In adolescenti e adulti con dermatite atopica da moderata a grave benefici dal trattamento con nemolizumab, in combinazione con la terapia topica di base
Nei pazienti adolescenti e adulti con dermatite atopica da moderata a grave il trattamento con nemolizumab, in combinazione con la terapia topica di base, ha migliorato gli aspetti chiave della malattia, ovvero lesioni cutanee, prurito e disturbi del sonno. Sono i risultati di due trial clinici di fase III pubblicati su Lancet.
«Come dermatologo clinico sono entusiasta del potenziale di nemolizumab per i pazienti con dermatite atopica» ha affermato il primo autore Jonathan Silverberg, della George Washington University School of Medicine and Health Sciences, Washington, DC, oltre che ricercatore principale del programma di sviluppo clinico del farmaco. «Questi dati di fase III dimostrano che, bloccando l’attività dell’interleuchina (IL)-31, nemolizumab potrebbe affrontare efficacemente prurito, lesioni cutanee e disturbi del sonno. Molti pazienti lamentano che il prurito cronico influisce negativamente sulla loro qualità di vita complessiva e ridurlo nell’arco di una sola settimana di terapia potrebbe alleviare significativamente il peso della malattia».
Due trial di fase III per valutare nemolizumab nella dermatite atopica
ARCADIA 1 e ARCADIA 2 erano due studi internazionali di fase III con disegno identico, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo, della durata di 48 settimane, per valutare l’efficacia e la sicurezza di nemolizumab somministrato per via sottocutanea ogni 4 settimane rispetto al placebo in soggetti adulti e adolescenti (a partire dai 12 anni di età) con dermatite atopica da moderata a grave, prurito associato e risposta inadeguata agli steroidi topici.
Complessivamente sono stati coinvolti 1.728 pazienti, arruolati tra agosto 2019 e novembre 2022. Di questi, 1.142 erano nel gruppo nemolizumab più corticosteroidi topici con o senza inibitori topici della calcineurina (TCS-TCI) e 586 erano nel gruppo placebo più TCS-TCI. ARCADIA 1 includeva 500 uomini e 441 donne, mentre ARCADIA 2 includeva 381 uomini e 406 donne. L’età media variava da 33 a 35 anni in entrambi gli studi.
Gli endpoint co-primari erano il successo nell’Investigator’s Global Assessment (IGA), definito dal raggiungimento di un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) con un miglioramento di almeno 2 gradi rispetto al basale a 16 settimane, e un miglioramento di almeno il 75% nel punteggio dell’Eczema Area and Severity Index (EASI 75).
Gli endpoint secondari chiave includevano la percentuale di partecipanti con un miglioramento di almeno 4 punti del punteggio del prurito nella Peak Pruritus Numerical Rating Scale (PP-NRS), un punteggio PP-NRS inferiore a 2 e un miglioramento di almeno 4 punti del punteggio relativo ai disturbi del sonno misurato tramite la Sleep Disturbance Numerical Rating Scale.
Miglioramento significativo dei segni e sintomi della malattia rispetto al placebo
Dopo 16 settimane il 36% e il 38% dei pazienti trattati con nemolizumab rispettivamente in ARCADIA 1 e 2 hanno ottenuto il successo IGA rispetto al gruppo placebo (rispettivamente 25% e 26%, p<0,001). Hanno raggiunto la risposta EASI 75 il 44% e il 42% dei partecipanti in trattamento attivo in ARCADIA 1 e 2 in confronto al gruppo placebo (rispettivamente 29% e 30%, p<0,001).
Gli studi hanno inoltre soddisfatto tutti gli endpoint secondari chiave, confermando risposte rapide sul prurito e miglioramenti statisticamente significativi nei disturbi del sonno con nemolizumab. Sono stati osservati miglioramenti clinicamente significativi nel prurito già una settimana dopo l’inizio del trattamento rispetto al placebo. L’assenza o quasi di prurito, definita da un punteggio <2 sulla scala PP-NRS, è stata raggiunta dal 16% dei pazienti sia in ARCADIA 1 che 2 alla settimana 4, dopo una sola dose di nemolizumab, rispetto al gruppo placebo (rispettivamente 4% e 3%, p <0,001).
Alla settimana 16, il 38% e il 34% dei pazienti trattati con nemolizumab nei due studi hanno ottenuto un miglioramento di almeno quattro punti nella scala numerica di valutazione dei disturbi del sonno in confronto al gruppo placebo (rispettivamente 20% e 16%, p<0,001).
Il profilo di sicurezza è risultato simile tra i gruppi e la maggior parte degli eventi avversi era di gravità da lieve a moderata.
Come comunicato dalla compagnia sviluppatrice Galderma, la Fda ha accettato la Biologics License Application (BLA) per nemolizumab per il trattamento della dermatite atopica sulla base dei dati degli studi, e la decisione dell’ente regolatorio statunitense è prevista entro la fine dell’anno. Si attendono inoltre le decisioni della European Medicines Agency (Ema), Health Canada e Access Consortium sulle domande sia per la dermatite atopica che per la prurigo nodularis.
Referenze
Silverberg JI et al. Nemolizumab with concomitant topical therapy in adolescents and adults with moderate-to-severe atopic dermatitis (ARCADIA 1 and ARCADIA 2): results from two replicate, double-blind, randomised controlled phase 3 trials. Lancet. 2024 Jul 24:S0140-6736(24)01203-0. Leggi