Il classico “Terzetto Italiano”, ensemble formato nel 2005, continua a incantare il pubblico con interpretazioni raffinate e il suo repertorio unico
Il classico “Terzetto Italiano” – ensemble formato nel 2005 grazie all’iniziativa del flautista Ubaldo Rosso in collaborazione con Carlo de Martini violinista e Francesco Biraghi alla chitarra – continua a incantare il pubblico con interpretazioni raffinate e il suo repertorio unico. Sin dai primi concerti al Museo della Musica di Bologna e dalla Biblioteca Angelica di Roma, i tre musicisti hanno visto una crescita costante della loro attività concertistica, esibendosi non solo a livello Nazionale ma anche in prestigiose sedi europee. Nel 2008, per rafforzare la propria presenza nel panorama musicale internazionale, l’ensemble ha assunto il nome ufficiale di “Classico Terzetto Italiano”. Titolo che riflette perfettamente la leggerezza e la profondità che caratterizza le scelte interpretative e di repertorio dei tre artisti. Le scelte sono concentrate su programmi originali del primo Ottocento, con una attenzione particolare a composizioni per trio, arricchite spesso da duetti flauto-chitarra e violino-chitarra, ampliando così le possibilità espressive e il ventaglio di opere presentate. Recentemente, il “Terzetto” ha scelto di esplorare nuove sonorità, dedicandosi anche al vasto repertorio per flauto, viola e chitarra, aggiungendo ulteriore varietà ai propri concerti. Uno degli elementi distintivi delle esibizioni è la breve introduzione verbale che precede ogni concerto, offrendo al pubblico una preziosa guida attraverso autori, stili e tradizioni musicali. Questo approccio consente di far rivivere un “sound” lontano nel tempo, ma ancora incredibilmente attuale e di conseguenza evocativo. Il successo è testimoniato anche dalla critica specializzata, la quale ha accolto favorevolmente i loro lavori discografici. Un altro aspetto che rende unico il “Classico Terzetto Italiano” è l’utilizzo di strumenti storici, tra cui il flauto “Rudolf Tutz”, copia di un Heinrich Grenser del 1800, un violino e una viola anonimi di scuola italiana risalenti al 1820 circa, senza dimenticare la chitarra “Luis Panormo”, proveniente dalla scuola inglese datata intorno al 1838. L’insieme di questi strumenti conferisce alle esibizioni un timbro autentico e affascinante, trasportando l’ascoltatore in un’epoca lontana. Continua così il viaggio artistico della formazione, portando avanti una tradizione musicale che – pur guardando al passato – riesce a comunicare con forza e vivacità al pubblico contemporaneo. Le prime note sono intorno alle 17.00 di domenica 8 settembre a Palazzo Taffini di Savigliano(Cn). L’ingresso costa 10 euro, 5 per gli “Amici della Musica Savigliano”.
Per ulteriori informazioni visitate il sito www.amicidellamusicasavigliano o contattare i numeri 3355299411 – 3936899470