riportandoci, in qualunque tratto del luogo, in uno scenario impregnato sì di natura, ma apocalittico, caratterizzato da colori forti e contrastanti per fare vedere il riscaldamento delle terre che si spaccano per mancanza di acqua. La desertificazione incede e la terra è ancora più spaccata dalle alte temperature, le piantagioni bruciate dall’aridità con uno scenario sempre più riarso. All’orizzonte un contadino, rimasto con la sua ultima pecora, svanisce nell’alba del giorno dopo. Le capre indotte a bere nella fanghiglia specie nella provincia attorno a Caltanissetta.  Infatti, a sinistra dell’opera due capre sono già morte. L’altro dilemma sono le remote epoche di risoluzione e sostegno sulle reti idriche, fra dighe incompiute e strutture in rovina, dove sono mancate, probabilmente, la manutenzione ordinaria e straordinaria. L’insufficienza delle piogge è solo una parte della siccità in Sicilia, a questo s’immette anche la carenza di progetti opportuni per la messa in sicurezza dei rifornimenti per i territori più in pericolo. Anche il turismo è diventato a rischio.

Guadagnuolo ha voluto esprimere il suo amore per la Sicilia e attirare l’attenzione sulla necessità di interventi urgenti per affrontare la crisi idrica. Il Maestro è un attivista socio-politico già noto per opere d’arte contestuali all’attualità, rivolte alle guerre, alla devastazione dell’ambiente, alle migrazioni: in generale all’aspetto ripugnante del potere. Nell’esempio dell’arte “politica” dell’artista – questi lavori oltre a documentare e denunciare non riproducono ma interpretano: non traspongono la realtà, vanno oltre, guardando allo stesso tempo passato presente e futuro, in un linguaggio differente, universale, ovvero transreale.

L’opera di Francesco Guadagnuolo ha suscitato un forte interesse e apprezzamento da parte del pubblico e della critica. Molti hanno elogiato la sua competenza di catturare la gravità della condizione attraverso l’arte, sensibilizzando così l’opinione pubblica sulla crisi idrica in Sicilia. L’opera ha esortato discussioni fondamentali sul bisogno di azioni improrogabili per fronteggiare la siccità e ottimizzare la gestione delle risorse idriche nella Regione. Guadagnuolo è riuscito a convertire una problematica complicata in una comunicazione energica accostabile attraverso il suo lavoro artistico.

Opere come quella di Francesco Guadagnuolo sulla siccità in Sicilia non solo allargano la cognizione ma sono in grado anche di orientare cambiamenti concreti, come l’evoluzione delle infrastrutture o la scelta di azioni ragionevoli.

La creatività sostiene la cultura

Guadagnuolo ha anche realizzato una collezione di ritratti pittorici intitolata “Uomini illustri di Caltanissetta” volta ad onorare le loro vite e le loro opere che servono a mantenere viva la memoria storica e culturale della città.

Tra i personaggi ritratti ci sono figure di spicco come lo scrittore Pier Maria Rosso di San Secondo, il critico Luigi Russo, gli scultori Michele Tripisciano e Giuseppe Frattallone, il musicista Luigi Cornia, l’attore Luigi Vannucchi e il filosofo Rosario Assunto.

È davvero avvincente come Guadagnuolo sia stato in grado di catturare l’essenza di queste personalità attraverso la sua arte, come ha scritto il giornalista Franco Russo: «Con un’operazione culturale di altissimo livello, l’Amministrazione Comunale di Caltanissetta e la Pro loco hanno inaugurato, il 14 marzo 2014, al Museo di Palazzo Moncada la “Sala della Cultura Nissena” intitolata allo scultore nisseno Giuseppe Frattallone (1832-1874), per valorizzare il patrimonio artistico e culturale della città, ospitandovi 7 sculture dello stesso scultore e 23 quadri di Francesco Guadagnuolo raffiguranti gli “Uomini Illustri di Caltanissetta”. Nelle altre Sale del Museo Civico si possono ammirare anche le sculture di Michele Tripisciano (1860-1913) l’artista nisseno autore di opere meravigliose sparse nelle piazze di Roma.

La Prof.ssa Rosanna Zaffuto Rovello ha voluto sottolineare, nella sua prolusione, proprio questa affinità culturale che lega i tre artisti nisseni: Tripisciano e Guadagnuolo si sono trasferiti a Roma per esigenze artistiche e Frattallone a Firenze, dopo il suo esordio incoraggiato dal Barone Barrile. Ma ciò che rileva è la presenza al Museo delle opere di un artista ancora vivente, di casa al Vaticano, dove ha curato decine di mostre dedicate soprattutto al Santo Papa Wojtyla, ma famoso a livello internazionale per la copiosità delle sue opere sparse in tutto il mondo, una delle quali, il “Debito Estero” si trova all’ONU, esposta permanentemente al Palazzo di Vetro di New York…».

Guadagnuolo ha anche realizzato una collezione di opere pittoriche intitolata “Le Città del silenzio e dell’ascolto”, che include Caltanissetta e altre città siciliane, in memoria del filosofo Rosario Assunto.