“Formidabile Boccioni” stasera su Rai 5 per Art Night


Il futurismo è stato una rivoluzione, tra i suoi protagonisti Umberto Boccioni a cui è dedicata la puntata di stasera di Art Night su Rai 5

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Il futurismo è stato una rivoluzione, la prima che ha intaccato e cambiato profondamente la cultura del ‘900, l’arte, la letteratura, la musica. Tra i suoi protagonisti Umberto Boccioni e Giacomo Balla che rivoluzionarono la pittura con uno stile dinamico e frammentato, mentre Filippo Tommaso Marinetti ne fu teorico e fondatore, sperimentando nuove forme di espressione.

Un movimento raccontato in tre appuntamenti sulle ali della modernità, della velocità, della rottura con il passato, da “Art Night” con Neri Marcorè, in onda da mercoledì 11 settembre alle 21.15 su Rai 5. Si comincia da Umberto Boccioni raccontato dal doc “Formidabile Boccioni” di Eleonora Zamparutti e Piero Muscarà con la regia di Franco Rado, prodotto da Arte.it Originals in collaborazione con ItsArt e Rai Cultura. Matt Smith e Anders Rädén da anni lavorano al progetto di ricostruire i capolavori in gesso del genio del Futurismo andati perduti, studiando da vicino le numerose fotografie dell’epoca per carpirne i segreti, entrando nella mente creativa dell’artista e – grazie a digital animation e stampa in 3D – i due artisti stanno ottenendo buoni risultati.

Sono convinti di riuscire a ricostruire “Forme uniche di continuità nello spazio”, la scultura perduta di Boccioni, in maniera più fedele delle copie in bronzo presenti nei musei del mondo. Ma perché la scultura di Boccioni affascina ancora oggi così tanto il pubblico? Visionario, geniale, inquieto: l’artista ha rivoluzionato la scultura moderna e ha tradotto la poesia in arte dando forma e materia alla più importante Avanguardia artistica del primo Novecento in Europa, il Futurismo. Scalpitava per sovvertire le regole della pittura e della scultura passatiste e l’incontro con il poeta Filippo Tommaso Marinetti fu decisivo per questo, “liberando” la sua arte e quelle “forme uniche di continuità” così reali da apparire immaginarie. Rivoluzionario, contemplatore, vulcanico. Umberto Boccioni non ha una vera casa, un luogo delle origini, nessuna città gli appartiene.

Non ha legami. Non ha neppure un avvenire certo davanti a sé. Scrittore, giornalista, illustratore, diventa infine pittore. Era figlio del suo tempo, un’Italia scossa dalla Rivoluzione industriale e dalle grandi scoperte scientifiche, destinata a diventare epicentro del primo conflitto mondiale del Ventesimo Secolo, la Grande Guerra. Nel documentario intervengono Gino Agnese, giornalista; James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera;  Giordano Bruno Guerri, storico; Marella Caracciolo Chia, scrittrice; Ester Coen, storica dell’arte; Floriane Dauberville, esperta d’arte; Niccolò D’Agati, storico dell’arte, Danka Giacon, conservatrice del Museo del Novecento di Milano, Giacomo Rossi, artista; Karole Vail, direttrice della Peggy Guggenheim Collection di Venezia; con la partecipazione straordinaria di Romana Severini, figlia del pittore e critico Gino Severini.