Cabotegravir a lunga durata d’azione sicuro in pazienti con HIV in gravidanza


Tra le donne cisgender la profilassi pre-esposizione all’HIV con cabotegravir iniettabile a lunga durata d’azione è sembrata sicura durante la gravidanza

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Tra le donne cisgender, la profilassi pre-esposizione all’HIV con cabotegravir iniettabile a lunga durata d’azione è sembrata sicura durante la gravidanza, con tassi di esiti materni e neonatali simili a quelli di fondo, secondo quanto rilevato da un’analisi dello studio di estensione in aperto HPTN 084 presentata all’International AIDS Conference (IAC) 2024.

Lo studio HPTN 084 ha precedentemente dimostrato che cabotegravir iniettabile a lunga durata d’azione (CAB-LA) ha ridotto significativamente l’infezione da HIV rispetto alla terapia orale giornaliera con tenofovir/emtricitabina (TDF/FTC) nelle donne.

Durante il periodo randomizzato alle partecipanti è stato richiesto di utilizzare un contraccettivo reversibile a lunga durata d’azione e, alle donne con un test di gravidanza positivo è stato sospeso CAB-LA. Tuttavia, a partire dal 2022, quando alle partecipanti è stata offerta la scelta tra CAB-LA o TDF/FTC come profilassi pre-esposizione (PrEP) nell’estensione in aperto dello studio, le restrizioni contraccettive sono state rimosse.

Valutazione degli esiti della gravidanza con l’uso o meno di CAB-LA
La presente analisi di sicurezza ha incluso 212 gravidanze con uso attivo di CAB-LA, 68 con un uso precedente del farmaco e 45 senza uso di CAB-LA. In queste 325 gravidanze totali, l’età media all’inizio della gestazione era di circa 28 anni, mentre il numero mediano di gravidanze precedenti era di 1-2 nei gruppi. Tra le donne che con una precedente gravidanza il 25% ha riferito esiti scadenti della gestazione. La maggior parte delle pazienti aveva una storia di infezioni sessualmente trasmissibili prima della gravidanza.

Sono stati segnalati scarsi esiti di gravidanza, un endpoint composito che includeva anche la morte fetale intrauterina o un parto morto a partire dalla 20a settimana, la nascita prematura e il peso basso per l’età gestazionale, nel 33% delle donne con uso attivo di CAB-LA, nel 38% con precedente uso di CAB-LA e nel 27% senza utilizzo del farmaco, ha riferito al congresso Sinead Delany-Moretlwe dell’Università di Witwatersrand a Johannesburg.

«Le donne cisgender vanno incontro a cambiamenti biologici e dinamiche sociali che possono aumentare la loro probabilità di contrarre l’HIV durante la gravidanza e il periodo postnatale, quindi dobbiamo offrire loro delle opzioni basate sull’evidenza nel momento in cui potrebbero averne più bisogno» ha affermato in un comunicato stampa Jeanne Marrazzo, direttrice del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID). «Questi dati rassicurano in merito a cabotegravir iniettabile a lunga durata d’azione per la prevenzione dell’HIV durante la gravidanza».

Con CAB-LA più aborti spontanei ma comunque nel tasso di fondo previsto
La maggior parte delle gravidanze, circa il 44-67% nei tre gruppi, ha portato a nati vivi, l’1-7% delle gravidanze ha portato a parti pretermine e meno del 4% si è conclusa con un parto morto. L’aborto spontaneo si è verificato nel 20% delle donne trattate con CAB-LA, nel 31% di quelle sottoposte in precedenza al farmaco e nel 13% con il non utilizzo, tutte percentuali che rientravano nel tasso di fondo previsto.

«È importante interpretare con cautela i dati sull’aborto spontaneo, considerata la non legalità dell’interruzione di gravidanza in molti dei paesi coinvolti dallo studio HPTN 084» ha sottolineato Delany-Moretlwe.

L’incidenza di eventi avversi materni correlati alla gravidanza di grado 2 o superiore era simile nei tre gruppi e in linea con i tassi di fondo. L’incidenza per 100 anni-persona è stata di 38 con uso attivo di CAB-LA durante la gravidanza, 47 con uso precedente di CAB-LA e 31 senza uso di CAB-LA. Anche l’incidenza era più elevata nel gruppo CAB-LA attivo, gli intervalli di confidenza si sovrapponevano agli altri due gruppi. Ipertensione gestazionale, iperemesi gravidica e dolore post-parto sono stati gli eventi correlati alla gravidanza di grado 2 o superiore più frequenti.

Tra le madri che ricevevano attivamente CAB-LA, il 18% ha subito un taglio cesareo, circa la stessa percentuale di quelle con precedente o nessuna esposizione al farmaco. Complicazioni del parto si sono verificate nell’8% del gruppo CAB-LA attivo, nel 15% del gruppo con precedente esposizione al farmaco e nel 6% di quelle non esposte.

Non sono stati osservati decessi materni o infezioni da HIV durante la gravidanza in nessuno dei gruppi esposti.

Nessun impatto sui nuovi nati
Per quanto riguarda i risultati sui nuovi nati, i punteggi z dei parametri di crescita erano simili nei tre gruppi, così come l’età gestazionale media al parto (37-39 settimane), il peso alla nascita mediano (3 kg) e le dimensioni per l’età gestazionale. «Non oltre il 10% dei neonati è stato valutato piccolo per l’età gestazionale, un dato che in effetti è inferiore a quanto riportato in precedenza» ha sottolineato Delany-Moretlwe.

I quattro decessi neonatali durante lo studio si sono verificati in gravidanze con uso attivo di CAB-LA. In uno di questi era coinvolta una grave anomalia congenita, mentre gli altri tre erano dovuti a difficoltà respiratorie. In ogni caso non sono stati correlati alla PrEP.

«La prevalenza dei decessi neonatali nello studio è coerente con i tassi di fondo, che possono variare dall’1 al 4% in popolazioni simili» ha osservato Delany-Moretlwe.

Referenze
Delany-Moretlwe S et al. Initial evaluation of injectable cabotegravir (CAB-LA) safety during pregnancy in the HPTN 084 open-label extension. IAC 2024; Abstract SY2503.